Con una compagna sul Perù
Lizet, una compagna peruviana, ci aiuta a mettere insieme un po' di notizie dal Perù, dopo il golpe di Dina Boluarte, e le gradi manifestazioni e mobilitazioni che sono state represse nel sangue.
Lizet, una compagna peruviana, ci aiuta a mettere insieme un po' di notizie dal Perù, dopo il golpe di Dina Boluarte, e le gradi manifestazioni e mobilitazioni che sono state represse nel sangue.
Tre audio, il primo con la traduzione dell'intervista ad Adriana Guzmàn, femminista comunitaria, che ci aiuta a capire come si è arrivati a questo golpe fascista razzista, ma anche dichiaratamente in opposizione violenta contro le organizzazioni sociali e i popoli indigeni, dopo tanti eventi che lo hanno preceduto.
Il secondo audio è la sua intervista orginale in spagnolo
Il terzo audio è tutta la trasmissione a cui ci ha raggiunto Mariano, e con lui abbiamo commentato gli eventi tra la Boilvia e il Cile sottolineando la violenza estrema della repressione ma anche il coraggio della permanenza nelle piazze e del livello di lotta e resistenza.
Al telefono dalla Bolivia con Adriana Guzmàn, femminista comunitaria, che ci racconta l'evoluzione degli eventi che hanno portato a questo colpo di Stato dichiaratamente razzista e in guerra contro le organizzazioni sociali e i popoli indigeni.
Il primo audio ha la traduzione in italiano, il secondo è l'originale registrato con lei. Per il segnale non siamo riuscite a fare di meglio...
Il colpo di stato della destra clerico-fascista boliviana ha messo in luce che in quel paese c'è una enorme questione razziale a danno degli indios.
Oggi alle 16.00 presidio di fronte alla ambasciata boliviana
Con Radio Africa parliamo della situazione in Etiopia e del tentativo del colpo di stato, iniziato il 21 giugno in cui c'è stato un tentativo da parte di alcuni militari di impossessarsi di alcuni luoghi strategici, tentativo respinto ma sono stati uccisi il presidente della regione e il suo consigliere. Questo colpo di stato riguarda l'intero paese sintomo delle divisioni etniche e della rottura di certi equilibri.
Il paese ad oltre un anno dall’elezione di Abiy Ahmed, si trova di fronte ad una crisi politica profonda. Ahmed si era presentato come rinnovatore del paese, però di fatto comincia a perdere credibilità; anche se all'estero è molto seguito e considerato un giovane leader riformatore dell'Africa moderna. In realtà l'obiettivo era quello di normalizzare il paese per poi sfruttare le risorse materiali del sottosuolo dell'Etiopia quindi serviva la pace con l'Eritrea (il secondo patto di pace siglato a settembre 2018).
Guaidò si proclama presidente, sostenuto dagli Stati Uniti. Maduro resiste e le piazze si riempiono di contestatori e sostenitori del governo.
Abbiamo contattato un compagno del Comitato Carlos Fonseca per fare un quadro della situazione.
Martedi 26 presidio a ss apostoli a Roma alle ore 17 per chiedere la liberazione di Ocalan, rinchiuso dal 1999 nel carcere-isola di Imrali.
Sentiamo l'avvocato Simonetta Crisci sulla repressione in Turchia dopo il "fallito" golpe e un compagno dela val di susa che racconta delle misure repressive date a 10 compagni e compagne dopo l'occupazione dell'anno scorso della Turkish airlines proprio per denunciare la repressione del governo di Erdogan contro il kurdistan turco.