islamofobia

Seif è stato rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria. La sua testimonianza

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Seif Bensouibat cittadino algerino, rifugiato politico in Italia dal 6/12/2013, educatore da anni del liceo francese di Roma Chateaubriand, laico, incensurato e privo di carichi pendenti,  scioccato per le immagini provenienti da Gaza, nel gennaio scorso scriveva alcuni post rabbiosi, carichi di risentimento per la potenza coloniale israeliana e nei confronti dei suoi alleati paesi occidentali.
Post pubblicati su un profilo chiuso di instagram.
In conseguenza di tali esternazioni giunte a conoscenza dell’istituto francese e prontamente da questo comunicate alla Digos veniva dapprima sottoposto a perquisizione domiciliare alla ricerca di armi ed esplosivi e a distanza di pochi giorni convocato in Questura e informato dell’avvio a suo carico di una indagine penale e del procedimento di revoca dello status di rifugiato con relativa convocazione innanzi alla Commissione Territoriale per l’1 febbraio.
Licenziato dal liceo francese sempre a causa dei medesimi post, rimane senza soldi e con l'obbligo di dimora. Ieri, 16 maggio, facevano ingresso nella sua abitazione numerosi agenti di polizia per notificargli il provvedimento di revoca dello status di rifugiato e la sua espulsione dal territorio nazionale perché ritenuto persona pericolosa per la sicurezza dello stato italiano. Durante la serata è stato rinchiuso nel  CPR di Ponte Galeria. Domani, sabato 18 maggio è prevista l'udienza per la conferma del decreto d'espulsione. 

nel primo audio gli aggiornamenti sulla situazione di Seif insieme ad una compagna della Lima, il secondo è una telefonata che Seif stesso ha potuto fare alla radio dando la sua testimonianza.

Domenica 19 maggio alle ore 16 presidio davanti al CPR di Ponte Galeria "Libertà per Seif e per tutte le persone recluse nei centri di espulsione" (si consigliano mezzi propri visto lo sciopero). 

Macron razzista

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Durata 34m 15s

In Francia da settimane il dibattito sull'islamo-gauchisme ha coinvolto un pezzo della società e del mondo accademico. Una parte della sinistra, supportata dal governo Macron, si riscopre razzista e va oltre la destra di Marine Le Pen.
Ne parliamo con Guido Caldiron, giornalista de Il Manifesto.

Il punto sulla repressione in Francia

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Durata 38m 5s

Con una compagna parliamo della violenza patriarcale e dei cortei del 25 novembre in Francia e in particolare della storia di Julie, approfondiamo la repressione di stato e il disegno di legge liberticida promosso dal ministro degli interni Gerald Darmanin che vieta di diffondere immagini di operazioni di polizia, pena un anno di carcere e una multa da 45.000 euro se le immagini permettano di identificare gli agenti in azione. Discutiamo dell'islamofobia veicolata dal governo all'interno del discoro pubblico predominante che ha ricadute pesanti sui corpi in particolare delle donne musulmane che indossano in pubblico il velo.