Kobane
Turchia: bloccata la carovana internazionale diretta a Kobane
La carovana internazionale che doveva recarsi a Kobane per portare aiuti umanitari è stato bloccata a Suruc dall'esercito turco. Partita il 12 settembre, la carovana ha come richiesta quella dell'apertura di un corridoio umanitario sul confine turco per permettere l'arrivo di aiuti alla popolazione di Kobane, per mesi sotto assedio dell'ISIS. Ascoltiamo una compagna femminista che racconta di come, invece, una delegazione di Kobane è riuscita a raggiungere gli internazionali.
Incatenati all'ambasciata di Turchia al fianco del popolo curdo
Azione di solidali col popolo curdo si sta svolgendo in questi minuti in via Palestro, davanti all'ambasciata della Repubblica di Turchia: alcuni compagni si sono incatenati alla porta, altri/e formano un presidio.
La prima corrispondenza all'apertura del presidio, la seconda mentre si sta sciogliendo.
Segue il comunicato:
From Gezi to Kobane: stop Erdogan’s terrorism! Questa mattina intorno alle ore10, ci siamo incatenati al cancello dell’ambasciata turca per protestare control’aggressione militare avviata da Erdogan con il consenso di USA e UE. Dopo le ultime elezioni e dopo l’accordosul nucleare iraniano, Erdogan è sempre più debole e isolato, sia all’internoche all’esterno del Paese. Per questo, con la scusa di combattere l’ISIS, ha lanciato una campagna contro la resistenzacurda e contro le opposizioni interne. Centinaia di attivisti sono statiarrestati, mentre continuano i bombardamenti contro i civili curdi. Dopo mesi di solidarietà attivanei confronti della popolazione curda e delle sue unità di autodifesa, oggivogliamo rompere il muro di silenzio e menzogne creato intorno all’aggressionemilitare che stanno subendo. Chiediamo: - la finedei bombardamenti e la pace inKurdistan e in tutta l’area medio-orientale. - il rilascioimmediato di tutti gli oppositori al regime autoritario turco. - l’eliminazionedel PKK, unico fronte all’avanzata dell’ISIS e unico garante possibile perun processo di pace nell’area, dalleliste del terrorismo internazionale. - il riconoscimentodel confederalismo democratico del Rojava, per una possibilità di pace elibertà per i popoli del Medio Oriente. Roma per il Kurdistan
Suruc, la strage che pesa meno
A pochi mesi dall'attentato di Parigi, colpisce il modo in cui le diplomazie e i media si occupano della strage di Suruc. A sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, la differenza che passa tra la propaganda occidentale antiterrorismo e la lotta reale contro i fascisti dell'Isis che si svolge al confine turco-siriano.
Corrispondenza dal presidio in solidarietà con Kobane e contro le politiche del governo turco
Corrispondenze da piazza dell Repubblica, a Roma durante il presidio in solidarietà con Kobane, dopo il vile attacco condotto dall’Isis nella notte di mercoledì 24 giugno e contro la collaborazione della Turchia con l'Isis stessa.
BIJI BERXWEDANA KOBANI!
Leggi anche il comunicato.
Daesh attacca di nuovo Kobane, che resiste
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All'alba di questa mattina circa 100 miliziani dell'Isis hanno portato un nuovo attacco alla città di Kobane: passando travestiti da combattenti delle YPG attraverso il valico di frontiera di Mursitpinar, quindi provenienti dal territorio turco, hanno fatto esplodere delle autobomba che hanno provocato – al momento – circa 42 morti e 60 feriti, quasi tutti civili.
Adesso, ciò che rimane del commando dell'Isis è asserragliato in una scuola nel centro città e in un villaggio alla periferia, e le Asays (forze di pubblica sicurezza autorganizzate) stanno cercando di ricacciarli indietro.
Ne parliamo con un compagno kurdo che si trova nei territori del Kurdistan turco.
Intervista con i rappresentanti del Rojava in visita in Italia
Intervista realizzata con Anwar Muslem copresidente del cantone di Kobane in Rojava e Senam Mohamad copresidente del consiglio del popolo in Rojava.
Il giiorno dopo questa intervista, cioè quesdta notte, Daesh ha di nuovo attaccato Kobane.
L'offensiva e' cominciata all'alba con l'esplosione di almeno un'auto vicino al valico di frontiera di Mursitpinar, che unisce Kobane con la Turchia. Secodo Mehmet Yuksel, esponente del Partito democratico dei popoli (Hdp), formazione politica pro-curda della Turchia, i jihadisti, travestiti da combattenti curdi dell'Ypg, le unita' di difesa del popolo curdo, "sono entrati con quattro o cinque veicoli con le bandiere dell'Esercito siriano libero, riuscendo ad eludere la sorveglianza dei posti di blocco: hanno fatto esplodere quattro di queste autobombe dentro la citta', di cui due al confine con la Turchia. Poi si sono dispersi in alcuni edifici utilizzando divise dello Ypg, e per questo e' difficile distinguerli. Prendono di mira tutti, anche i civili". I curdi (rilanciati dal regime di Damasco) hanno accusato la Turchia di aver lasciao passare i jihadisti, accusa che Ankara ha definito priva di fondamento. A sud di Kobane, i jihadisti hanno poi 'giustiziato' 23 persone, in maggioranza donne e bambini, ha fatto sapere l'Osservatorio Siriano per i diritti umani. Nel corso della notte l'Isis ha fatto esplodere una seconda auto a Hasaka, nel dord ovest del paese vicino a un posto di blocco delle autorita' all'entrata occidentale della citta', che e' divisa in zone controllata dal governo di Damasco, circa il 40%, e aree, le rimanenti, sotto l'amministrazione curda.
Turchia, un vento di cambiamento
La situazione in Turchia dopo le elezioni generali che hanno visto la sconfitta dell'Akp nel commento di Fabio Marcelli, osservatore internazionale a Diyarbakir
Rojava - Cizire
Adalet Omar coopresidnete del parlamento del cantone di Cizire in Rojava fa un punto sulla situazione di Kobane e della Siria, rilanciano la lotta per l'autodeterminazione dei popoli che i curdi stanno portando avanti contro il capitalismo e per il confederalismo democratico.
Dalle delegazioni in Kurdistan per il Newroz
La delegazione Italiana che si trova a Diyarbakir per seguire le celebrazioni del NEWROZ ha iniziato ieri gli incontri ufficiali con le realtà kurde previste nel programma della carovana.
Un giorno fittissimo di incontri : con il Congresso delle Donne Libere (KJA), con i giovani e con responsabili del partito pace e democrazia (BDP), e il Congresso del Popolo Democratico che di fatto è una spece di governo regionale Kurdo.
Nella corrispondenza poi un report sugli incontri di stamani in attesa di un incontro della delegazione con la copresidente del Rojava.