E' uscito nelle nostre sale la scorsa settimana Limonov, del regista russo Kirill Serebrennikov, un adattamento cinematografico della biografia romanzata del decisamente controverso Eduard Limonov, scritta dal romanziere e saggista francese Emmanuel Carrère.
Con Giovanni Savino, ricercatore ed esperto di nazionalismo russo, abbiamo parlato del film, della sua costruzione e della sua accoglienza.
Come sono andate le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo nello Stato spagnolo? Ne abbiamo parlato con Victor Serri, giornalista de La directa e nostro corrispondente da Barcellona.
Le elezioni regionali in Catalogna, tenutesi lo scorso fine settimana, hanno visto la vittoria netta dei socialisti del premier Pedro Sanchez, che per la prima volta nella loro storia hanno conseguito la maggioranza relativa dei seggi e dei voti. Reggono sia gli indipendentisti conservatori di Junts sia la destra spagnola di Partido Popular e Vox, mentre la sinistra sia indipendentista che spagnola segna decisamente il passo. In ultimo, entra nel parlamento regionale anche Aliança Catalana, una formazione catalanista di estrema destra.
L'analisi del voto insieme a Victor Serri, de La directa di Barcellona.
Messo sotto accusa da una formazione di estrema destra per un presunto caso, poi rivelatosi del tutto aleatorio, di traffico di influenze imputato a sua moglie, il Presidente del Consiglio spagnolo Pedro Sanchez è riuscito a volgere la situazione in suo favore. Prima si è preso cinque giorni di tempo per valutare se dimettersi o meno in quanto disgustato dagli attacchi personali nei confronti della compagna e poi, dopo avere incassato una grande manifestazione popolare a suo favore, ha annunciato la sua permanenza alla Moncloa rafforzando decisamente la sua posizione personale.
Una vicenda apparentemente di poco conto ma che ha molto da insegnare sul cosiddetto uso politico della giustizia e su come vi si possa reagire, a tutte le latitudini e a tutte i livelli.
Domenica 21 aprile si sono svolte le elezioni regionali nel Paese Basco, per la prima volta nella sua storia il Partito Nazionalista Basco, storicamente egemone nella regione, ha rischiato di farsi sorpassare dalla formazione indipendentista di sinistra EH Bildu, che ha ottenuto lo stesso numero di seggi e il più grosso successo elettorale della sua storia. Queste elezioni, oltre all'ascesa della sinistra indipendentista, rappresentano anche un confortante segnale per il Partito Socialista spagnolo, che ha aumentato i propri voti e che, a livello nazionale, gode dell'appoggio esterno sia del PNV che di EH Bildu.
Fra meno di un mese poi si tengono le elezioni regionali in Catalogna, da cui il governo di Pedro Sanchez si aspetta un nuovo successo e che potrebbero costituire un punto di svolta per rendere sempre meno conflittuale l'atmosfera in una regione ancora segnata dalla repressione del referendum sull'indipendenza di dieci anni fa.
Di tutto questo abbiamo parlato con Victor Serri de La directa.
Settimana particolarmente interessante in Catalogna, approvata la legge sull'amnistia per quanto riguarda il referendum sull'indipendenza del 2017 e annunciate le nuove elezioni regionali. Il punto con Victor de La directa.
In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.A votare contro, oltre alla ovviamente alla destra, è stato il partito indipendentista catalano Junts per Catalunya, con cui la legge era stata concordata dal primo ministro Pedro Sánchez.
Junts ha deciso di votare contro la legge perché durante il dibattito parlamentare il Partito Socialista di Pedro Sánchez ha respinto gli emendamenti proposti all’ultimo proprio da Junts, puntavano a rendere ancora più ampia e sicura l’amnistia per le più di trecento persone coinvolte. Ora la legge dovrà tornare in Commissione giustizia, dove i termini verranno ridiscussi.
L’amnistia è l’elemento principale dell’accordo stipulato a novembre tra il Partito Socialista di Sánchez e Junts per Catalunya, i cui voti sono stati fondamentali per consentire a Sánchez di ottenere un nuovo mandato.
La nostra corrispondenza con Victor, de La directa di Barcellona
Nel venticinquesimo anniversario degli accordi di pace del Venerdì santo in Irlanda del nord non si vede ancora la fine dell'interminabile impasse politica che impedisce la nascita di un esecutivo, si registrano di nuovo scontri di piazza - seppure imparagonabili rispetto a quanto accadeva prima del 1998 - e il presidente statunitense Biden, in visita ufficiale, non sembra volersi impegnare più di tanto. Quali sono le prospettive per il futuro?
La settimana scorsa è stato finalmente siglato l'accordo tra UE e Regno Unito sul protocollo dell'Irlanda del nord, la questione più spinosa fra le tante che l'uscita britannica dall'Unione Europea ha provocato. La situazione generale però appare ancora molto delicata, in particolare per quanto riguarda i malumori serpeggianti fra le forze unioniste nordirlandesi.
Con Paolo Perri, ricercatore e nostro corrispondente per le questioni britanniche abbiamo parlato degli scenari che si sono aperti, della dissidenza repubblicana in Irlanda del nord e della lotta per la leadership dei nazionalisti scozzesi dopo le dimissioni a sorpresa di Nicole Sturgeon qualche mese fa
Un altro caso di poliziotto infiltrato dalle forze di sicurezza spagnole all'interno dei movimenti di lotta e rivendicativi dei paesi catalani, stavolta si tratta di un agente immatricolato presso l'università di Valencia che da due anni operava sotto copertura nei comitati di quartiere della città.