Compagni e compagne di Venezia ci presentano come sta cambiando la loro città grazie a un opuscolo che hanno scritto: un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza. Ci raccontano come si sta strutturando il controllo a Venezia e cos'è la smart control room.
Apriamo la puntata di oggi parlando del cookie wall: quel pannello un po' noioso ma che vi permette di dire di no al tracciamento. Da qualche tempo, alcuni quotidiani italiani lo stanno interpretando a modo loro: per dire di no bisogna abbonarsi. Si può fare? Vediamo cosa dice la normativa.
Elon Musk si compra Twitter per farne "un agorà digitale", tempio della libertà di espressione, nell'accezione che gli dà lui stesso, cioè un esponente della destra libertariana statunitense.
Il comune di Roma annuncia il lancio di un progetto di "Smart Citizen Wallet". Ci sarebbe da parlare sul serio delle implicazioni di questo modello di città divisa tra cittadini virtuosi e non; come spesso accade, invece, l'implementazione capitolina è prima di tutto ridicola: l'unico comportamento virtuoso pare essere l'uso del tap&go. Grazie ad esso si otterranno dei punti, il cui uso non ci è ancora dato sapere.
Il tutto farcito, e concluso, con notiziole varie:
FB minaccia il Canada di bloccare il servizio news se deve pagare gli editori dei quotidiani per farlo
Parler annuncia che verrà acquistato da Kanie West (il nazista più popolare del ventunesimo secolo) e lo fa lasciandosi sfuggire gli indirizzi dei suoi associati VIP
Gli USA mettono il bollino per la cybersecurity sui dispositivi IoT
Una nuova tecnologia minaccia il copyright: i mixer con Intelligenza Artificiale. Li abbiamo provati, ottenendo versioni più compresse di canzoni che già conoscevamo.
La protesta contro i jet privati va a segno: ora i miliardari li noleggiano.
Con Carlo di odissea quotidiana trattiamo due argomenti legati alla mobilità a Roma:
Google corteggia Gualtieri per farsi affidare la gestione "intelligente" dei semafori romani. Basandosi sui risultati della sperimentazione fatta in Israele, la promessa è una riduzione del 10-20% delle emissioni e una conseguente (ma non chiara) riduzione del traffico. Non sono chiari i termini della proposta, che sicuramente però è orientata all'efficientamento del trasporto privato più che ad un miglioramento del trasporto pubblico. Vediamo insieme quali sono le motivazioni di Google in questo accordo.
La sicurezza ferroviaria e i suoi impatti... sulla sicurezza! Da quando l'ANSF (poi Ansfisa) ha assunto la supervisione delle ferrovie regionali, le ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo sono state costrette a ridurre il servizio; di conseguenza il traffico privato è aumentato notevolmente (+25% nel municipio X). E il traffico privato ha un tasso di incidentalità e mortalità nettamente superiore a quello ferroviario.
Leggiamo dai principali quotidiani che alla guida del fondo innovazione (fondo che gestisce moltissimi soldi pubblici destinati alle startup) sta arrivando Francesca Bria, sostenitrice della sovranità digitale e della creazione di data commons. Cos'è dunque la sovranità digitale? E i data commons? Come mai citano Smith e Benkler? Come hanno implementato le idee "radicali e di sinistra" (per citare laRepubblica) in materia di smart city, negli anni di governo di Barcellona?
Finita la predica sulle smart city, ripeschiamo un altro dei nostri cavalli di sorveglianza: la sorveglianza elettronica. La Cina cerca di consolidare in vari modi la sua posizione dominante nel settore del riconoscimento facciale; la russia continua il suo progetto di rendersi autonoma dall'Internet globale, senza tuttavia disconnettersi; il sistema di tracciamento e pubblicità su Internet periodicamente ci rassicura che le informazioni davvero sensibili non vengono raccolte: altrettanto periodicamente scopriamo che non è vero.
In questa puntata continuiamo il tema dei trasporti soffermandoci in particolar modo sulla guida autonoma. Come tutti gli altri sistemi "ibridi" tra trasporto pubblico e trasporto privato, ci dicono che queste tecnologie si affiancheranno ai sistemi tradizionali, lasciandoci liberi di scegliere. Tutto il contrario emerge andando a guardare meglio le caratteristiche tecniche di questi sistemi: la guida autonoma impone infatti una città costruita a sua misura, densa di sensori, beacon che trasformano i più banali cartelli stradali in messaggi comprensibili dalle centraline elettroniche, corsie dedicate e molto altro. In compenso potremo vedere trenini di auto che viaggiano felici sulle loro corsie preferenziali.
Una delle parole che vanno di moda ultimamente è smart city:cosa significa? quale idea di città c'è dietro quest'idea? A quali interessi risponde? ma soprattutto: da quando in qua Roma è una città smart?
Rimamendo in tema di città sorvegliate, pare che il riconoscimento facciale automatico usato dalla polizia di Londra fallisca nell'80% dei casi. Google e Amazon, per non fare gli stessi errori, ammettano di registrare gli audio che i loro "assistenti" - tramite il microfono dei vostri smartphone - ascoltano, e lasciano intendere che i loro affiliati abbiano accesso a questi audio.
C'è una certa probabilità che saremo in onda anche domenica prossima (21 luglio) ma sicuramente non saremo in onda il 28. Dopo, chi lo sa. Ciao!
Una città non è più smart e i propri cittadini non vivono meglio se le grandi imprese immettono grandi quantità di sensori collegati in rete che raccolgono dati (che finiscono in server di proprietà dell’impresa stessa e quindi vengono espropriati ai cittadini che li producono) con il fine (di facciata) di usarli per riprogettare meglio le città. La prospettiva, neanche tanto lontana, è quella di avere il frigorifero in rete che rileva la mancanza di yougurt, si collega con il supermercato e ordina la marca di yougurt preferita.
Al contrario i cittadini di una città vivono meglio, per fare un esempio, se si possono spostare più facilmente senza inquinare: illuminazione a led, piste ciclabili e microsolare. In sostanza i cittadini vivono meglio se vengono utilizzate tecnologie decentrate e controllabili dal basso.