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Fino alla fine dell'emergenza
Apriamo ancora una volta sui problemi di Zoom, che questa volta hanno portato a una serie di divieti al suo utilizzo per la didattica o per riunioni politiche/lavorative in vari stati; notiamo però come i problemi se li vada a cercare vendendosi caratteristiche che non ha o che non meritano particolare risalto.
Poi discutiamo del contact tracing per la lotta al Covid-19: esaminiamo i requisiti richiesti per la "famosa" app italiana e vediamo su quali app la "task force" governativa si sta orientando. La ministra Pisano ha esplicitato alcuni dei principi guida per la scelta dell'applicazione: sono principi di buon senso e genericamente positivi, ma che in molti casi lasciano ancora scoperte molte zone grigie.
Poi passiamo ad una nuova rubrica, che ci accompagnerà nelle prossime puntate: ci siamo chiesti di che si occupano compagni e compagne dei vari hacklab in questi momenti di isolamento forzato. Stasera ne parliamo con un compagno di Unit (Milano).
Chiudiamo con un paio di notiziole: partiamo dalla riscoperta necessità di programmatori COBOL negli USA, necessaria per fronteggiare l'incremento di richeste di sussidi: sì, alcuni sistemi sono ancora scritti in COBOL! ma il progresso non si ferma mai e così arriviamo nuova licenza OpenCovid, una specie di OpenSource a tempo per chi lavora per contrastare l'emergenza: puro marketing o sperimentazione di un modello diverso per fare affari?
Dischi puliti (popoli muti)
Dopo aver parlato di eMule, guardiamo le due direzioni prese inizialmente dagli utenti: una migliore qualità con bitTorrent; più semplicità e immediatezza con le piattaforme di download/streaming (file locker). Ma anche queste hanno difetti che portano gli utenti verso piattaforme di streaming a pagamento (spotify, netflix, etc). Si torna così all'utenza passiva o quasi.
In chiusura analizziamo la crisi del modello del file sharing e il suo stato di salute.
Come si vede? (parte 3)
Continuiamo il ciclo sul file sharing: questa volta parliamo di eMule e di BitTorrent. Se il primo punta l'accento su un sistema distribuito, resiliente e semplice da usare, il secondo si focalizza sulla qualità del materiale scaricato, a discapito della quantità e della facilità di ricerca.
Vediamo da dove nasce il problema dei fake file e i tentativi per arginarlo, e quali tendenze indica sull'allora futuro (che poi è il nostro presente!)