Insieme al Nodo Solidale abbiamo parlato della situazione di crescente violenza in Messico, in corrispondenza del cambio di presidenza che ha visto l''installarsi di Claudia Sheinbaum. Questo è il contesto all'interno di cui si inseriscono le pressioni da parte di gruppi paramilitari nei confronti della comunità zapatista 6 de octubre, nel caracol Nuevo Jerusalem, e l'omicidio di Padre Marcelo Perez nella città di San Cristobal de las Casas.
È dal 2020 che un nuovo genere nato alla frontiera Messico-Stati Uniti sta conquistando le classifiche e gli altoparlanti di tutta l’America Latina (e non solo).
I Corridos Tumbados sono l’ultima e inedita generazione di una musica tradizionale di frontiera dove, come mai prima d’ora, i giovanissimi della diaspora messicana stanno rivoluzionando i canoni combinando suoni regionali, estetiche della narco-cultura, emotività trap e rivendicazioni di un’identità panamericana. Una wave che ha scatenato ondate di panico morale in Messico e al otro lado , stigmatizzata tanto dai cultori dei corridos quanto dall’industria musicale statunitense, una sintesi incoerente tra tradizione e modernità che sta facendo impazzire la critica. Presi tra il sogno di farcela ‘a modo proprio’ in terra straniera e affermazione delle ‘radici’, i Corridos Tumbados non sono solo la fotografia di una generazione transfronteriza figlia di decenni di politiche migratorie neoliberiste ma anche il nuovo suono di un intero continente che sta oltrepassando barriere di classe e genere.
Ne parliamo con Andrea Buchetti, reduce da un anno e mezzo di vita a Tijuana e da spasmodici ascolti tumbados tra i due continenti.
Si sono concluse ieri le celebrazioni per i 30 anni dell’inizio della rivolta zapatista in Chiapas. Spettacoli, musica e un importante discorso del subcomandante insurgente Moisés hanno accolto migliaia di persone da tutto il Messico e dal mondo.
Repressione, violenza, sequestri, omicidi, militarizzazione, in Messico è in corso una guerra e nessuno ne parla. Negli ultimi 4 anni di governo di sinistra sono morte 160.000 persone. In tutto il paese è in atto un processo di riordinamento territoriale attraverso l'imposizione di grandi opere strategiche e conseguente criminalizzazione di chi vi si oppone. L'unico argine reale a questo attacco alla popolazione messicana sono le realtà di compagne e compagni, zapatiste, di collettivi indigeni e urbani, che costruiscono comunità ribelli e resistenti dal basso.
In Messico è in corso una guerra e nessuno ne parla. Negli ultimi 4 anni di governo di sinistra sono morte 160.000 persone.
Il governo dei territori, e le politiche estrattiviste che vedono coinvolte aziende anche italiane come ENI, Bonatti, ENEL. spinte dall'FMI, vengono garantite da un livello molto alto di violenza, delegata a forze paramilitare più o meno legate al narcotraffico.
L'unico argine reale a questo attacco alla popolazione messicana sono le realtà di compagne e compagni, zapatiste, di collettivi indigeni e urbani, che costruiscono comunità ribelli e resistenti dal basso. Insieme ai compagni del Nodo solidale, realtà di solidarietà internazionalista presente sia in Italia che in Messico, approfondiamo questo quadro, che ci porta a ragione su come supportare anche dall'Italia le lotte delle compagne e dei compagni in Messico. E ci mostra come ciò che accade dall'altro lato del mondo ci aiuta a comprendere come il capitalismo agisce, e come le lotte in un mondo globalizzato vadano sempre di più messe in collegamento.
Un'occasione per approfondire questi temi sarà questo sabato 8 luglio, dalle 18, al Porto Fluviale, durante l'iniziativa dal titolo "Chiapas sull'orlo della Guerra civile" e in una successiva iniziativa giovedì 13 luglio alla Casa di quartiere al Quarticciolo, durante la presentazione del libro "Autodifesa medica", sulle esperienze di lotta e autogestione sui temi della salute in Messico.
Da 2 settimana Arlen Palestina Pandal Madrid , compagna e avvocata del collettivo Brigada Callejera de Apoyo a la Mujer “Elisa Martinez”, sta portando avanti una gira italiana per raccontando le lotte della Brigada e tessere relazioni internazionali di lotta.
La Brigada Callejera è un gruppo indipendente nato a Città del Messico negli anni 80 che promuove l’autorganizzazione politica e sociale e la cura medica autogestita dell3 s3x workers.
Oggi ci sarà l’ultima tappa gira italiana della Brigada Callejera de Apoyo a la Mujer “Elisa Martinez” allo spazio delle Cagne Sciolte, in Via Ostiense 137.
Con la compagna del Nodo Solidale abbiamo parlato anche del sit-in all'Ambasciata Messicana a Roma che si terrà Giovedì 8 Giugno alle 11.30 per dire stop alla guerra contro i Popoli Zapatisti!
Tirare il freno al treno del progresso e alla sua devastazione. Cos'è il Tren Maya? A chi servirà? Cosa sta succedendo nella penisola dello Yucatan? Dal 3 al 6 marzo una brigata internazionalista ha attraversato questi territori e conosciuto le resistenze contro a questo megaprogetto. In questo podcast vi raccontiamo il contesto sociale, economico e politico di questo conflitto tra progresso neoliberale e resistenza contadina e indigena nello stato di Campeche.
Domenica 19 marzo a STRIKE (via Umberto Partini 21)
dalle 13 - Pranzo a sostegno del collettivo Nodo Solidale
(presto il menù!!).
Mostra Fotografica e di Grafica di Lotta
ore 15 - Presentazione di Acteal di Elia Bedoni edito da Elementi Kairos
Acteal è un villaggio sull'altopiano del Chiapas, che fu attaccato il 22 dicembre del 1997 da un gruppo armato chiamato Mascara Roja, assoldato dallo Stato messicano durante la guerra contro l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
A 25 anni da quell'eccidio, Elia Bodoni traduce racconti, emozioni e sogni, vissuti visitando quella realtà, in una graphic novel attenta e documentata, grazie all'esperienza delle BriCo (Brigate Civili di Osservazione) organizzate dal FrayBa (ong operante dal 1989 nell'ambito dei Diritti Umani a favore delle comunità indigene del Chiapas).
Come Nodo Solidale, collaborando con il FrayBa nell'ambito della formazione delle BriCo, e in linea con il desiderio dell'autore, abbiamo deciso di editare e promuovere questo albo a sostegno della comunità di Acteal.
Un sostegno ulteriore al mantenimento di una Memoria viva a contrasto dell'oblio.
"Abbracciate il vostro prossimo, ditegli all'orecchio che non è solo, sola. Sussurratele che vale la pena resistere, lottare e soffrire per chi non c'è più. Ditele che è giusto arrabbiarsi perché il criminale è ancora impunito e sognare un mondo imperfetto ma migliore: un mondo senza paura." (S.P. Pèrez Lopez)