La scorsa settimana il Regno Unito ha annunciato un nuovo piano per l’immigrazione: il trasferimento in Ruanda degli immigrati irregolari, a 8000 km di distanza dalle coste inglesi; le persone in attesa di asilo saranno deportate in aereo nel Paese africano. La ministra dell’Interno, Priti Patel, si è recata mercoledì in Ruanda, dove ha firmato l’accordo di “partenariato per la migrazione e lo sviluppo economico”.
Il governo della Rd Congo durante il consiglio dei ministri dell’8 aprile, ha deciso che va aumentata la produzione nazionale di petrolio (oggi a 25mila barili al giorno) con l’apertura di 16 nuovi giacimenti, per migliorare i conti pubblici questo comporterà di affidare a compagnie petrolifere straniere il progetto di sfruttamento nella Cuvette centrale, una foresta al centro del paese, con conseguenze disastrose per il territorio
della situazione in Mali dopo il secondo colpo di Stato nel Paese in meno di due anni, appena 9 mesi dopo il precedente golpe dell'agosto 2020. La crisi inizia il 24 maggio del 2021, quando il colonnello Assimi Goita ha arrestato il presidente Bah N’Daw e il primo ministro Moctar Ouane dichiarandosi Presidente della transizione e promettendo che avrebbe portato il Paese alle elezioni legislative e presidenziali nel febbraio 2022;
di Etiopia dove si aggrava la crisi economica ed umanitaria creata dalla guerra che da oltre un anno sta devastando il paese;
ed infine della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), nel cuore del continente africano, che contiene quantità considerevoli di minerali diventati indispensabili per l’economia moderna: litio, cobalto, coltan e altri composti utili per la fabbricazione di telefoni e batterie. Nella regione è in corso un braccio di ferro tra il presidente congolese Félix Tshisekedi e i potenti interessi economici cinesi attirati nel paese dal suo predecessore, Joseph Kabila.
Analisi ed approfondimento sulla crisi economica e politica in Tunisia, interessi delle multinazionali in Congo, Algeria e altri 13 paesi africani chiedono di espellere Israele dall’Unione africana (UA) dopo la decisione dell’organizzazione, la scorsa settimana, di concedergli lo status di osservatore.
Oggi con Radio Africa parliamo di:
Repubblica Democratica del Congo approfondendo le ragioni,i motivi, gli interessi politici ed economici che insanguinano in particolare la zona del Kivu;
Algeria dove nonostante la decisione di sciogliere il parlamento, di rinnovare il governo e di concedere la grazia a una sessantina di membri dell’ Hirak sono tornate a riempirsi le piazze;
Della dimenticata strage di Addis Abeba, compiuta tra il 19 e il 21 febbraio 1937 nella capitale dell'Etiopia, da parte di civili italiani, militari del Regio Esercito e squadre fasciste contro civili etiopici.
Con Federica Iezzi, medico e giornalista pubblicista, approfondiamo la diffusione del Covid-19 nel continente africano e i principali conflitti in atto nella regione Sub-Sahariana, soprattutto in Repubblica Democratica del Congo.
Abdel Madjiid Tebboune ha vinto le presidenziali algerine,ha ricevuto il 58% delle preferenze,ma l'affluenza alle urne è stata intorno al 40%.Elezioni boicottate dal movimento Hirak che da 43 settimane scende in piazza per abbattere il sistema di potere a guida militare e che hanno definito le elezioni una “farsa".
A seguito di un attacco all'esercito nigerino da parte di gruppi jiahidisti nel sud del Sahel, il governo proroga lo stato di emergenza che vige dal 2017, aumentano le contestazione contro il governo e le truppe francesi.
I giganti della tecnologia Apple, Google, Microsoft, Dell, Tesla sono stati citati in giudizio da un gruppo di cittadini congolesi per sfruttamento minorile che ha portato morte e mutilazioni. Le accuse si riferiscono al lavoro nelle miniere di cobalto nelle Repubblica Democratica del Congo.
Parliamo del movimento contro l'aumento delle bollette elettriche e per il controllo delle risorse petrolifere in Senegal; delle proteste antifrancesi e del fallimento dell'Operazione Barkhane in Mali; dello sfruttamento delle risorse e corruzione da parte di ENI nel Congo Brazzaville.
Con Radio Africa affrontiamo alcuni nodi del continente africano, tra mobilitazioni di piazza accordi istituzionali e future elezioni Analizziamo in particolare la situazione in Algeria, Sudan, Mozambico, Guinea equatoriale,Uganda e Congo.
SUDAN: In questi giorni è stato firmato un accordo dai generali con i leader della contestazione, accordo che prevede una condivisione del potere durante il periodo transitorio di tre anni che dovrà portare il Sudan alle elezioni e quindi a un governo civile. I leader richiedono una inchiesta sui massacri di Karthum e la partecipazione al voto anche nei luoghi critici come il Darfur; nonostante il presunto accordo, nuove manifestazioni sono state violentemente caricate in questi giorni.
CONGO: L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato l’epidemia di Ebola un’emergenza internazionale di salute pubblica con oltre 1.600 morti. Il presidente Tshisekedi ha istituito un comitato per supervisionare la situazione con conseguente dimissione del ministro della sanità Oly Ilunga.
Questo comitato ha dato la possibilità di ricorrere a un secondo vaccino in maniera sperimentale, questo comitato di esperti vorrebbe mettere in atto questo vaccino per bloccare quella che viene definita Ebola facendo sostanzialmente una sorta di blocco rispetto alla possibilità di epidemia. Le ricadute non saranno solo sanitarie perché questo vaccino viene prodotto da una società belga Merck che dipende dalla Johnson & Johnson, entra in campo un aspetto della Big Pharma: vaccino sperimentale di una società che ci lavora da tempo, la gestione di Ebola passa in mano al presidente congolese, vaccino che può proteggere la persona solo per 12 mesi è sostanzialmente un vaccino secondario perché metterà un freno momentaneo all'Ebola e soprattutto un vaccino di cui non si conoscono le controindicazioni. Quindi interessi corposi da parte della Big Pharma, i flussi ingenti di denaro che arrivano.
COSTA D'AVORIO: ci si avvicina alle elezioni a Dicembre 2020, il rischio è che i protagonisti siano gli stessi della profonda crisi del 2010 che condusse a una tragica guerra civile.