Ventimiglia - rastrellamenti, violenze e deportazioni al confine
Con una compagna ci aggiorniamo sulle operazioni di polizia al confine italo-francese.
Con una compagna ci aggiorniamo sulle operazioni di polizia al confine italo-francese.
Con una compagna di Trento parliamo di questo importante appuntamento della lotta antirazzista e contro ogni frontiera.
Sabato 7 maggio ore 11 appuntamento a Trento o alle 14 al Brennero davanti alla stazione
Dopo la corrispondenza dell'8 aprile abbiamo contattato un compagno per aggiornarci sulla situazione al confine italo-austriaco, in vista della manifestazione prevista per sabato 7 maggio.
Nella prima corrispondenza Roberto (TPO Bologna) ci racconta la giornata di lotta di sabato sulla frontiera del Brennero, tra l'Italia e l'Austria.
Il corteo, una volta attraversato il confine, si è trovato un ingente dispiegamento di forze dell'ordine austriache che impedivano la marcia dei manifestanti. Sono seguiti scontri e la polizia ha fermato Gianmarco, poi prontamente liberato in seguito dai manifestanti.
[Durata: 6'10'']
Nella seconda corrispondenza Guido Caldiron, collaboratore de "il manifesto" e studioso dei movimenti di estrema destra in Europa, ci fa un'analisi delle ultime elezioni in Austria dove la destra xenofoba del leader Hofer ha stravinto il primo turno delle elezioni presidenziali. Altro caso preso in analisi è la Serbia, dove si è votato ieri e dove si conferma leader il partito conservatore attualmente al governo. Ciò che spaventa è l'ingresso nel parlamento di Belgrado della forza ultranazionalista di Seselj (Partito Radicale Serbo - Srs), già messo sotto processo per crimini di guerra dal Tribunale Penale Internazionale (Aja) per l'ex-Jugoslavia
[Durata: 18'26'']
Attraverso il contributo di una compagna presentiamo la mobilitazione contro le frontiere, prevista il 7 maggio al Brennero, e un quadro sulla militarizzazione del confine Italia/Austria.
Il 13 aprile è prevista a Roma la presentazione del corteo.
Ieri si è svolta la manifestazione convocata dalla rete "Agire nella crisi" al Brennero, al confine con l'Austria.
Tra poche settimane, infatti, è prevista la chiusura della frontiera ai migranti che arrivano dalla rotta balcanica e che vogliono oltreppasare i confini europei in fuga da povertà e guerra. Il corteo ha oltrepassato il confine ma ha trovato la polizia austriaca a fermare la protesta degli attivisti che da Idiomeni al Brennero chiedono una "cittadinanza maggiormente inclusiva"; è quello che sostengono i compagni che sono intervenuti questa mattina a Radio Onda Rossa che nelle prossime settimane lanceranno nuove iniziative.
Intanto, proprio oggi centinaia di siriani, a causa dell'accordo dell'Unione europea con Ankara, sono stati riportati forzatamente dalla Grecia in Turchia mentre alcuni sono stati mandati in Germania. L'inclusione differenziale è una delle caratteristiche delle nuove disposizioni rispetto ai flussi migratori che arrivano soprattuto dal medio oriente ma non solo, istallazione di hotspot ai confini e militarizzazione sempre più preoccupante dei territori. A tal proposito, abbiamo analizzato insieme ad una compagna di Roma il cambiamento di fase rispetto alla gestione dei flussi, l'accordo infame Ue-Turchia, l'importanza della battaglia sui confini e dell'unione delle istanze con i movimenti europei.
Con una compagna ci aggiorniamo riguardo la situazione alla frontiera tra Spagna e Marocco.
Proviamo quindi a ragionare sui dispositivi testati in quel contesto, ritrovandoli nella guerra alle persone migranti in questa prima fase degli accordi fra Europa e Turchia.
Attraverso le voci delle persone recluse nel CIE di Pian del Lago (Caltanissetta), sentiamo i racconti delle rivolte che hanno portato alla chiusura dei Centri di Identificazione ed Espulsione di Bari Palese e Isola Capo Rizzuto (Crotone).
La registrazione è stata pubblicata qui e poi ascoltata dalle nostre frequenze con un commento riguardo la situazione nei CIE ancora funzionanti.
Attraverso due corrispondenze facciamo il punto sulla militarizzazione delle frontiere e la guerra contro le persone migranti che dal Marocco provano ad entrare in Europa passando per la Spagna.
Per il 6 febbraio, sono previste numerose mobilitazioni in Marocco e in alcune città europee, a due anni dal masssacro di migranti per mano della guardia civile spagnola a Ceuta.
La prima corrispondenza è con una compagna che ci racconta la situazione in Marocco e gli appuntamenti di lotta previsti per oggi.
La seconda corrispondenza è con una compagna di Barcellona che ci racconta del CIE in città, dei controlli in strada e di un appuntamento contro le frontiere interne, previsto in contemporanea con le altre mobilitazioni.
Buon ascolto.