Nell'isola greca, primo approdo dei migranti che provengono dalla Turchia, avvengono continui respingimenti, deportazioni, violenze e trattamenti disumani, in spregio delle regole che si è data la stessa Unione Europea.
Il racconto di una compagna sulle lotte dentro e fuori dalle carceri da marzo a oggi con un focus particolare sul protagonismo delle donne e sulle lotte dei e delle migranti nei centri di espulsione.
Con una compagna parliamo della violenza patriarcale e dei cortei del 25 novembre in Francia e in particolare della storia di Julie, approfondiamo la repressione di stato e il disegno di legge liberticida promosso dal ministro degli interni Gerald Darmanin che vieta di diffondere immagini di operazioni di polizia, pena un anno di carcere e una multa da 45.000 euro se le immagini permettano di identificare gli agenti in azione. Discutiamo dell'islamofobia veicolata dal governo all'interno del discoro pubblico predominante che ha ricadute pesanti sui corpi in particolare delle donne musulmane che indossano in pubblico il velo.
Una dottoressa di Medici senza frontiere ci parla delle condizioni di vita nel campo profughi di Moria, nell'isola di Lesbo, e delle tante patologie di cui soffrono in particolare i minori
In collegamento telefonico con un compagno torniamo a parlare della manifestazione "Abbattere le frontiere" e delle vicende giudiziarie che sono seguite.
In collegamento telefonico con un compagno da Atene, parliamo delle politiche attuate contro la popolazione migrante e della situazione generale in Grecia.
“Denunci la violenza del tuo compagno con cui convivi e ti arriva un provvedimento di espulsione”. Questa mattina con due compagne della Rete Donne, Migranti e Figlie siamo partite da questa notizia, senza soffermarci sul caso singolo, per allargare la riflessione femminista sui sistemi interconnessi di oppressione razziale, sessuale e di classe, tenendo presente l’eredità della cultura coloniale italiana e puntando alla consapevolezza dell'intersezionalità.