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Insieme a Quarticciolo, insieme alle periferie che lottano e resistono

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Torniamo a parlare di Quarticciolo, dell'operazione di ieri mattina che ha visto dispiegare 400 uomini delle forze dell'ordine con elicottero e mezzi pesanti, perquisizioni in cerca di armi e droga e l'esecuzione di 2 dei 20 sfratti che dicono essere in programma. Ancora una volta si dimostrano incapaci di combattere la povertà e si scagliano contro i/le povere. Ripercorriamo la settimana partendo dall'iniziativa di domenica al Laurentino 38 che ha liberato uno spazio dall'abbandono istituzionale e che ha visto la partecipazione del Bilancione, di Strike, Tortuga e Quarticciolo stesso perchè ogni lotta aiuta l'altra e unirsi è necessario oggi più che mai.

Ne parliamo con una compagna del Quarticciolo Ribelle, che ci ricorda anche dell'appuntamento previsto per domani 27/02 alla scuola Perrotta per celebrare il carnevale e portare musica e festa nel quartiere in vista del corteo popolare del 1 marzo (ore 17 - piazza del Quarticciolo).

Opporsi al dimensionamento scolastico? Si può!

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L'intera trasmissione è dedicata alla questione del dimensionamento scolastico attraverso tre corrispondenze.

La prima, da Bussoleno, dove la mobilitazione di studenti, docenti e personale della scuola è riuscita ad impedire per il prossimo anno scolastico l'accorpamento tra il liceo "Norberto Rosa" e l'istituto "Enzo Ferrari".

La seconda, da Roma, in cui con una studente della Rete parliamo delle mobilitazioni portate avanti contro il decreto di accorpamento di molte scuole voluto dalla regione Lazio.

L'ultima corrispondenza con un compagno del Quarticciolo con il quale, partendo dall'operazione "ad alto impatto" - 400 agenti per 2 sfratti - di stamattina, 25 febbraio, rilanciamo i momenti di attivazione dal quartiere e per il quartiere del 27 febbraio e del 1 marzo.

Il quartiere è un campo da gioco

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Oggi, domenica 23 febbraio, siamo stat* a Laurentino38, quartiere di Roma sud.

Un altro di quei quartieri che troppo spesso viene raccontato e stigmatizzato dai giornali, mentre troppo raramente da chi lo vive. All'interno di un'iniziativa che ha liberato un altro spazio dall'abbandono istituzionale, apriamo i microfoni della radio con una discussione su questi pezzi di città. In particolare parliamo di Laurentino38 ma anche di Quarticciolo e Fiumicino; zone di Roma dove compagn* e abitanti da anni si sono organizzati per resistere all'abbandono e agli attacchi istituzionali. Tre esperienze diverse, tre esperienze di autogestione, tre diversi modi di lottare, ma un unico orizzonte. All'interno di questa discussione sono emersi gli elementi comuni, in particolare gli attori che sulla situazione di abbandono si sono arricchiti. Impossibile non menzionare l'ultimo grande attacco: il modello Caivano che vorrebbero esportare a Quarticciolo. Ma è solo la punta dell'iceberg, uno di quegli attacchi più espliciti che nel nome della riqualificazione, dello stato di abbandono e del degrado, non fa altro che reprimere le realtà organizzate sul territorio e marginalizzare sempre più le persone (aumentando affitti, con gli sfratti o con l'aumento del costo della vita); un attacco alle persone povere e non alla povertà. In questo redazionale parliamo con quelle esperienze che alla povertà hanno provato a costruire un'alternativa, resistendo agli sfratti, liberando spazi dallo stato di abbandono, creando attività che fossero un'alternativa al degrado istituzionale.
 

Reclutare e zittire

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Nella prima parte della trasmissione, una corrispondenza con due compagni di "Ferrara per la Palestina" che ci raccontano ennesimo episodio di repressione della solidarietà alla popolazione palestinese avvenuto in una scuola della città: a seguito di un loro intervento in una scuola media, destinato a presentare agli e alle studenti le condizioni di vita e la cultura nella Cisgiordania occupata, l'associazione Italia-Israele ha chiesto e ottenuto dal ministro Valditara una "lezione riparatoria alla classe, per ripristinare un presunto "equilibrio formativo".

Passiamo quindi a una corrispondenza con l'Osservatorio contro la militarizzazione della Scuola e dell'Università: gli studenti dell'Istituto Sacco di Sant'Arsenio (Salerno) sono stati accompagnati a visitare il IV Reggimento carri della caserma di Persano, in occasione dell'anniversario della battaglia di Tobruk, con tanto di articolo celebrativo sul sito della scuola, dal titolo "L'esercito tra i banchi di scuola".

Concludiamo con una corrispondenza dal Quarticciolo dove, a fronte della propaganda collegata al DL "Emergenze, l'I.C. Pirotta è chiuso ormai da due settimane per la disinfestazione successiva a casi di legionella, senza che ci siano notizie sulla riapertura del plesso, con i bambini e le bambine costretti a frequentare le lezioni in altre scuole, anche lontane. Per questo è stato indetto un presidio davanti alla sede Marconi dell'I.C. Luca Ghini, in via del Campo 57, giovedì 30 gennaio alle ore 16.30

Modello Caivano: da Quarticciolo alle Vele

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Con una voce dal Quarticciolo commentiamo ancora il "modello Caivano" parlando anche della conferenza che c'è stata alle Vele di Scampia questo martedì. Alleghiamo anche la conferenza che è stata registrata.

In questa spazio parliamo della stigmatizzazione che viene fatta di questi quartieri, dalla spettacolarizzazione che ne fanno le serie tv, ad esempio, alla narrazione che fanno i giornali. Una narrazione che non fa altro che attaccare esperienza di autorganizzazione dal basso in favore degli interventi della polizia voluti dalla politica.

Cosa intendono con "modello Caivano"

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Dal 31 dicembre è attuativo il decreto Caivano bis che estende il "modello Caivano" ad altri sei territori di periferia: Rozzano (Milano), Scampia-Secondigliano (Napoli), Orta Nova (Foggia), Rosarno (Reggio Calabria), San Cristoforo (Catania), Quarticciolo-Alessandrino (Roma).

Dopo l'assemblea di sabato scorso a Quarticciolo e la conferenza di questa mattina a Scampia, parliamo con un compagno del Laboratorio Insurgencia di Napoli di cosa significa questo modello e delle iniziative di lotta per opporsi alla realizzazione.

18 gennaio assemblea pubblica: difendiamo Quarticciolo, Caivano non è un modello

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Assemblea pubblica sabato 18 gennaio ore 18, piazza del Quarticciolo, ne parliamo con una compagna.

Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Tra i quartieri inseriti nel dl Emergenze c’è anche Quarticciolo.
Pensiamo che fermare il governo nell’estensione di un modello Caivano sia urgente e necessario. 
Pensiamo che occorra convergere a Quarticciolo, difenderlo, sentirlo proprio e capire che qua si può vincere se la convergenza diventa metodo politico, se costruiamo insieme uno spazio in cui ciascun possa fare la sua parte.

 

Quarticciolo: assemblea di quartiere in risposta agli sfratti del 28 marzo

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Il 28 marzo Quarticciolo si è svegliato con le sirene della polizia. Hanno eseguito tre sfratti, malmenato le persone e distrutto i sanitari e le cucine, così da rendere inagibile per chiunque quelle case. A questa violenza ha risposto la solidarietà del quartiere: una solidarietà concreta, costruita negli anni, nelle strade e fra i lotti del quartiere. Una solidarietà che significa non lasciare indietro nessun*, significa stare spalla a spalla anche nei momenti più difficile, anche di fronte la polizia. Una solidarietà che significa nel giro di poche ore trovare una soluzione insieme; e così è stato.  Il pomeriggio, alle ore 19, è stata chiamata un'assemblea alla casa di quartiere. In questi audio riportiamo alcuni degli interventi che sono stati fatti. 

Di seguito il comunicato che è stato fatto uscire: 

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa.

Non veniteci a parlare di abusivismo, quando vedremo i blindati e le camionette chiudere gli airbnb abusivi in ogni cantina del centro storico potremo ascoltarvi. Fino a quel momento rimaniamo convinti che il motivo per cui siamo puniti è perché abitiamo nel lato sbagliato della città.

Reparti celere, cariche e intimidazioni. 20 giorni di prognosi per le violenze subite dentro uno degli appartamenti da una delle donne sgomberate. I sanitari sfondati a martellate, gli ingressi chiusi con lastre di alluminio, perché non ci sia neanche il dubbio che queste case saranno assegnate. Resteranno vuote, fino a che qualcuno stanco di dormire in macchina o di abitare in 8 in 40 metri quadri non troverà il coraggio e gli attrezzi giusti per tornare ad abitarle.

Uno sgombero anticipato da un servizio televisivo, da un’incursione di Don Coluccia, quello che si fa chiamare prete anti spaccio e che si rivela per quello che è: un fomentatore di sgomberi e di arresti. Un’operazione della prefettura che colpisce un intero palazzo mischiando l’emergenza abitativa e la criminalità, scegliendo il metodo mafioso dell’intimidazione e della punizione collettiva.

Così chi abita a Quarticciolo è punito 3 volte: deve vivere nel deserto creato dalle amministrazioni in cui l’unica cosa che prospera è lo spaccio, deve subire le incursioni di Brumotti e don Coluccia schivando le inquadrature delle telecamere per non doversi vergognare a lavoro o a scuola, deve subire la violenza della polizia nelle retate e durante gli sgomberi. Colpevoli di abitare nel quartiere sbagliato, un quartiere di serie b. 

Dopo la violenza della polizia cosa rimane? Tre appartamenti sfondati, i giorni di prognosi e tre “nuovi abusivi”. Le famiglie messe in mezzo alla strada sta mattina hanno trovato già un’altra casa in quartiere. In questo assurdo gioco dell’oca, si inizia un altro giro esattamente come stavamo 24 ore fa, le case vuote sono troppe, la Regione e l’ATER non offrono soluzioni e le persone per mettere un tetto sopra la testa ai loro figli sono disposte a tutto.

Fa sorridere che chiamano questa mobilitazione di reparti celere per costringere gli occupanti a spostarsi da casa loro a un alloggio messo peggio “ordine pubblico”.

Eppure le soluzioni ci sarebbero. Non sulla luna o nell’iperuranio, si potrebbe partire da qui. Dai nostri lotti. Non diciamo neanche che si potrebbe lavorare come in quasi tutte le città del mondo, sul recupero del patrimonio immobiliare invenduto. Lasciamo perdere migliaia di alloggi degli enti previdenziali disponibili a Roma che potrebbero essere facilmente convertiti ad Edilizia Residenziale Pubblica. Si potrebbe partire da assegnare le case vuote del quartiere e dal finire le palazzine di via Ugento. 
Fondi stanziati dal 2012, progetti che hanno trovato posto nel piano nuovi alloggi del 2017, immobili liberati nel 2020. È il 2024 e ancora non si sa quando e se torneranno ad essere case. Non risolverebbero il problema, ma sarebbe almeno un inizio.

L'altro ieri abbiamo fatto un corteo di quartiere per dire che le palazzine di via Ugento come la piscina di via Trani o l’asilo di via Molfetta devono riaprire. Per dire che il consultorio e la scuola Pirotta non devono chiudere. Ieri ci hanno risposto così: cariche e violenza, l’unico linguaggio che conoscono per parlare nei quartieri popolari.

Non siamo gente che fa proclami, lasciamo le minacce ai funzionari della Questura intervenuti stamattina, diciamo solo che non siamo disposti a girarci dall’altra parte: spalla a spalla, fianco a fianco, affronteremo anche questa violenza. Come questa mattina, come ogni giorno.

Quarticciolo: giù le mani dalle nostre case. Quarticciolo è Roma

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Questa mattina la forza pubblica si è presentata in forze al Quarticciolo per eseguire lo sfratto di tre nuclei familiari, senza nessuna presenza del municipio, senza assistenti sociali per famiglie con minori che ora, in due casi si trovano per strada mentre la terza famiglia, in via Cerignola sta resistendo insieme al quartiere.

Questo all'indomani della manifestazione che denunciava l'abbandono da parte dell'amministrazione del quartiere e la sola gestione securitaria.

Il primo audio registra la situazione descritta sopra, il secondo delle 12.45, dopo che anche la terza famiglia è stata trascinata a forza fuori dall'abitazione e lasciata in strada.

Oggi pomeriggio alle 19 assemblea in via Ugento 30 con lo slogan Giù le mani dalle nostre case. Quarticciolo è Roma che già aveva animato il corteo di ieri