Nell'udienza conclusiva si è dato mandato per l'estradizione dei due compagni e la compagna basca reclusi dal giugno scorso in Italia. Anche il PG si è dichiarato contrario a questa sentenza e ora rimangono 20 giorni per fare ricorso per impedire che i tre ragazzi vengano mandati in qualche carcere spagnolo.
Collegamento audio con l'avvocata che ha difeso i tre che fa il punto complessivo sulla vicenda. Una sentenza tutta politica che si gioca sulla pelle di Fermin, Artzai e Zurine.
Tre ragazzi del movimento giovanile indipendentista basco Segi sono, dallo scorso giugno, detenuti nelle carceri di Terni e Rebibbia dopo essere stati arrestati dalla Digos mentre volantinavano nei pressi del parlamento italiano. Stamane davanti al tribunale di piazzale Clodio a Roma si è svolto un presidio di solidarietà per chiederne l'immediata liberazione. Il tribunale ha disposto lo slittamento dell'udienza per la prossima settimana. Per questo il prossimo mercoledì è stato convocato un nuovo presidio.
MECOLEDI' 8 SETTEMBRE APPUNTAMENTO A PIAZZALE CLODIO ALLE ORE 9,00
Rivolta nel Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Bari quartiere San Paolo. Sono diversi i feriti, mentre dalle prime notizie di agenzia, 18 persone sarebbero state arrestate con capi di accusa che vanno da reati di devastazione, saccheggio seguito da incendio, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. 6 invece i reclusi che sono riusciti a fuggire.
Sicuramente la trasformazione dell'ordine pubblico e della repressione ai danni dei movimenti.
Ne parliamo con Marco Scavino di Zapruder, Emilio Quadrelli e in chiusura un intervento di Laura Tartarini, avvocata del pool legale, in attesa della sentenza della Cassazione per il processo nei confronti dei compagni e delle compagne.
Il G20 di Toronto, tenutosi nello scorso fine settimana, si è concluso - non ci sorprende sostanzialmente con un nulla di fatto. I leader dei venti paesi più industrializzati al mondo hanno trovato un accordo unanime per "rafforzare la ripresa economica" mentre hanno lasciato ampio respiro alle banche, demandano la decisione sulla tassa alle banche ai singoli Paesi. La proposta di una tassa globale sulle banche, come detto, è stata affossata nelle conclusioni del vertice, così come l’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie. Sul fronte delle proteste e della repressione il copione di questo vertice non sembra cambiare rispetto ai precendenti, anche se i numeri e la violenza da parte delle forze dell'ordine non possono non colpire. Sarebbero circa mille le persone arrestate (una parte è stata già rilasciata). Una corrispondenza con una giornalista indipendente attiva al Media Center.
"Vengo dall'Argentina dove la mia generazione è stata massacrata. Qui pensavo di vivere in un paese civile. Invece mi sono ritrovato ammanettato, preso a calci e pugni in testa dai carabinieri, trascinato sull'asfalto, torturato e sbattuto contro i muri della caserma senza poter vedere un medico. Insultato, con i militari che mi
puntavano la pistola addosso. E ancora non so perché". Isidro Luciano Diaz ha 41 anni, dei quali 23 vissuti in Italia dove, nel lecchese, gestisce l'allevamento di cavalli "Dal Gaucho". Da quando il 5 aprile dell'anno scorso è stato fermato dai carabinieri vicino a Voghera, è stato operato agli occhi 6 volte per distacco della retina e ha i
timpani perforati. Ferite "compatibili" col suo racconto da incubo, scrive il medico legale nella relazione che riporta alla memoria le vicende di Federico Aldrovandi, di Giuseppe Uva, Stefano Cucchi. Di
giovani morti dopo essere stati malmenati da uomini in divisa, entrati vivi in caserma o in carcere e mai usciti.
Stamane a Roma si è tenuta la conferenza stampa sull'arresto dei 3 giovani baschi a cui ha partecipato anche un'avvocatessa basca che si occupa della persecuzione e della torture che subiscono i giovani baschi arrestati. Dei tre giovani, la ragazza è reclusa a Rebibbia mentre i due ragazzi sono a Regina Coeli. Si può scrivere ai tre giovani detenuti presso Rebibbia femminile e Regina Coeli.
Del tutto inaspettatamente la prima sezione della corte di Cassazione ha annullato la misura cautelare nei confronti di Manolo e Costantino accogliendo il ricorso presentato dal loro legale.
Dal 21 al 29 di maggio ci saranno per le strade di Roma diverse espressioni di protesta contro i CIE: presidi, manifestazioni, proiezioni, concerti, azioni...
La volontà è quella di portare a conoscenza della città le proteste e le lotte dei e delle migranti reclusi nei CIE, che da mesi si stanno succedendo sempre con più intensità.
La loro resistenza ci incoraggia e ci spinge alla mobilitazione.
Le rivolte si sono sempre succedute, fin dalla creazione dei CPT, oggi CIE, ad opera di un governo di centro-sinistra.
Oggi, con l'approvazione del "Pacchetto Sicurezza" e il conseguente aumento della detenzione da 2 a 6 mesi, le rivolte e gli episodi di autolesionismo sono aumentati.
L'esistenza di questi lager della democrazia è perfettamente funzionale al sistema capitalista, che vede le persone come merce e i migranti in particolare coma manodopera da sfruttare o rifiutare econdo le esigenze del mercato di produzione e di lavoro.
L'Europa Unita, ormai divenuta fortezza, si sostenta su queste leggi securitarie che giustificano la detenzione e l'espulsione di tutti coloro a cui non è stato concesso lo status di cittadino.
Questa fortezza può reggere non solo per le leggi razziste, ma anche grazie alla paura e all'atomizzazione che impone questo sistema sociale, un sistema che ci vuole divisi tra buoni e cattivi, lavoratori e studenti, comunitari ed extracomunitari, fomentando l'isolamento.
I mezzi di informazione di massa creano l'allarmismo necessario e il falso consenso per far sì che sia possibile imporci la loro sicurezza: più carceri variegate e per più tempo e più polizia e militari per le strade.
Per contrastare questa società del controllo e queste istituzioni repressive e razziste, lanciamo una settimana di mobilitazione per a chiusura dei CIE dal 21 al 29 maggio, nella quale ognuna e ognuno, individualmente o collettivamente, si possa esprimere nel modo che considera più opportuno.
La settimana verrà attraversata da un presidio sonoro davanti al Ministero dell'interno e si concluderà con un presidio sotto al CIE di Ponte Galeria, per portare la nostra lotta davanti a quelle infami mura e per far sentire ai reclusi e alle recluse che non sono soli/e nella loro resistenza.
Per la chiusura di tutti i CIE
e per dare forza ed essere solidali
con le lotte dei e delle migranti!
giovedì 27 maggio ore 16.00 a piazza dell'Esquilino