Continuano le proteste al Liceo artistico di via di Ripetta a Roma, dove ieri le forze dell'ordine hanno caricato studenti e studentesse in presidio di fronte alla loro scuola. Questa mattina sit-in davanti il liceo a partire dalle ore 9.00, ci racconta cosa sta succedendo una studentessa.
Nella prima parte della trasmissione leggiamo e commentiamo in diretta i programmi elettorali dei principali candidati alla poltrona di sindaco di Roma Capitale, chiaramente concentrandoci sul tema della gestione rifiuti.
Nella seconda parte ospitiamo una corrispondenza dai Castelli Romani per parlare del presidio al tribunale di Velletri il prossimo Venerdì 24 Settembre.
Dopo l'arrivo del primo camion di ieri, i primi sette Tir di riufiuti trattati provenienti dal tmb di malagrotta, sono arrivati nella discarica di Albano scortati da numerose forze di polizia per contrastare i blocchi dei manifestanti.
Dopo i picchetti dei giorni precedenti, oggi, un responsabile della ditta di Cerroni, accompagna una delegazione di manifestanti all'interno dello stabilimento per mostrare il corretto uso e funzionamento della struttura. Anche il sindaco di Albano ha voluto vedere lo stabilimento e alle domande dei manifestanti, risponde minimizzando e commentando la terribile puzza proveniente dai rifiuti trattati, come niente di grave.
Domani e nei prossimi giorni si teme il peggio, i sette Tir potrebbero diventare cinquantacinque con più di 1000 tonnellate e l'odore diventerebbe insopportabile anche a chilometri di distanza.
Sia il Sindaco che il delegato di Cerroni, minimizzano sugli odori nauseabondi non tenendo conto delle 200000 tonnellate di riufuti che a breve inizieranno ad arrivare dalla capitale, dando la colpa dell'attuale puzza ai mezzi "sporchi" usati per il trasporto fino ad Albano.
Il tutto in barba alla relazione dello scorso giugno dell'arpa, che conferma il grave stato di inquinamento delle falde accquifere circostanti che peggioreranno ulteriormente dopo la riattivazione dell'impianto.
Questa sera, alle 21 è stata chiamata un'assemblea pubblica con i residenti e il coordinamento contro l'inceneritore, fuori i cancelli della discarica.
Nel collegamento telefonico ne parliamo con un compagno del coordinamento contro l'inceneritore.
Colazione solidale questa mattina al prenestino a Roma, per fermare lo sgombero di cinque famiglie che vivono attualmente in uno stabile di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Di seguito il comunicato del Movimento per il diritto all'abitare capitolino
FERMIAMO LO SGOMBERO DI CINQUE FAMIGLIE IN VIA SILVIO LATINO 37
Martedì 27 luglio dalle prime ore del mattino COLAZIONE SOLIDALE
Ci siamo di nuovo. Il 27 luglio in via Latino Silvio 37 ci sarà la visita dell’ufficiale giudiziario per intimare alle cinque famiglie residenti di lasciare la struttura di proprietà delle Ferrovie dello Stato. L’apprensione sta già crescendo, anche perché dopo il censimento fatto dal Municipio Roma 5, non si hanno notizie di come l’amministrazione comunale intende affrontare la situazione di emergenza rappresentata dai cinque nuclei che rischiano di finire in strada senza soluzione alcuna.
Dopo il censimento e la verifica dei componenti delle famiglie interessate allo sgombero, il tutto doveva essere segnalato al Gabinetto della sindaca e cioè al dottor Cardilli. Non sappiamo se questo passaggio è avvenuto e se l’assessorato alla casa della Vivarelli si stia interessando al caso.
Riteniamo fondamentale non aggravare la già difficile situazione degli abitanti. Per questo chiediamo di avviare un percorso di soluzione alloggiativa senza lo stillicidio delle visite mensili dell’ufficiale giudiziario con conseguente rischio di ausilio della forza pubblica. È necessaria una sospensione dell’esecuzione del provvedimento tale da consentire i provvedimenti utili alla definizione del destino alloggiativo dei soggetti in emergenza.
Non sappiamo se il 27 luglio si presenterà anche la forza pubblica ed è per questo che ci mobiliteremo dalle prime ore del mattino per fare colazione in tante e tanti insieme alle famiglie di via Silvio Latino 37.
Invitiamo gli organi di informazione interessati ad essere presenti.
Movimento per il Diritto all'Abitare #stopsfratti#stopsgomberi#oralecase
Roma continua ad essere assediata dall'immondizia, l'emergenza sanitaria è evidente, la sindaca si prepara a riaprire, forse, la discarica di Albano, mentre non si intravedono soluzioni all'orizzonte. Il punto sulla situazione dei rifiuti con Giancarlo Ceci, esperto ambientale.
Diretta radio del corteo Si Cobas, chiamato in seguito all'escalation di attacchi ricevuti dai lavoratori e dalle lavoratrici della logistica, culminato con l'omicidio padronale del sindacalista Adil, durante il picchetto fuori la Lidle di Novara.
Dona Shantini Badde Liyanage - Teresa - è l’ultima vittima di femminicidio, uccisa a Roma in zona Portuense il 29 maggio, finita a coltellate per strada, in un sabato pomeriggio. In uno di quei giorni in cui si inizia a parlare di fine del lock down e si torna finalmente a respirare accade l'ennesimo femminicidio, il ventiquattresimo nel 2021.
L’efferatezza del gesto, il luogo, l’ora, lasciano pensare che sia veramente tutto possibile, sempre, ovunque.
Ma non possiamo lasciare queste strade deserte, non vogliamo che il silenzio e l’oblio inghiottano l’ennesimo corpo straziato di donna. Donna uccisa senza un motivo che la ragione possa veramente comprendere, contemplare: la negazione dell’agire e del pensare in quanto essere umano. Siamo nel 2021 e, semplicemente, ancora molte donne non sono libere di esprimere i propri sentimenti e la propria volontà, di decidere di allontanarsi da una persona quando lo ritengono necessario nel percorso della propria vita. Siamo stanche, incredule, addolorate.
E’ per questo che sabato 5 giugno – ad una settimana dalla morte di Dona Shantini - alle ore 11 saremo in via Greppi, dove le residenti e i residenti del quartiere, le cittadine e i cittadini sensibili, le associazioni del territorio, vestiti di nero e di rosso, ricorderanno con un flash mob Dona Shantini Badde Liyanage.