mumia abu jamal

Contro il carcere 18/1 Intervista a "Occupy the Hood"

Data di trasmissione
Durata 38m 22s

Da New York intervista a Malik Rahsaan uno dei fondatori, insieme a  Ife e Preach Peace, di Occupy the Hood, un'esperienza cresciuta all'interno e in alternativa a Occupy Wall Street.

il movimento Occupy Wall Street, scacciato violentemente dalla polizia da Zuccotti Park di Manhattan, è molto eterogeneo al suo interno ma tuttora prevalentemente "bianco", sia nella sua composizione che nelle prospettive. In queste settimane di riorganizzazione e dibattiti fuori e dentro il movimento, ho chiesto il parere di Malik Rahsaan su Occupy Wall Street e di condividere con noi le sue ragioni per avere organizzato il gruppo alternativo Occupy the Hood, insieme a Ife e Preach Peace e a molti e molte altre. I temi che prevalentemente pongono sul tappeto sono oltre a una critica molto radicale al sistema, un'attenzione particolare ai temi del carcere e della repressione da cui la comunità afro americana è particolarmente colpita. Inoltre vogliono portare avanti i temi della prigionia politica (Abu Jamal e non solo) dei militanti dei "movimento di liberazione".

Per saperne di più:

http://www.officialoccupythehood.org/ 

http://www.youtube.com/user/TheREALOccupyTheHood/feed 

Informazioni relative all'iniziativa "Film the police: big brother in reverse" (filmiamo la polizia: il grande fratello all'inverso) si possono trovare a 

http://www.filmthepolice.com/

Il video "Film the police", con Jasiri X, collaboratore di Occupy the Hood, è reperibile su youtube a 

http://www.youtube.com/watch?v=hyT1buoyTnY 

 

Oscar Grant sei tu

Data di trasmissione

Immagine rimossa.Immagine rimossa. 

Nella puntata di lunedì 19 luglio 2010:

 

In apertura della trasmissione un collegamento dal presidio permanente che si sta svolgendo davanti al Cie di corso Brunelleschi a Torino.

 

L'8 luglio scorso si è concluso il processo contro Johannes Mehserle, il poliziotto bianco che il primo gennaio del 2009 aveva ammazzato il ventiduenne afroamericano Oscar Grant, alla stazione di Oakland (California). In seguito all'omicidio c'erano stati scontri e proteste per le strade di Oakland e si era formato un comitato per chiedere giustizia contro la violenza e gli abusi della polizia nei confronti della gente nera.

Mehserle è stato riconosciuto colpevole di omicidio involontario, nonostante in rete abbiano girato video e foto dell'omicidio. La giuria era composta da dodici giurati, tutti bianchi, e il poliziotto si è difeso sostenendo che si era confuso: pensava di avere in mano il taser e non la pistola... ed era convinto che Oscar fosse armato, anche se quando gli ha sparato il ragazzo era steso a terra, di spalle e ammanettato.

Anche nella notte subito dopo il verdetto la gente è scesa in strada per protestare, spaccando vetrine e finestrini delle auto in diverse città della California: sono state arrestate almeno 50 persone.
 

In questa puntata di Attica Blues ne parliamo a partire dai commenti di Mumia abu Jamal - in diretta dal braccio della morte - pubblicati su http://www.prisonradio.org pochi giorni dopo l'omicidio e subito dopo il verdetto (di seguito le traduzioni di entrambi gli interventi e i link per ascoltarli in lingua originale).

 

 

Mumia Aby Jamal, Oscar Grant e tu, 17 gennaio 2009
fonte: http://www.prisonradio.org/oscar_grant.htm
ascolta: http://www.prisonradio.org/audio/mumia/2009MAJ/01Jan09/1-23-09OscarGrantMAJA.mp3
 
Come te, anch'io ho visto il video registrato col cellulare dell'omicidio del ventiduenne Oscar Grant, di Oakland, California.
E sebbene sia veramente una cosa terribile da vedere, c'è qualcosa che è ancora più scioccante. Ed è il modo in cui i media hanno risposto a quest'omicidio poliziesco, creando una strategia difensiva basata sull'errore.
Questa strategia difensiva, che sostiene che lo sbirro che ha ammazzato Oscar Grant possa aver confuso la sua pistola con il suo taser, è stata offerta sia dai cronisti locali che da quelli nazionali – sebbene essi non avessero ascoltato nemmeno una parola pronunciata da Johannes Mehserle, il poliziotto della BART (Bay Area Rapid Transit, la polizia della baia di San Francisco) che non è stato intervistato per settimane dopo aver ucciso un uomo disarmato!
Se tu ti fossi mai domandato qual è il ruolo dei media, ecco una lezione per te. Scoprirai così che la pretesa che i media ufficiali siano obiettivi non è altro che una crudele illusione.
Immagina questo: se i ruoli fossero rovesciati, e cioè se fosse stato Grant ad ammazzare Mehserle, credi che i media avrebbero suggerito una strategia difensiva per lui?
Grant sarebbe stato libero di girare, o di lasciare lo stato una settimana dopo?
Sarebbe stato liberato su cauzione?
L'omicidio di Oscar Grant III non è altro che l'ultima versione, la versione West Coast della storia di Amadou Diallo, di Sean Bell e di centinaia di altri uomini neri – e, come nei loro casi, non ti sorprendere se tutto si concluderà con un'assoluzione – ancora una volta.
Oscar Grant sei tu – e tu sei lui, perchè lo sai dal vuoto nel tuo stomaco che aversti potuto essere tu, e che la stessa cosa sarebbe potuta accadere anche a te.
Lo sai.
E la cosa peggiore è questa: tu paghi per questo ogni volta che paghi le tasse, e sostieni questo ogni volta che voti per degli uomini politici che si svendono in un battito di cuore.
Tu paghi perchè i tuoi assassini ti uccidano, nel nome di una legge falsa e perversa, e paghi per una legge che li difende.
C'è qualcosa di terribilmente sbagliato qui – ed è il sistema stesso.
Finché non cambierà, niente cambierà, perché noi saremo ancora là fuori per le strade – scandendo un nome diverso.
Questo è Mumia Abu Jamal, in diretta dal braccio della morte.
 
  
Mumia Aby Jamal, Il processo Mehserle, 10 luglio 2010
fonte: http://www.prisonradio.org/7-11-10TheMehserleTrial.html
ascolta: http://www.prisonradio.org/The%20Mehserle%20Trial%20short.mp3
 
Dopo il verdetto di omicidio involontario nel processo contro Johannes Mehserle, il poliziotto che ha ucciso Oscar Grant, centinaia di manifestanti sono scesi per le strade di Oakland, in California, la città di Grant.
I titoli dei giornali si sono interrogati sui motivi della protesta, visto che il ragazzo era stato condannato.
Ma i manifestanti sapevano che il sistema giudiziario avrebbe fatto di tutto per concludere il processo con la pena più leggera possibile, omicidio involontario, anche se Mehserle rischiava una condanna fino a quattro anni di prigione.
Sapevano che Mehserle non sarebbe stato giudicato da una giuria nera e che il processo si sarebbe svolto a migliaia di chilometri da Oakland.
Sapevano che ognuna di quelle centinaia di persone avrebbe potuto essere Oscar Grant, disarmato e ammazzato in un video, e che la stessa cosa sarebbe potuta accadere ad uno di loro.
Ovviamente, i media ufficiali questo non lo sapevano.
Considerate questo: se Oscar Grant fosse stato l'aggressore, accusato di aver ucciso Mehserle, avrebbe potuto lasciare lo stato? (Mehserle è fuggito in Nevada alcuni giorni dopo aver sparato a Grant) Sarebbe stato capace di far trasferire il processo a centinaia di chilometri di distanza? Sarebbe stato capace di selezionale una giuria di soli neri - o comunque una da cui tutti i bianchi erano stati epurati?
Sarebbe stato condannato per omicidio involontario, alla faccia delle prove mostrate nel video?
Chiunque prenda onestamente in considerazione queste domande, conosce le risposte. Cosa ci dice questo sul sistema giudiziario?
Cosa ci dice del nostro presente che si suppone cieco davanti al colore della pelle?
Tutto questo ci dice forte e chiaro che esiste una legge per alcuni; e un'altra legge per tutti gli altri.
Ci dice che vivere in un corpo nero non è la stessa cosa che vivere in un corpo bianco – e quelle centinaia di manifestanti a Oakland tutto questo se lo sentivano nel sangue.
Questo è Mumia Abu Jamal, in diretta dal braccio della morte.