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estrattivismo

Giornate globali per Samir Flores Soberanes

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Con un compagno del Nodo Solidale abbiamo parlato delle giornate globali per chiedere giustizia per Samir Flores Soberanes, contadino e attivista zapatista, assassinato il 20 febbraio 2019 ad Amilcingo per la sua lotta contro il Proyecto Integral Morelos. A Roma, l'appuntamento è il giovedì 20 febbraio, alle ore 12:00, davanti all'ambasciata messicana.

A continuazione il comunicato del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell’Acqua Morelos, Puebla,Tlaxcala; Congresso Nazionale Indigeno; Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale:

Sono passati 6 anni da quando hanno strappato la vita al nostro fratello Samir Flores Soberanes, sei anni di governo di chi ha ordinato di
ucciderlo, sei anni di continui inganni, imposizioni e disprezzo verso i nostri popoli, sei anni in più di resistenza, ribellione, lotta per la
vita, di essere Samir, ispirazione, seme e forza nella costruzione di autonomia, di un altro mondo possibile.

Giustizia per Samir, grida la resistenza per la vita contro il Proyecto Integral Morelos e contro il narcogoverno; grida giustizia ogni villaggio, ogni luogo e ogni cuore che lo ha conosciuto prima e dopo la sua morte. Gridiamo giustizia nella lotta per la vita a Gaza, in Chiapas, a Ostula, nella lotta contro la discarica di Cholula, nel grido delle famiglie delle nostre sorelle e fratelli desaparecidos, nella lotta contro il Treno Militare Maya, contro il corridoio interoceanico, la xenofobia e lo sfollamento forzato, contro le miniere, le dighe, il treno, il corridoio, il gasdotto, la centrale termoelettrica, il fracking, i cartelli immobiliari, il business dei rifiuti, la difesa dei fiumi, dei mari e delle acque, delle foreste e degli spazi autonomi sulla terra e in cielo. Samir durante la sua vita ha costruito giustizia.

A sei anni dal suo crudele assassinio, avvenuto il 20 febbraio 2019 ad Amilcingo, Morelos, tre giorni prima della consultazione imposta da López Obrador per «legittimare» il suo cambio di opinione e terminare l’imposizione del Progetto Integrale Morelos (PIM), gli assassini di Samir sono ancora liberi e al governo. Sono 6 anni di impunità, 6 anni di impossibilità di punire i colpevoli, perché i colpevoli sono al governo e possono facilmente sfuggire alla giustizia dello Stato, perché lo Stato sono loro…
Ma la giustizia è nella lotta per la vita, e sì, nel nostro esigere, forse in modo assurdo, e nel nostro pretendere al carnefice che si persegua e punisca, nel mettere a nudo il re capitalista, il narcogoverno messicano che ha ordinato l’omicidio di Samir.

A sei anni dall’assassinio di Samir, chiamiamo i firmatari della Dichiarazione per la Vita a dedicare un momento, un istante, una semina di memoria, di vita e ribellione al nostro compagno Samir Flores Soberanes nei prossimi 20, 21, 22 o 23 febbraio, costruendo in modo dislocato la «Giornata Globale: Giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità».

In quei giorni, 6 busti di Samir saranno piantati in Messico, Stati Uniti, Euskal Herria, Francia e Italia, seminando la sua memoria nei territori dignitosi delle nostre sorelle e dei nostri fratelli, nei Paesi le cui imprese sono o sono state coinvolte nel crimine del PIM: Elecnor (Euskal Herria), Saint Gobain (Francia), Bonatti (Italia), Macquaire (Stati Uniti), NarcoGobierno (Messico), affinché la responsabilità del governo globale capitalista per la morte di Samir e la lotta per la vita non siano dimenticate.

Ma non è solo con i busti che si semina la memoria del nostro compagno, ma anche con la lotta per una alloggio dignitoso della comunità Otomí di Città del Messico che ha fondato e resiste nella Casa de los pueblos “Samir Flores Soberanes”, ex sede centrale dell’INPI. In un albero del campo di resistenza di Lutzerat, in Germania, in una canzone, in una poesia, in un disegno, in un discorso, in un video, in una conversazione, in una foto, in un dipinto, in un’incisione, in un fiore o in un frutto, in tutto questo c’è il nostro fratello Samir Flores Soberanes.

Invitiamo chi ha firmato la Dichiarazione per la vita ad aderire con un’azione o una parola alla “Giornata globale: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità”, il 20, 21, 22 o 23 febbraio 2025 o quando le loro realtà lo permetteranno.

La giustizia verrà dal basso e a sinistra, in comune.

Petrolio

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Quanta parte di noi è petrolio? Tanta. Dai vestiti ai cibi che consumiamo. ENI, eccellenza del colonialismo italiano, con il suo fatturato da 154 miliardi di dollari nel 2023 è stata portata a processo da Greenpeace e REcommon. Nel frattempo in Sud Italia si mobilitano contro ENI, Shell e Total che devastano l'ambiente lucano e i rapporti fra gli abitanti della Val d'Agri. Intervistiamo Re:Common e un compagno di Ape Salerno sui processi a Greenpeace e Re:Common e sul Petrolgate in Basilicata e riprendiamo il materiale di Mimmo Nardozza, film maker independente che cura il progetto Maldagri con il quale abbiamo parlato.

Alcuni link per approfondire:

  • Sul petrolio in Basilicata

https://covacontro.org/calvello-e-lincidente-eni-quando-le-bugie-tentano-di-alterare-la-realta-v-1-1/

https://napolimonitor.it/bye-bye-transizione-ecologica-date-e-numeri-dellestrazione-di-petrolio-in-basilicata/

https://inganno.recommon.org/media-library/

  • Sul petrolio lucano inviato a Israele

https://www.recommon.org/eni-deve-annullare-accordo-con-delek-societa-complice-del-genocidio-in-palestina/

https://www.oilchange.org/wp-content/uploads/2024/08/behind-the-barrel-august-2024-v3.pdf

  • Sulla sentenza d’appello della Corte dell’Aja che ha svincolato Shell dall’obbligo di ridurre subito e drasticamente le emissioni fossili

https://ilmanifesto.it/contrordine-la-shell-non-e-uno-stato-e-non-deve-ridurre-i-suoi-gas-serra

https://ilmanifesto.it/unaria-shellerata

Il complesso militare industriale italiano in Africa tra estrattivismo e esternalizzazione delle frontiere

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Missioni militari all’estero. Dalla Libia al Golfo di Guinea passando per la Costa D'Avorio il complesso militare industriale italiano mantiene il controllo delle aree per l’estrazione e il passaggio di risorse strategiche, nonché delle zone chiave dei movimenti migratori. Le truppe di occupazione nel golfo di Guinea difendono i siti estrattivi e le infrastrutture dell’ENI mentre la Costa D'Avorio diventa nuovo alleato del governo italiano in Africa occidentale per il rafforzamento delle politiche anti-immigrazione. Ne parliamo con Antonio Mazzeo.

La materialità del digitale: le materie prime

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Dopo la puntata precedente, dedicata al design, oggi parliamo delle materie prime utilizzate per produrre i dispositivi digitali.

Partiamo dalla lista di materiali necessari alla produzione di un computer standard e analizziamo alcuni dei processi di estrazione dei minerali che li contengono. Petrolio e acqua sono le risorse maggiormente usate (in kg), ma ci concentreremo su Oro e Tantalio perché irrinunciabili per l'elettronica, come è oggi.

Discutiamo della situazione del Coltan (Tantalio) in Congo con John Mpaliza e raccontiamo dei processi di estrazione dell'oro in Amazzonia.

In conclusione discutiamo di alcune pratiche di mitigazione del problema estrattivo, mostrando le contraddizioni di un sistema di sfruttamento che mina la vita sul pianeta terra.