Torniamo ancora sul tema dell'economia dell'attenzione, di cui abbiamo già parlato circa un mese fa, spostando questa volta l'attenzione sulle cosiddette tecnologie persuasive, ovvero gli schemi utilizzati per portare le utenti a continuare a dare attenzione al mezzo. Vi parleremo quindi di cose come scrolling infinito, pull-to-refresh, effetto Gruen, ricompense variabili, lootbox, gioco d'azzardo e molto altro.
Apriamo questa puntata più breve del solito segnalando alcune iniziative di interesse per gli argomenti della trasmissione.
Passiamo poi a raccontare qualcosa sull'importanza dei sistemi di raccomandazione all'interno dei meccanismi di induzione al consumo. Nonostante si inizi a parlare di creazione di dipendenza sulle piattaforme di Internet, sembra ancora che questo sia specifico di persone particolarmente vulnerabili (come le persone minori) e non un meccanismo generale da combattere alla radice.
La puntata di oggi prova a raccontare la storia di una backdoor scoperta recentemente all'interno del sistema operativo Linux. Nonostante in questo caso tutto sia stato scoperto prima che potesse essere realmente efficace, vale la pena di andarla a guardare in dettaglio, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista delle dinamiche sociali che la hanno permessa.
Proseguiamo con l'ormai immancabile Piracy Shield. Nonostante sia ormai chiaro che il sistema fa acqua, AGCOM lo difende a spada tratta, respingendo tutti i reclami e contrattacca comminando multe a chi la pensa diversamente, come Assoprovider. Peccato che probabilmente la multa non è dovuta. Con Cloud Flare invece, bandiera bianca (nel senso di whitelist).
Chiudiamo con le notiziole, tra cui segnaliamo il rinvio dell'estradizione di Assange a quando gli Stati Uniti dichiareranno che Assange non rischia la pena di morte. Per il resto, solite cose: schermi che guardano te che guardi pubblicità che alimentano AI che non funzionano.
Apriamo la puntata parlando del Piracy Shield, anzi lasciamo parlare l'AGCOM a riguardo. La scoperta delle più moderne tecnologie Internet, quali i siti e le CDN, mette l'AGCOM di fronte ad una grossa questione: bloccare i siti illeciti senza bloccare quelli leciti è difficile.
Negli USA, il complottismo (rappresentato da Schmitt, trumpiano DOC) arriva di fronte alla corte suprema, protestando per le limitazioni alla libertà di espressione subite, secondo lui, da account di estrema destra. Vista la composizione attuale della corte suprema, c'è da tremare.
Apple è stata accusata dall'antitrust USA di abusare della condizione di monopolio, facendo il tipo di cose che hanno sempre fatto: evitare l'interoperabilità.
L'ONU approva a larghissima maggioranza una risoluzione non vincolante sull'intelligenza artificiale. Si parla di rispetto dei diritti umani, ma sempre rimanendo sul vago. Non stupisce quindi ci sia stata l'unanimità.
Nella puntata di oggi parliamo di economia dell'attenzione, termine spesso usato ma non sempre spiegato accuratamente. Cerchiamo di capire cosa si intende con questo termine, il contesto economico da cui proviene, e come si declina concretamente.
Chiudiamo poi con un commento sulla notizia della settimana, ovvero le misure prese dal Congresso statunitense contro TikTok, fondate apparentemente sul grave pericolo posto alla sicurezza del paese e alle menti dei giovani americani (sic!). Andiamo a vedere quanto c'è di vero.
Iniziamo la puntata di oggi parlando, come facciamo spesso, di mobilità e di treni. Inizialmente parliamo della prossima riforma del codice della strada, che immaginiamo avrà notevoli impatti (letteralmente) sull'utenza non automobilistica. Continuiamo parlando ancora di ciclovie, di trasporto su ferro, e di chi le vuole contrapporre. Pur essendo grandi fan del trasporto su ferro, le strade dedicate solo al turismo non ci appassionano.
Ci spostiamo in medio oriente. Un report di 7amleh ci fa vedere come non solo le persone palestinesi siano spesso silenziate su Facebook, ma i discorsi antiarabi e le minacce contro la popolazione palestinese siano accettate tra i contenuti sponsorizzati sul social network.
Ancora nell'area, parliamo del panico (preventivo) per un possibile attacco da parte degli Houthi alle dorsali di Internet che passano nel Mar Rosso. A chi giova?
WhatsApp vince, almeno in parte, una causa avviata contro NSO. L'azienda israeliana produttrice del malware Pegasus è stata condannata a rivelare il codice con cui aveva colpito migliaia di utenti di WhatsApp.
Iniziamo la puntata presentando un'iniziativa che si terrà al CSOA Forte Prenestino Giovedì 29 Febbraio: la presentazione di "On not dying: secular immortality in the age of technoscience"; ne parliamo al telefono con due compagni che si sono occupati spesso di simili tematiche, cercando di capire i motivi, le sottigliezze e i pericoli di questa ideologia (fondamentalmente suprematista) particolarmente in voga tra le elite della Silicon Valley.
Continuiamo spostandoci in tutt'altra parte del mondo,ovvero in Indonesia, ma col filo rosso della mancata rassegnazione alla morte. Ringraziamo StakkaStakka per l'audio! Da lì al caso del Deep Fake usato come modo per "superare" il divieto di partecipare attivamente alle elezioni, che abbiamo visto in Pakistan, il passo è breve.
Continuiamo a parlare di Piracy Shield, il provvedimento che permette una rapida censura dei siti che secondo la Serie A violano il copyright. Secondo l'AGCOM, non si sono stati problemi, e la prova è che non ci sono stati ricorsi, nonostante una apposita procedura per riceverli. Peccato che la procedura sia sostanzialmente rotta...
Comunque, stiamo tranquilli: finora non è stato bloccato nessun sito della Pubblica Amministrazione.
Iniziamo la puntata di oggi ricordando il coinvolgimento delle grandi aziende dell'informatica nelle operazioni militari dello stato di Israele, come denuncia la campagna No Tech 4 Apartheid.
Proseguiamo con una serie di notizie riprendendo l'amato tema del trasporto pubblico, ed in particolare di quello su ferro. I dubbi che avevamo mostrato tempo fa quanto ai processi futuristici da completare entro il Giubileo si sono dimostrati fin troppo ottimistici, visto che c'è un concreto rischio che nessuna delle opere ipotizzate sia pronta entro la fine del 2025. Oltre al prevedibile ritardo in tutte le fasi della realizzazione di queste opere, si è aggiunto il completo definanziamento del trasporto rapido di massa da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, stornando tutta la cifra sul finanziamento del ponte sullo stretto di Messina.
Sempre dall'Italia continuiamo a seguire l'implementazione del Piracy Shield. Come già dicevamo, un sistema del genere deve scegliere tra selettività ed efficacia. Hanno scelto l'efficacia, e di conseguenza sono stati oscurati già molti siti "innocenti".
Apriamo la puntata parlando di una tecnica di superamento della censura chiamata Domain Fronting, tecnica resa possibile dall'accentramento dell'attuale rete Internet. Vediamo come funziona, come mai ora è sempre meno usata, e facciamo qualche ragionamento sul futuro.
Ci spostiamo poi nel parlare dei famosi indirizzi IP. Indirizzi ormai già tutti assegnati, e per questo cari. Per poterne liberare un altro po', si stava quasi per decidere di utilizzare una "riserva" di 268milioni di indirizzi messi da parte da tempo... per poi accorgersi che qualcuno se li era già presi.
Concludiamo con una lunga lista di notiziole: p2p, social network, hacking, furti, sorveglianza... ed elezioni.
Iniziamo la trasmissione parlando di Google: stavolta non l'azienda, ma il motore di ricerca. In un processo antitrust tuttora in corso ci si chiede se google abbia una quota enorme del mercato grazie alla qualità del suo prodotto, o grazie alla mole di dati che riceve. Proviamo a capire insieme la risposta (che potrebbe essere riassunta in "entrambe") passando per mappe, guerre di browser, contesti regionali... ma soprattutto, il potere del default.
Prime prove per piracy shield: nonostante gli annunci soddisfatti, ci sembra che i primi segnali non siano particolarmente rassicuranti. Però era solo un test.
7 anni fa Wikileaks pubblicava documenti segreti, provenienti dalla CIA, che mostravano le tecniche di spionaggio utilizzate dall'agenzia di spionaggio statunitense, come individuava i suoi obiettivi, e molto altro. Giorni fa è arrivata una condanna pesantissima: 40 anni di reclusione a Jesse Furman, che già ne ha scontati 6 nelle peggiori condizioni permesse dal sistema carcerario statunitense.
Un comunicato del politburo per la protezione dei dati personali annuncia che si procederà contro ChatGPT. Tra i motivi, l'acquisizione di dati senza base giuridica, trattamento inaccurato di dati personali.
Per concludere, in Giappone non sarà più obbligatorio depositare documentazione in floppy disk o cd-rom per i procedimenti burocratici.