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41bis

Aggiornamenti sul detenuto Domenico Porcelli

Data di trasmissione
Durata 26m 21s

Corrispondenza co la legale del detenuto Domenico Porcelli in sciopero della fame da cinque mesi contro il prolungamento del regime di 41bis a lui applicato nel carcere di Bancali. L' avvocata ci aggiorna sulle condizioni di salute fisiche e mentale ormai gravissime del detenuto. Nessuna risposta istituzionale: il detenuto è abbandonato a sè stesso.

Inchiesta per 270bis per la solidarietà ad Alfredo Cospito

Data di trasmissione

Corrispondenza con uno dei compagno di Bologna indagati per 270bis per alcune azioni in solidarietà ad Alfredo Cospito per la sua detenzione in 41bis.

Ancora una volta ci troviamo di fronte a capi di imputazione gravissimi, come il 280bis (attentato con finalità di terrorismo), per l’interruzione del traffico della via Emilia mediante incendio di cassonetti a fine dicembre 2022.

Riportiamo il comunicato:

Nuova inchiesta per 270bis e altri reati a Bologna

Il 17 giugno 2023 i carabinieri di Bologna hanno notificato ad alcunx compagnx anarchicx (di Bologna e Rovereto) l’apertura di un’indagine del ROS per 270bis e altri reati specifici inerenti la recente mobilitazione in territorio bolognese contro il 41bis e l’ergastolo ostativo in solidarietà ad Alfredo in sciopero della fame. 6 compagnx sono coinvoltx ma ci sono altrx indagatx in fase di identificazione.
L’apertura indagine è stata depositata il 13/06/2023 e firmata dal PM dell’antiterrorismo Gustapane.
Riportiamo di seguito il capo a) per rendere nota la cornice data dagli inquirenti a quest’indagine.

«Delitto p. e p. dell’art 270 bis c.p in quanto organizzavano un’associazione di stampo anarco-insurrezionalista che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di eversione dell’ordine democratico, strutturata in modo non gerarchico e spontaneista, che agisce secondo il “patto di mutuo appoggio” ed attraverso la “solidarietà rivoluzionaria”, “le campagne di lotta rivoluzionarie” e la “comunicazione tra gruppi/singoli” attraverso una “rete di cellule” operanti in ambito nazionale e internazionale, con l’accordo sull’azione diretta compiuta mediante l’uso di ogni mezzo come benzina, materiali incendiari, ordigni incendiari, poi seguita da comunicati con cui viene rivendicata la responsabilità dell’azione e spiegati i motivi dell’attacco. In particolare data associazione si prefigge, nell’ambito dell’indetta campagna di lotta rivoluzionaria in chiave antimilitarista e anticarceraria, il compimento di azioni dirette e/o di sabotaggio, tutte connotate da “violenza politica”, aventi come fine ultimo la cessazione delle politiche perseguite dalle grandi multinazionali italiane anche in ragione del recente conflitto russo-ucraino, la “liberazione” da tutte le “carceri” e la “liberazione” del militante Cospito Alfredo dal regime detentivo previsto dall’art. 41bis dell’o.p. in Bologna dall’aprile 2022 in avanti».

I fatti oggetto d’indagine riguardano un attacco ad alcuni ripetitori di telecomunicazione nell’estate 2022, l’interruzione della messa alla chiesa del Sacro Cuore di Bologna nel novembre 2022, l’occupazione di una gru in centro città e la contestuale giornata di presidio svoltasi nei pressi a metà dicembre 2022, il tentativo di incendio ai mezzi di trasporto della ditta MARR nell’autunno 2022 e l’interruzione del traffico della via Emilia mediante incendio di cassonetti a fine dicembre 2022. Per quest’ultimo fatto viene contestato il reato di 280 bis (attentato con finalità di terrorismo). Tutti i reati contestati sono aggravati dall’art 270 bis, associazione sovversiva con finalità di eversione dell’ordine democratico, tesa a sua volta a ricattare lo Stato con le azioni di cui sopra per spingere all’uscita di Alfredo dal 41bis.
Che la mobilitazione a sostegno di Alfredo avesse stizzito gli apparati dello Stato è risultato evidente dal principio. La repressione ora scopre le carte mandando un chiaro segnale a tuttx lx compagnx che in questi mesi hanno espresso solidarietà attiva con Alfredo.
Non sappiamo a cosa porterà quest’indagine, ma sappiamo che è l’ennesima che mira a colpire la solidarietà, così come sappiamo che è stato ed è tuttora giusto e necessario essere attivamente al fianco di Alfredo, Anna, Juan, Zac, Davide e di tuttx lx prigionierx che lottano nelle carceri in ogni parte del globo.
La nostra lotta contro il carcere, la guerra e la conseguente militarizzazione sociale non si farà fermare da quest’ennesima inchiesta.

Alcunx indagatx e solidali

 

70 indagati per i presidi al carcere di Bancali in Sardegna

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70 fra compagne e compagni indagati per i presidi tenuti fra Novembre e Gennaio fuori al carcere di bancali, dove era detenuto Alfredo Cospito in regime di 41bis. Le accuse sono per manifestazione non autorizzata. Inoltre nelle settimane scorse è uscito un articolo di giornale, firmato dalla giornalista Nadia Cossu, con elencati i nomi e i cognomi di tutti e 70 gli indagati.

I compagni sardi proseguono, nonostante le denunce, a portare avanti presidi sotto le carceri e i cpr sardi, dove proseguono le lotte di alcuni detenuti come Alessio Attanasio in sciopero del vitto, o di un altro detenuto in 41bis che è in sciopero della fame da 2 mesi e ha perso 13 kg.

10 maggio Ex Snia: perché di carcere non si debba morire né vivere

Data di trasmissione
Durata 1h 21m 56s

In studio con un compagno del comitato promotore, sentiamo varie voci sull'assemblea indetta per

MERCOLEDI’ 10 MAGGIO ALE ORE 18:00 AL CSOA EX SNIA VISCOSA 

via Prenestina 173 

per rilanciare la lotta anticarceraria.

Intervengono compagn* di alcune realtà  (Quarticciolo, collettivi universitari, Esc, Dinamo press) e singol*

Segue il comunicato d'indizione:

PERCHE’ DI CARCERE NON SI DEBBA MORIRE – PERCHE’ IN CARCERE NON SI DEBBA VIVERE 

Appello per la costruzione di una assemblea cittadina che aderisca e concorra a realizzare la campagna nazionale su carcere e repressione, 

contro 41 bis ed ergastolo 

La lotta intrapresa negli ultimi mesi con coraggio, coerenza e determinazione dal prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha permesso la riemersione di temi rimossi dall’agenda politica, anche, di molti dei movimenti politici e sociali protesi al superamento dell’esistente. 

Il prolungato sciopero della fame di Alfredo, le mobilitazioni dei compagni e delle compagne e il chiasso mediatico conseguitone ha riportato alla luce questioni come l’ergastolo, il 41 bis, l’ostatività penitenziaria, il carcere nonché l’ingiustizia sociale, vero substrato dei feroci strumenti repressivi statuali. Parole come “rieducazione e trattamento individualizzato” hanno mostrato l’ipocrisia della società divisa in classi da cui queste espressioni provengono. 

Negli scorsi mesi, nel tentativo di fornire una prospettiva di lunga durata alle ragioni poste da Alfredo al centro del dibattito pubblico è stata lanciata la campagna ”morire di pena” a cui hanno aderito numerosissime realtà organizzate di tutto il territorio nazionale, oltre a singole soggettività. Per non disperdere il patrimonio di lotte, riflessioni, visibilità che la campagna di adesione, sostegno e solidarietà con Alfredo ha espresso in questi mesi è necessario iniziare a strutturare un intervento articolato sul territorio nazionale. Riteniamo che ciò sia possibile creando una ossatura territoriale alla campagna che, partendo dalle singole realtà locali, promuova la costituzione di assemblee unitarie intorno alla tematica del carcere, della repressione e contro ergastolo e 41 bis. Assemblee che non inseguano la pretesa di omogeneizzare differenze, anche incolmabili, presenti tra coloro che hanno espresso adesione alla campagna o che si sono mobilitati con generosità e passione, e che non tarpino le ali alle molteplici forme espressive al dissenso politico e sociale proprio delle diverse 

appartenenze. Una assemblea dove trovino spazio, esclusivamente, le porzioni di ragionamento condiviso, le pratiche comuni, le prospettive unitarie (contro carcere, repressione, 41 bis e ergastolo). Le restanti tipicità, connotanti i diversi contesti, potranno e saranno praticati dai singoli gruppi con le modalità ritenute più consone, spendendo la propria soggettività senza alcun coinvolgimento del contesto comune. L’ipotesi, che si sottopone alla riflessione collettiva da avviare nella prima assemblea, è quella di individuare diversi piani di intervento: scuola-università, mondo del lavoro, territorio, carcere, cultura. 

Consapevoli che la battaglia “per non morire di carcere e non vivere in carcere” è un anelito politico, uno slancio, una tensione che potrà raggiungersi soltanto con la trasformazione radicale del sistema politico sociale imperante. 

Per intraprendere il primo momento di discussione ci incontriamo tutti e tutte 

MERCOLEDI’ 10 MAGGIO ALE ORE 18:00 AL CSOA EX SNIA VISCOSA 

via Prenestina 173 

Il comitato promotore

Staffetta anticarceraria

Data di trasmissione
Durata 2h 30m 1s
Durata 2h 30m 1s
Durata 2h 29m 1s
Durata 2h 28m 1s
Durata 2h 8m

Sabato 22 aprile dalle 8 del mattino fino alle 20 e poi in replica dalle 20 alle 8 di domenica Radiondarossa manderà in onda una staffetta radiofonica anticarceraria, con tutte le altre radio di movimento. Da sempre pensiamo che non si può vivere in un mondo di galere, da sempre lottiamo per abbatterle queste galere, giorno dopo giorno. Questa necessità è ancora più forte in questo periodo grazie anche allo sciopero della fame di Alfredo Cospito che ha centrato nel 41bis e nell'ergastolo due forme di tortura dello stato carcerario.

Puoi intervenire in diretta chiamando lo 06491750 o visitando https://direttastaffetta.vado.li/

Jolly

Data di trasmissione

Puntata 23 di EM, Jolly, parliamo dell'attacco hacker ai distributori automatici di sigarette e gratta e vinci in tutta Italia in solidarietà con Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis, dal 20 ottobre 2022 in sciopero della fame. Tramite una violazione del sistema informatico del gestore, sono state modificato le grafiche mostrate dagli schermi, inserendo la grafica della lotta "Fuori Alfredo dal 41bis" e il prezzo di vendita, fissato a 10 centesimi. Parliamo poi di ENI, di rapporto con il governo Egiziano di al-Sisi, di gasdotti e in particolare del progetto di costruzione di nuovi gasdotti (gasdotto Eastmed), di impatti ambientali del ciclo di estrazione, trasporto e produzione di energia attraverso il gas, dei super profitti di ENI e di altre importanti aziende del settore.

Alfredo al 41bis. Un aggiornamento sanitario, giuridico e politico

Data di trasmissione
Durata 38m 27s

Con l'avvocato Flavio Rossi Albertini, anzitutto un aggiornamento sulle condizioni di salute di Alfredo: come noto, Alfredo ha sospeso gli integratori che stava assumendo, soprattutto il potassio, ed è stato nuovamente rinchiuso nel carcere di Opera. In caso di peggioramento, non sappiamo ancora quale potrebbe essere il trattamento visto che il Comitato Nazionale per la Bioetica non si è ancora espresso in merito alla possibilità dell'alimentazione forzata. Intanto l'avvocato Rossi Albertini ha posto un'istanza al magistrato di sorveglianza perché, viste le condizioni fisiche di Alfredo, possa essere messo in una situazione diversa dal carcere perché possa ristabilire le sue condizioni di salute.

Sul piano piano giuridico, è chiaro - dice l'avvocato - che la sentenza della Corte di Cassazione del 24 febbraio ha tagliato le gambe a qualunque tentativo nei tempi plausibili per Alfredo, ma è evidente anche la grande importanza del pronunciamento del Comitato dei diritti umani dell'Onu che ha sollecitati l’Italia ad assicurare il rispetto degli standard internazionali e del Patto internazionale sui diritti civili e politici in relazione alle condizioni detentive di Alfredo Cospito citando in specifico gli articoli 7 e 10 dell’accordo che tutelano “il diritto a non essere sottoposto alla tortura né a punizioni o trattamenti crudeli, disumani e degradanti”, l’umanità di trattamento nonché il rispetto della dignità umana per chi è privato/a della propria libertà. Nel frattempo viene posta un'istanza alla Cedu, Corte Europea dei Diritti Umani.

Rimane comunque la fondamentale lotta contro il 41 bis che Alfredo, insieme a tutt* coloro che hanno voluto supportarlo, ha avuto la forza di mettere al centro.

Per una critica al panpenalismo

Data di trasmissione
Durata 3m 58s
PER UNA CRITICA AL PANPENALISMO
ciclo di incontri dell'Osservatorio Repressione
Venerdi 24 febbraio ore 16,30 - Casa del Popolo di Torpignattara, Via Bordoni, 50 Roma
SORVEGLIARE E PUNIRE: CARCERE OSTATIVO e 41BIS
 
Introduce: Italo Di Sabato (Osservatorio Repressione)
Intervengono:
Marco Lucentini (avvocato - Osservatorio Repressione)
Flavio Rossi Albertini (legale di Alfredo Cospito)
Caterina Calia (avvocato)
Laura Longo (ex magistrato di sorveglianza)
Valentina Calderone ( A Buon Diritto )
Maria Luisa Boccia ( Centro Riforma Stato )
Paola Bevere ( Associazione Antigone )
 
Ne parliamo con Valentina Calderone di A buon diritto