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Onu

Appello di giuristi chiede l’espulsione di Israele dalle Nazioni Unite

Data di trasmissione
Durata 21m 22s

Da oltre cinquant’anni i governi che si sono succeduti alla guida di Israele hanno costantemente disatteso i loro obblighi attinenti al diritto internazionale, facendosi beffe e violando le risoluzioni delle Nazioni Unite, fossero esse adottate dall’Assemblea generale o dal Consiglio di sicurezza o consistessero in chiare pronunce della Corte internazionale di giustizia. Questo atteggiamento di aperto spregio del diritto Internazionale e delle Nazioni Unite ha raggiunto livelli parossistici nell’ultimo anno col genocidio in corso che ha già causato la morte di oltre quarantamila Palestinesi, in gran parte bambini, e determina ogni giorno nuove vittime a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria. Si tratta di crimini che sono la diretta conseguenze della politica aggressiva, suprematista e colonialista portata avanti da Israele sotto l’egida del sionismo.

Da ultimo l’arroganza del governo Netanyahu si è spinta fino a Insultare l’ONU, definendolo “una palude di antisemitismo “, a dichiararne persona non grata il Segretario generale e a cannoneggiare deliberatamente i caschi blu dell’UNIFIL, forza di interposizione pacifica dispiegata dalle Nazioni Unite in Libano.

La misura è colma. Riteniamo che i tempi siano più che maturi per l’applicazione nei confronti di Israele dell’art. 6 della Carta delle Nazioni Unite, il quale prevede che “un Membro delle Nazioni Unite che abbia persistentemente violato i principi enunciati nel presente Statuto può essere espulso dall’Organizzazione da parte dell’Assemblea generale su proposta del Consiglio di Sicurezza”.

Un tale provvedimento andrebbe accompagnato dall’adozione di sanzioni, a partire da un embargo totale immediato sugli armamenti, coi quali ogni giorno Israele porta avanti la sua politica di sterminio.

Rivolgiamo un appello in questo senso all’opinione pubblica mondiale e a tutti i governi. Siamo consapevoli del possibile veto che membri permanenti delle Nazioni Unite, fra i quali soprattutto gli Stati Uniti, da sempre protettori e complici di Israele, potrebbero interporre, ma riteniamo che tale veto possa essere aggirato da una votazione a maggioranza dell’Assemblea generale, come già avvenuto in altre occasioni.

Per adesioni scrivere a: viaisraeledallonu@gmail.com

Ne parliamo con un'avvocata firmataria dell'appello

Coordinamento Regionale Sanita

Data di trasmissione
Durata 1h 40m 1s

1) Torniamo a parlare del Decreto Legge sulle liste di attesa: una presa in giro perchè ripropone norme già esistenti ma scarsamente applicate.

2) Assemblea pubblica a sostegno della resistenza palestinese ad Albano venerdì 14 giugno ore 17.30 in p.zza San Pietro.

3) Parliamo dell'ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, accolta positivamente dalla resistenza palestinese che ne sottolinea però le ambiguità e le omissioni.

4) Devastazione ambientale ai Castelli Romani

Coordinamento Regionale Sanita

Data di trasmissione
Durata 1h 35m

1) un compagno del No inceneritore di Albano e una studente di Eco Resistenze per Cambiare Rotta lanciano la manifestazione di giovedì 16 maggio, ore 17 fermata metro Garbatella e poi in corteo alla Regione Lazio 
2) il genocidio è anche culturale: gli scavi archeologici a Gerusalemme Est a cui partecipa il dipartimento dell'università La Sapienza vogliono cancellare la storia e l'identità del popolo Palestinese. Ce ne parla una compagna del Collettivo di Lettere della Sapienza.
3) Sabato di nuovo in piazza contro il genocidio della popolazione Palestinese e a sostegno della sua resistenza: alle 17.30 a p.zza dei Mirti 
4) con una studente di diritto internazionale parliamo della sentenza del tribunale dell'Aja sul genocidio da parte di Israele e della citazione in tribunale del governo italiano che ne è complice.

Alfredo al 41bis. Un aggiornamento sanitario, giuridico e politico

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Durata 38m 27s

Con l'avvocato Flavio Rossi Albertini, anzitutto un aggiornamento sulle condizioni di salute di Alfredo: come noto, Alfredo ha sospeso gli integratori che stava assumendo, soprattutto il potassio, ed è stato nuovamente rinchiuso nel carcere di Opera. In caso di peggioramento, non sappiamo ancora quale potrebbe essere il trattamento visto che il Comitato Nazionale per la Bioetica non si è ancora espresso in merito alla possibilità dell'alimentazione forzata. Intanto l'avvocato Rossi Albertini ha posto un'istanza al magistrato di sorveglianza perché, viste le condizioni fisiche di Alfredo, possa essere messo in una situazione diversa dal carcere perché possa ristabilire le sue condizioni di salute.

Sul piano piano giuridico, è chiaro - dice l'avvocato - che la sentenza della Corte di Cassazione del 24 febbraio ha tagliato le gambe a qualunque tentativo nei tempi plausibili per Alfredo, ma è evidente anche la grande importanza del pronunciamento del Comitato dei diritti umani dell'Onu che ha sollecitati l’Italia ad assicurare il rispetto degli standard internazionali e del Patto internazionale sui diritti civili e politici in relazione alle condizioni detentive di Alfredo Cospito citando in specifico gli articoli 7 e 10 dell’accordo che tutelano “il diritto a non essere sottoposto alla tortura né a punizioni o trattamenti crudeli, disumani e degradanti”, l’umanità di trattamento nonché il rispetto della dignità umana per chi è privato/a della propria libertà. Nel frattempo viene posta un'istanza alla Cedu, Corte Europea dei Diritti Umani.

Rimane comunque la fondamentale lotta contro il 41 bis che Alfredo, insieme a tutt* coloro che hanno voluto supportarlo, ha avuto la forza di mettere al centro.

Parte l'inchiesta internazionale sui crimini del regime iraniano

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Mentre non si placano le proteste, e la repressione, per le strade di tutto il territorio iraniano, il consiglio dei diritti umani dell'ONU, riunito a Ginevra il 24 novembre 2022, ha votato a favore del varo di un'inchiesta internazionale sulla repressione delle proteste nel paese. Le considerazioni di due attiviste dell'associazione dei giovani iraniani residenti in Italia.

Giustizia per Mario Paciolla

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Ieri domenica 12 dicembre il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania ha esposto uno striscione per chiedere Giustizia, per Mario Paciolla, giornalista trentatreenne che nel luglio 2020 è stato trovato morto nella sua abitazione di San Vincente del caguan in Colombia dove lavorava per l'Onu: il caso fu archiviato come suicidio ma oggi è stato aperto un fascicolo per omicidio.

Parliamo della vicenda di Mario con Claudio Silvestri, segretario del SUGC e della necessità di mantenere accesi i riflettori sulla sua morte ancora senza spiegazione.

 

Sul reato di tortura in Italia

Data di trasmissione
Durata 29m 11s

Dopo vari richiami e condanne internazionali e un dibattito lungo oltre trent'anni, merc 5 luglio è stato approvato dalla Camera il ddl che introduce il reato di tortura in Italia. E' un testo che è stato discusso per 4 anni,  che ha subito varie modifiche rispetto alla proposta iniziale e che nella sua approvazione finale prevede "il riferimento alla verificabilità del trauma psichico e i tempi di prescrizione ordinari", dando origine ad ampie critiche.  

Ne parliamo con l'avv. Simonetta Crisci. 

Durata: 29':11''.

Per altre info: http://www.associazioneantigone.it/news/antigone-news/3064-approvata-la-legge-sulla-tortura-lontana-da-cio-che-volevamo-da-domani-al-lavoro-per-farla-applicare-nei-tribunali-e-migliorarla