Intervento di un licenziato sulla sentenza di reintegro di Almaviva Roma. Alcune informazioni sulla lotta del call center di GSE e sulla sentenza che ha dichiarato l'appalto che li riguarda illecito. Sciopero e manifestazione giovedì 23 novembre ore 9 a piazza della Croce Rossa delle lavoratrici e dei lavoratori di GS Retail.
ntervento in studio delle lavoratrici e dei lavoratori del contact center di GSE sul cambio appalto in corso nel quale non si vogliono fornire garanzie nè sulla continuità contrattuale nè sulla locazione dei posti di lavoro. Insomma in bilico fra licenziamento e passaggio ad Almaviva, per questo in sciopero oramai da oltre una settimana.
Nel corso della trx è intervenuta una lavoratrice del call center Transcom di Bari minacciati di licenziamento travestito da trasferimento.
Prima corrispondenza con un lavoratore dell’Opera: da qualche mese è nato un Comitato Nazionale che si pone, tra gli obiettivi, di lottare contro l’imposizione del pareggio di bilancio – per i teatri dell’opera – introdotta dalla legge 160 dell’estate scorsa. Parliamo di un settore già in via di privatizzazione: il pareggio di bilancio, qualora non fosse raggiunto, imporrebbe la riduzione dell’offerta culturale e licenziamenti e peggioramenti delle condizioni per i lavoratori del settore.
Seconda corrispondenza con una lavoratrice di un contact center che lavora per GSE: i circa 100 lavoratori e lavoratrici sono inquadrati, da anni, con contratti di secondo livello, seppur a tempo indeterminato dal 2012. In effetti, un contratto di secondo livello dovrebbe trasformarsi, dopo 3 o 6 mesi di lavoro, in un adeguamento contrattuale - mai avvenuto. In questi anni i lavoratori sono passati attraverso vari appalti e, recentemente, la gara è stata vinta da Almaviva, ovvero la stessa azienda che ha da poco licenziato migliaia di lavoratori.
Corrispondenza con un lavoratore degli autonoleggi dell'Aeroporto Galilei di Pisa. Nello specifico lavora per la ditta De Montis srl, che ha recentemente assunto l'appalto dalla committente Avis, multinazionale del settore. La vertenza è cominciata più di un anno fa per la regolarizzazione di 5 lavoratori. A dicembre è avvenuto un cambio d'appalto, e questi 5 lavoratori sono stati lasciati a casa. Venerdì 20 gennaio, inoltre, 3 lavoratori sono stati investiti, durante un blocco, da due clienti che avevano preso a noleggio un auto.
Seconda corrispondenza con due lavoratori licenziati di Almaviva di Roma. Due dei 1666 che hanno dato vita ad un comitato e al corteo di sabato 21 gennaio che ha attraversato le strade di Roma.
Il corteo di Sabato 21 gennaio promosso dal Comitato lavoratori ex Almaviva 1666 ha visto scendere in piazza tante componenti sociali: le lavoratrici Almaviva in prima fila, gli autoconvocati telecom, lavoratori dell'Ama e di Alitalia, i lavoratori dei canili di Muratella e i movimeni di lotta per il diritto all'abitare. Il corteo partito da Piazza della Repubblica è stato bloccato due volte, la prima per un presunto pacco bomba nei pressi di via Cavour e l'altra nei pressi dei Fori imperiali dove le forze dell'ordine hanno tentato di spaccare il corteo infilandosi tra la lotta per la casa e i lavoratori ce si trovavano nella prima parte della manifestazione. Abbiamo analizzato la giornata, ai microfoni di Radio Onda Rossa, con Luca dei Calsh City Workers di Roma e una ex lavoratrice Almaviva del Comitato 1666.
La seconda corrispondenza è tratta da "Corrispondnze operaie" (23 gennaio 2017).
240° puntata: con un compagno del Clash City Workers di Napoli affrontiamo una discussione sulla
vertenza Almaviva, che si è conclusa - per il momento - con un accordo che ha evitato il
rischio dei licenziamenti. Un tipo di accordo molto simile a quello che era stato rifiutato dai
lavoratori nel referendum e che, di fatto, se da un lato peggiora le condizioni di lavoro,
dall'altro sposta il problema dei licenziamenti all'autunno prossimo.
Sulla scorta di queste riflessioni cerchiamo di capire le contraddizioni insite in una vertenza
di questo tipo e quali siano i possibili scenari del futuro prossimo.