Al telefono con Annalisa Camilli, giornalista per Internazionale - in questo momento a Leopoli - parliamo della situazione al confine tra Ucraina e Polonia.
Con due compagne da Barcellona raccontiamo come la Spagna si è organizzata per accogliere le persone respinte dall'Italia sulla nave Aquarius e come lo Stato spagnolo procede ogni giorno nei respingimenti alla frontiera con il Marocco.
L'approfondimento prosegue sulla lotta delle lavoratrici marocchine impegnate nella raccolta delle fragole nelle campagne andaluse.
Molestie, isolamento, sfruttamento e deportazioni: in che modo lo Stato gestisce la necessità di manodopera stagionale? perché le donne hanno scelto di lottare unite? che tipo di solidarietà si è attivata?
Con una compagna del rifugio autogestito Chez Jesus partiamo dal racconto del campeggio itinerante Passamontagna per aggiornarci sulla situazione al confine e sull'autorganizzazione per affrontare la crescente militarizzazione.
Il primo contributo è con un compagno che vive in uno dei ghetti della provincia di Foggia.
Con lui presentiamo il corteo nazionale previsto per lunedì 24 aprile a Foggia contro sgomberi, repressione e deportazioni.
La seconda corrispondenza è con un compagno che vive nella tendopoli di San Ferdinando in Calabria. Con lui ci aggiorniamo riguardo l'attuale repressione e parliamo della mobilitazione prevista per il 13 aprile.
Per concludere una corrispondenza con un compagno di Potenza. Con lui raccontiamo la quotidiana oppressione di chi vive nei centri di accoglienza e vi parliamo del corteo in preparazione per il 25 aprile a Potenza.
Nell'ultima puntata di Silenzio Assordante ci siamo presi il tempo per fare un bilancio sulla giornata di lotta del 6 febbraio, raccolta dallo slogan "Uniti/e contro sfruttamento, confini e repressione".
Nello specifico abbiamo avuto due corrispondenze e alcune informazioni sul contesto della provincia di Foggia e della tendopoli di San Ferdinando.
Nel lungo audio trovate due corrispondenze, sia in italiano che in inglese, la prima con un compagno che vive e lotta nella provincia di Foggia e l'altra con un compagno dalla tendopoli di San Ferdinando.
Con loro raccontiamo come si è sviluppata la giornata di lotta e come si intende proseguire.
Cosa sta succedendo a Como, al confine italo-svizzero?
Almeno 500 migranti sono ammassati alla stazione FS di Como San Giovanni. Molti di loro cercano di varcare il confine ma la Svizzera ha chiuso la frontiera e dnque i migranti vengono respinti e per loro sono pronte nuove deportazioni (destinazione Taranto). Diversa la composizione etnica dei migranti: uomini, donne e minori da Nigeria, Senegal, Etiopia, Somalia, Ghana, addirittura un ragazzo palestinese.
Andrea Cegna, redattore di Radio Onda d'Urto e collaboratore de "il manifesto" (qui i suoi contributi sul tema), ci fa un quadro e una sintesi delle giornate precedenti nella città, tra tensioni con la polizia e il tentativo di mobilitazione dell'associazionismo locale comasco ed elvetico.
Nella seconda corrispondenza, un solidale di Como ci dà le sue impressioni, tra tentativi di autorganizzazione dei migranti (frenati però dalla diversa composizione dei richiedenti asilo) e mobilitazione dei solidali, in una situazione comunque estremamente fluida.