Isabella Rauti, membro dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale, e' stata contestata da una trentina di persone del coordinamento delle donne contro la Proposta di Legge Tarzia sui consultori. E' accaduto oggi all'Auditorium Parco della Musica nell'ambito del Festival del Film di Roma, dove la Rauti e' intervenuta per l'incontro sul tema 'Eroine per un giorno', dedicato alle storie di donne che hanno combattuto contro il cancro e hanno vinto. "Rauti ritira la firma", "La Tarzia nuoce gravemente alla salute delle donne"i cartelli esposti dalle/gli attivist*.
La sindrome da alienazione genitoriale e' diventata, nell'arco di pochi anni, uno dei dispositivi di controllo sociale attraverso i quali e' possibile rimettere in discussione le forme di violenza famigliare perpetrate dai padri e l'affidamento dei/delle bambini/e. Proviamo a raccontarvi come una sindrome palesemente inventata e' diventata un grimaldello nelle mani del familismo e di una societa' sempre piu' fascista e retrograda.
Tentativo continuo di smantellamento dei consultori da parte dell'assessore regione Olimpia Tarsia, cofondatrice del Movimento per la vita e vicepresidente della rete dei consultori cattolici. Le donne si mobilitano e chiedono dei piano di confronti anche con la regione stessa.
Intervista ad Amazora di Bologna sull'appello internazionale per Faith, la donna nigeriana deportata dall'Italia in Nigeria, dove rischia la condannata a morte per essersi difesa da uno di stupro:
Dopo una settimana di mobilitazione e la mancata presenza della Governatrice del Lazio, Renata Polverini all'incontro con le levoratrici/i della Casa del Parto previsto per ieri, oggi la notizia della riapertura dei servizi della Casa Del parto presso l'ospedale Grassi di Ostia.
Di seguito il testo del volantino
PACCHETTO SICUREZZA? La questura bolognese condanna a morte una donna che si ribella a uno stupro
Il 20 luglio la questura di Bologna ha deportato una ragazza nigeriana di
23anni, Faith, proprio nel Paese dove era stata condannata a morte per aver
reagito ad un tentativodi stupro da parte di un uomo ricco e potente.
Faith era stata rinchiusa nel Centro di identificazione ed espulsione
(Cie) di via Mattei a Bologna, dopo che i vicini avevano chiamato la polizia
sentendo le sue grida di aiuto perchè un uomo cercava di violentarla.
La polizia ha pensato bene di arrestare lei solo perché non aveva il
permesso di soggiorno. Dopo due settimane di detenzione è stata
rimpatriata in Nigeria, dove potrebbe essere impiccata a breve da un governo corrotto
e complice del peggior colonialismo occidentale.
E questo nonostante avesse già presentato domanda di asilo politico.
Benché l¹Italia sia uno dei paesi promotori della moratoria contro la pena
di morte, lo stato razzista italiano non ha esitato a consegnare ai suoi
assassini una donna che ha saputo reagire alla violenza maschile, una
donna da cui tutte abbiamo tanto da imparare.
Dopo questa vicenda, che segue purtroppo tante altre analoghe, sarebbe ora
che ci si chiedesse di che genere di sicurezza blaterino i politici e
perchè dovremmo delegare a questa gente e ai loro servitori in divisa la
protezione delle nostre vite.
La deportazione di Faith è un monito contro tutte le donne che si ribellano
alla violenza maschile.
Allora ci chiediamo che futuro possa aspettarsi Ngom, un¹altra donna immigrata, senegalese e madre di sei figli, arrivata in Italia dodici anni
fa dopo esser fuggita da un marito violento. Ngom, sempre in nome della
³nostra sicurezza², è da qualche giorno rinchiusa nel Cie di Bologna in attesa che un giudice di pace decida se accettare il ricorso contro
l¹espulsione o eseguire gli ordini della questura di La Spezia e
rimandarla in Senegal dal marito-aguzzino.
Non smetteremo mai di dire che la nostra vera sicurezza è la solidarietà fra donne.
Per quanto tempo ancora intendiamo tollerare la presenza dei Cie lager
di Stato in cui le donne sono spesso sottoposte a ricatti sessuali, molestie
e violenze per poi essere rimpatriate col rischio di essere addirittura
uccise?
La nostra sicurezza non ha bisogno di confini,
né di lager, né di passaporti
Lunedì 2 agosto presidio alle 12 in piazza Roosevelt a Bologna
Mai più schiave!
(Chi non potesse partecipare al presidio ma intendesse comunque esprimere
ilproprio parere sulle connivenze tra l'Italia e i Paesi di provenienza di
Faith e Ngom per quanto riguarda le deportazioni: ambasciata nigeriana
Roma 06683931; ambasciata senegalese Roma 066865212/066872353
Spettacolo teatrale scritto e diretto da Damiana Leone. Interpreti: Consuelo Cagnati, Damiana Leone, Francesca Reina.
Lo spettacolo, frutto di una lunga ricerca e costruito attraverso le testimonianze, tratta degli stupri contro le donne "marocchinate" in Ciociaria, alla fine della seconda guerra mondiale.