A Leila dei Giovani Palestinesi chiediamo una valutazione sulla mobilitazione del 5 ottobre che, nonostante i divieti e la repressione poliziesca, ha superato le stesse aspettative dei promotori.
Scendere in piazza il 5 ottobre ha significato non solo chiedere il cessate il fuoco e lo stop al genocidio, ma anche opporsi a una serie di politiche che, con il DDL 1660, diventano sempre più repressive e, soprattutto, stare a fianco della legittima resistenza della popolazione palestinese.
Nella parte finale della corrispondenza, riflettiamo sulla possibilità di costruire, anche qui, un fronte, il più ampio possibile, per sostenere la resistenza palestinese.
Comunicazione telefonica con Vincenzo per anticipare il corteo per la Palestina del sabato 5 ottobre, alle 14 ore dal piazzale Ostiense, e i prossimi appuntamenti in solidarietà con il popolo palestinese.
In questo redazionale, Vincenzo spiega perché, nonostante il divieto della Questura di Roma, l'Udap, Giovani palestinesi e Associazione dei palestinesi in Italia scenderanno in piazza il sabato 5 ottobre per chiedere lo stop al genocidio del popolo palestinese e per denunciare allo Stato sionista d'Israele.
Al seguito di quanto è avvenuto ieri in Cisgiordania e quanto sta avvenendo in generale in Palestina, sentiamo la voce di un compagno dei Giovani Palestine che ci aggiorna sulla situazione. In questo spazio parliamo sia di quanto sta accadendo sul territorio che delle reazioni internazionali. Concludiamo rilanciando le mobilitazioni in Italia solidali con la Palestina: 21 settembre a Firenze e 5 ottobre a Roma.
Libertà per Anan, Ali e Mansour - Palestina libera!
Nel pieno di un genocidio in corso in Palestina, l'Italia continua a fornire pieno sostegno all'occupazione israeliana. Oltre all'appoggio politico e militare all'occupazione, le autorità hanno deciso di arrestare e processare - per conto di Israele - Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh, tre palestinesi residenti in Italia, con l'accusa di sostenere la resistenza palestinese nei territori occupati, una resistenza riconosciuta legittima anche dal diritto internazionale.
In vista dell'udienza in Cassazione è indetto un corteo sabato 6 luglio ore 16:00 a Piazza della Repubblica (che si ricongiungerà con il corteo contro l'inceneritore a Piazza dell'Esquilino) e un presidio, in concomitanza con l'udienza,
Ne parliamo con una compagna dei Giovani Palestinesi
Sabato 6 luglio alle ore 16:00 a Piazza della Repubblica
Giovedì 11 luglio alle ore 9:30 davanti alla Cassazione (Piazza Cavour).
Con la voce di un compagno dei Giovani palestinesi proviamo a dare uno sguardo su quello che sta accedendo in Palestina ma anche le mobilitazione in Italia. Il compagno ci annuncia che sabato 28 potrebbe esserci una manifestazione nazionale a Roma
Una conversazione con un compagno dei giovani palestinesi, organizzatori della manifestazione trasnazionale del 28 novembre prossimo a Piazzale Esquilino qui a Roma, a fianco della lotta dei palestinesi nei territori occupati e a Gaza.
Questo l'appello della giornata:
Noi, Giovani palestinesi in esilio, chiediamo a tutti i palestinesi e le persone solidali con la nostra causa di difendere la nostra terra e sostenere la resistenza e la determinazione del nostro popolo in Palestina. Da settimane la moschea di Al Aqsa è vittima di assalti brutali mentre i coloni e l’esercito sionista compiono omicidi arbitrari e arresti di massa in tutta la Palestina. In risposta alla violenza sionista, dobbiamo ribadire che la resistenza è una strategia necessaria e obbligatoria per sopravvivere alla perpetrazione del progetto di pulizia etnica ai danni dei palestinesi.
La repressione militare sionista e le inaccettabili violazioni dei coloni, insieme ad una leadership palestinese collusa che agisce ormai come garante dell’occupazione e non più come guida del progetto di liberazione, tentano di garantire la liquidazione totale della resistenza palestinese e l'accelerazione della pulizia etnica. In questa lotta sbilanciata tra un'ideologia razzista e istituzionalizzata, e l'eroica resistenza del popolo palestinese, Israele gode ancora del sostegno dei suoi alleati internazionali, che noi riteniamo parimente responsabili di questi crimini.
Noi giovani palestinesi dobbiamo assumerci la piena responsabilità e il diritto di difendere il nostro popolo e la nostra terra e mobilitarci ovunque ci troviamo. La lotta in corso in tutta la Palestina è nostra: è una lotta per far prevalere la giustizia su un progetto coloniale, è una lotta contro il colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni. Questa è la rivolta di una nuova generazione di palestinesi, uniti ovunque essa siano, intorno a principi di dignità, di ritorno e di liberazione di tutta la Palestina!
Condividiamo la voce della resistenza palestinese. Denunciamo i crimini sionisti e la complicità dei loro alleati. Rompiamo l’isolamento dei palestinesi sotto occupazione.
Ci appelliamo a tutti i palestinesi in esilio, i movimenti di solidarietà e tutte le persone che credono nella giustizia, a proseguire gli sforzi di mobilitazione ed ad unirsi a noi nel sostegno alla resistenza palestinese che culminerà con una mobilitazione internazionale il 29 Novembre 2015 e continuerà fino a che la Palestina non sarà libera.
Scegliendo la “giornata internazionale di solidarietà con la Palestina indetta dall’ONU intendiamo ribadire che la solidarietà è genuina solo se rispetta la totalità dei principi nazioali palestinesi, il ruolo di tutte le comunità palestinesi ovunque esse siano nella lotta di liberazione e la legittimità della resistenza palestinese.
Stop all'occupazione e alla colonizzazione sionista di tutta la Palestina
Sostegno incondizionato alla resistenza palestinese
Libertà per i prigionieri palestinesi
Ritorno dei profughi palestinesi
No al silenzio complice della Comunità Internazionale
Sì al BDS - Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni contro Israele