C'è un aggressore e un aggredito: no armi ad Israele. Con questo slogan circa 50 compagne e compagni hanno partecipato al presidio davanti alla Leonardo SPA contro l'invio di armi ad Israele, nel 72esimo anno di occupazione sionista.
Prendiamo spunto dalla retorica bellicista apparsa sui maggiori quotidiani nazionali per aprire una riflessione sulla guerra in Ucraina, le sue cause e le conseguenze che avrà sulla vita di tutti e tutte noi, dall'aumento dei prezzi generalizzato dai combustibili alla farina, alla riapertura delle centrali a carbone, all'attacco finale allo stato sociale per finanziare ulteriormente la macchina bellica. Sul finale spendiamo qualche minuto per commentare sulle dichiarazioni di Putin che dà tutta la colpa dello sgretolamento dei rapporti fra Russia e Ucraina nientepopodimeno che a Lenin.