Continuano i massacri israeliani nella Striscia e in Cisgiordania
Un aggiornamento con Michele Giorgio, inviato del Manifesto in Palestina, sulla situazione umanitaria e militare nella striscia e in particolare a Gaza.
Un aggiornamento con Michele Giorgio, inviato del Manifesto in Palestina, sulla situazione umanitaria e militare nella striscia e in particolare a Gaza.
Insieme ad un'operatrice tornata da pochi giorni da Rafah, dove è stata per alcune settimane, parliamo della situazione gravissima in termini di strutture sanitarie distrutte dai bombardamenti, di aiuti bloccati al valico di Rafah, e delle condizioni di vita delle palestinesi e di palestinesi che non hanno più un luogo sicuro dove rifugiarsi dagli attacchi militari.
Nella seconda parte insieme a Daniele Napolitano, fotografo e giornalista appena tornato dalla Cisgiordania, parliamo dei territori palestinesi fuori dalla striscia. Dove la situazione era critica già prima del 7 ottobre, con arresti, raid di coloni e dell'esercito. E che dopo il 7 ottobre sta vedendo un'escalation anche in termini di arresti con detenzione amministrativa di migliaia di persone. E di povertà aggravata dalla situazione post 7 ottobre: dove il turismo è inesistente e i visti lavoro sono stati sospesi per i palestinesi.
Daniele è stato a Gerusalemme, a Jenin, e nel campo di Deisha vicino Betlemme.
Michele Giorgio (inviato de Il Manifesto) dal check point di Tarkunia dove si fronteggiano estremisti di destra israeliani e Standing together per lo stop al genocidio, ci racconta gli ultimi giorni nella striscia, da quando ormai i carri armati sono dentro Rafah, il nord di Gaza completamente nelle mani dell'Idf e la piopolazione palestinese allo stremo
Anche se Hamas ha accettato la tregua, l'IDF entra a Rafah controllando l'unico valico ancora aperto per gli approvvigionamenti a Gaza.
Da Rafah un aggiornamento sullo stato disastroso della cittadina che si trova ad ospitare 1mln e 700 persone in piena crisi alimentare. Uccisi anche 7 internazionali mentre stavano portando del cibo. Importante mandare aiuti e sostegno economico.
Mandiamo anche un audio da Khan Younis dove l'esercito sionista non ha lasciato neanche un albero, devastazione totale.
Dal 7 ottobre 2023 ad oggi, 166° giorno di attacco di Israele contro la Striscia di Gaza, il bilancio è di 31.923 morti e di 74.096 feriti, secondo quanto riferito da fonti mediche, ma molte vittime sono ancora intrappolate sotto le macerie, sulle strade ed i soccorritori non riescono a raggiungerle.
A Chiara Cruciati giornalista e vicedirettora del Manifesto chiediamo una valutazione sulla situazione al rientro in Italia, dopo aver partecipato alla Carovana di solidarietà che ha raggiunto il Valico di Rafah.
"Siamo rientrati da poco più di 1 ora dal valico di Rafah. Non credevo di poter sentire e vedere cose peggiori di quelle ascoltate in questi giorni."
Vi proponiamo due brevi audio della Carovana che ieri ha raggiunto dal Cairo il Valico di Rafah.
Oggi Speciale Palestina si è occupata di Egitto con un compagno che vive al El Cairo. La chiusura del valico di Rafah, gli sgomberi dei beduini e gli attacchi dei fondamentalisti nel Sinai, la situazione dei prigionieri politici sotto El Sisi questi gli argomenti trattati.
Domani mattina da El cairo partiranno dei pullman diretti al valico di Rafah in solidarietà con Gaza bombardata dall'esecito israeliano.