Atac e il referendum
L'11 novembre si vota per il referendum sull'Atac e i taxi. Lo commentiamo con chi cura il blog OdisseaQuotidiana.
L'11 novembre si vota per il referendum sull'Atac e i taxi. Lo commentiamo con chi cura il blog OdisseaQuotidiana.
Di recente in Romania un referendum che proponeva un cambiamento costituzionale per proibire il matrimonio gay è fallito, trovando solo il 21% dei consensi.
Intervistiamo Cristian Norocel, un compagno esperto di populismo in Est e Nord Europa per farci raccontare il contesto politico e sociale in Romania.
A un anno dal referendum sull'indipendenza del primo di ottobre del 2017, Barcellona è tornata in piazza.
Sabato 29 settembre si sono registrati scontri fra manifestanti indipendentisti, che cercavano di contestare una manifestazione di estrema destra, e forze della polizia autonoma, mentre lunedì primo di ottobre, a un anno esatto dal referendum, sono stati organizzati cortei e blocchi stradali in tutta la città.
Domani, venerdì 25 maggio, i cittadini e le cittadine della cattolicissima Repubblica d’Irlanda saranno chiamati ad esprimersi in un referendum che potrebbe finalmente eliminare le rigide restrizioni sull’aborto.
Gli elettori sono chiamati a esprimere un Sì o un No all’abrogazione dell’8° emendamento in Costituzione, che equipara il “diritto alla vita del nascituro” al “diritto alla vita della madre”.
Ne parliamo con una compagna che attualmente vive in Irlanda e che lancia dai nostri microfoni un invito a manifestare sotto l'ambasciata irlandese in Italia per avere maggiore attenzione sul tema.
Con un compagno veneto parliamo degli inganni e degli interessi che si nascondono dietro questa tornata elettorale
Nel pomeriggio di oggi è attesa la prolusione del Presidente catalano Puigdemont, che potrebbe dichiarare la secessione della Catalogna dalla corona spagnola.
A Valencia, come possiamo ascoltare nella prima corrispondenza, la festa nazionale del Pais Valenciano, la Diada, è stata segnata da attacchi nei confronti dei manifestanti da parte di neofascisti scortati e supportati dalle forze di polizia.
In Euskal Herria, come ci riferisce il nostro corrispondente, sale invece il livello di mobilitazione nelle strade in concomitanza con quanto avviene in Catalogna
Di ritorno dal NAck, evento di hacking a Napoli, parliamo di prossimi appuntamenti interessanti per appassionati e appassionate dell'approccio critico alla tecnologia.
Parliamo di Catalogna: la repressione statale alle istanze indipendentiste passa anche dalla censura a mezzo internet di siti che promuovono il referendum. Stavolta tra l'altro con alcuni accorgimenti tecnici non molto comuni.
È andata poi in onda (ma non lo troverete sul podcast) una recensione della Guide d’autodéfense numérique andata in onda su coccoli al silicio.
A 48 ore dal referendum sull'indipendenza è in corso in tutta la Catalogna uno sciopero generale, indetto dalle principali forze politiche e sindacali catalane per protestare contro le violenze avvenute nei pressi dei seggi e la repressione operata da parte della guardia civil.
Nella prima corrispondenza, un compagno della CUP di Valencia ci racconta cosa succede nei territori più prossimi linguisticamente e culturalmente alla Catalogna e quali sono le prospettive politiche delle varie forze della sinistra antagonista.
Nella seconda corrispondenza un compagno di Barcellona resoconta la situazione all'interno della capitale catalana.
Con due compagne conduttrici di "Harraga", trasmissione di Radio Bronka, commentiamo le ultime giornate di militarizzazione e violenza fascista nelle strade di Barcellona.
La lunga corrispondenza analizza le posizioni referendarie, la tensione sociale e il posizionamento dei e delle compagne.
Queste analisi sono andate in onda venerdì pomeriggio, prima dell'escalation di queste ultime ore.
Buon ascolto
Mancano 48 ore al - possibile - voto sull'indipendenza della Catalogna, mentre continuano ad affluire truppe spagnole nella regione e la tensione non sembra scemare.
Da Barcellona, la corrispondenza con Adriano Cirulli, invitato dalla commissione elettorale catalana come osservatore internazionale