regno unito

Chi ci pensa ai bambini

Data di trasmissione
Durata 1h 52m 59s
Durata 53m 38s
Durata 23m 46s

Apriamo la trasmissione mandando un estratto dall'ultima puntata di stakkastakka riguardo alla scoperta da parte degli amministratori di un server di chat che le loro comunicazioni erano state intercettate da alcuni mesi. Il tutto scoperto grazie a delle attente analisi tecniche e al pressapochismo degli intercettatori. Il frammento che abbiamo mandato inizia intorno al minuto 20.

Raccontiamo di due leggi che avrebbero come scopo ufficiale la protezione dei bambini dalla pedopornografia, e come risultato reale quello della diminuzione della riservatezza per chiunque.

La prima è quella britannica, una legge effettivamente approvata, che si presenta con un testo molto generico che rimanda molte questioni a successivi regolamenti attuativi; da quanto si capisce, potrebbe applicarsi a praticamente qualsiasi servizio Internet che coinvolga lo scambio di dati tra utenti (diretto o indiretto che sia), mettendo a rischio da Wikipedia ai principali servizi di chat.

La seconda è quella europea, che invece è fortunatamente ancora allo stato di proposta, ed è nota con il nome di ChatControl. Anche se qui non c'è un testo definitivo, è interessante guardare la modalità con cui si sta discutendo, ovvero un lobbying abbastanza esplicito da sedicenti associazioni no-profit per la difesa dei diritti dei minori, che di fatto rappresentano gli interessi economici di aziende che operano nel settore della sorveglianza.

Passiamo così alle notiziole:

  • È lecito che youtube abbia tecnologie contro gli adblocker? Forse no, a meno che non lo scriva nella privacy policy
  • È più criminale fondare una banca o comprare un social network? Ce lo dirà Elon Musk
  • Apple non protegge il tuo MAC (address)
  • Merendine non adatte ai minori
  • Addio, addio amore... Ciao Wordpad, che il cestino ti sia lieve.

 

Liz Truss, la nuova prima ministra UK

Data di trasmissione
Durata 27m 35s

Con un compagno della redazione tracciamo un quadro di Liz Truss, thatcheriana di ferro, scelta dai conservatori inglesi per guidare il paese dopo le dimissione di Boris Johnson: tagli sociali, continuità sulle politiche contro i migranti e le migranti e la guerra, il nuovo governo.

Il Regno disunito

Data di trasmissione
Durata 47m 59s

Le elezioni britanniche di giovedì scorso ci consegnano un Regno unito più disunito che mai. Boris Johnson e i conservatori hanno la maggioranza assoluta dei deputati ma trionfano solamente nei collegi elettorali dell'Inghilterra bianca e rurale; nelle aree metropolitane, pur azzoppato, il Labour di Corbyn regge. Poi c'è il Galles, che al referendum sulla Brexit aveva votato per il Leave ma che a queste elezioni non premia i tories, la Scozia, dove lo Scottish National Party raggiunge risultati plebiscitari, e l'Irlanda del nord, dove per la prima volta le formazioni politiche repubblicane prendono più voti di quelle unioniste.

La Gran Bretagna è a rischio sparizione? Qual è il reale peso delle forze progressiste e di quelle conservatrici nella corona? Come si muoveranno Boris Johnson e Donald Trump nei prossimi mesi? Questi ed altri interrogativi abbiamo posto a Paolo Perri, ricercatore presso l'università della Calabria

Brexit, la premier May schiacciata tra il parlamento britannico e la commissione europea

Data di trasmissione
Durata 17m 12s

Sono giorni di accelerazioni sulla Brexit per la premier britannica Theresa May. Da una parte le tensioni interne alla maggioranza parlamentare indicano la possibilità che il trattato venga bocciato. Dall'altra continuano anche le discussioni e le trattative con L'Ue. Abbiamo contattato un nostro redattore che si trova nel Regno Unito per fare un quadro della situazione.

Regno Unito, il post-elezioni in Scozia ed in Irlanda del nord

Data di trasmissione
Durata 39m 16s

Dopo le elezioni di giovedì scorso gli estremisti protestanti del DUP, il principale partito unionista dell'Irlanda del nord, rappresentano l'unica possibilità per formare un governo conservatore a guida Theresa May. Sempre in Irlanda del nord, lo Sinn Fein continua a guadagnare consensi, mentre in Scozia lo Scottish National Party segna il passo dopo i trionfi elettorali del 2015.

Della situazione nel Regno Unito parliamo con Paolo Perri, ricercatore presso l'università della Calabria

Elezioni amministrative in Gran Bretagna, uno sguardo d'insieme

Data di trasmissione
Durata 20m 45s

Con Paolo Perri, ricercatore presso l'università della Calbria, proviamo ad analizzare i risultati delle elezioni amministrative tenutesi nel Regno Unito una decina di giorni fa, con particolare riferimento alla Scozia, dove l'SNP conferma il suo ruolo predominante e i conservatori diventano la seconda forza politica scavalcando i laburisti, al Galles, si registra un buon risultato dei nazionalisti ed una sostanziale tenuta dei laburisti, e all'Irlanda del nord, dove le tradizionali formazioni nazionaliste, sia unioniste sia repubblicane, manifestano qualche leggero affanno. Il tutto in attesa dei risultati del referendum sull'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'UE, appuntamento cruciale per tutto il vecchio continente.

Scottish National Party, intervista a Paolo Perri sul nazionalismo scozzese

Data di trasmissione
Durata 21m 41s

Lo Scottish National Party ha avuto un succeso importante in Scozia dalle elezioni del maggio 2015 che lo ha visto trionfare con il 50% dei consensi, fino al clamoroso referendum indipendentista. Ai microfoni di Radio Onda Rossa abbiamo intervistato un compagno di Cosenza, Paolo Perri, autore di un recente articolo sulla rivista de Il Mulino a proposito dello Scottish National Party (http://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:3…) e ricercatore dell'Università della Calabria. Ha analizzato la genesi del nazionalismo scozzese, le caratteristiche del successo dello SNP e le posizioni rispetto al Regno Unito e l'Unione Europea.