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telegram

Tutti (gli Stati) contro Big Tech?

Data di trasmissione
Durata 1h 48m
Durata 20m 7s
Durata 44m 9s
Durata 11m 1s

Puntata all'insegna dei provvedimenti statali nei confronti di colossi della tecnologia.

Partiamo con gli Usa, dove l'Antitrust ha riconosciuto Google come monopolista. Ma è presto per cantare vittoria.

Spostiamoci in Francia, dove Durov - proprietario di Telegram - è stato arrestato (poi rilasciato su cauzione con divieto di lasciare la Francia), rimandando parte del redazionale sull'argomento ma dando aggiornamenti e notizie ulteriori; difficilmente è solo una coincidenza anche l'apertura di un'indagine da parte Ue sul fatto che Telegram avrebbe minimizzato sul numero di utenti in modo da sfuggire alle richieste del Dsa.
Cogliamo l'occasione per parlare di Telegram e della sua presunta "sicurezza". Anzi, visto che ci siamo, raccogliamo un po' di notiziole su backdoor dentro a software di messaggistica.

Infine andiamo in Brasile, dove X è da poco stato bloccato per aver rifiutato di nominare un rappresentante legale. Molti utenti si sono spostati su Bluesky, sistema simile a Twitter ma sedicente decentralizzato. Parliamo quindi di questa moda della decentralizzazione e mettiamola nel contesto.

Sul caso Durov: la Francia stringe su Telegram

Data di trasmissione
Durata 44m 22s

Lo stato Francese ha fermato Pavel Durov, proprietario e fondatore di Telegram.

Parliamo quindi di cosa è Telegram, la sua storia, le idee che gli stanno dietro, i suoi legami con l'estrema destra.

Pur non potendo ancora sapere le intenzioni reali della magistratura francese, proviamo a contestualizzare questo episodio nel generale inasprimento delle politiche repressive in Francia, che apertamente considera l'attenzione alla privacy come un problema e un segno di avere qualcosa da nascondere.

Rotti o compiacenti?

Data di trasmissione

Oggi parliamo di applicazioni che non fanno quello che ci si aspetta.

Ad esempio Telegram offre molte meno proprietà di sicurezza di quello che lascia spesso intendere. Lo sa bene la polizia russa, che in qualche modo riesce ad accedere a contenuti in teoria riservati.

Del resto sono tante le applicazioni di messaggistica che dichiarano di essere super sicure, salvo poi essere puntualmente smentite.

Raccontiamo la storia di una vulnerabilità di sicurezza di Facebook: l'impatto di questa vulnerabilità è molto piccolo, perché è stata corretta presto, ma è interessante capire come funzionava.

 

Una nuova causa riguarda il mondo dei siti che permettono di scaricare da youtube, ormai rubrica fissa di questa trasmissione. Questa volta però, i "nostri" sono quelli che denunciano. In particolare Yout.com ha denunciato la RIAA chiedendole di smettere di segnalare il loro sito a Google per ottenerne la rimozione dai risultati di ricerca. Inaspettatamente, viene in aiuto... la Microsoft.

Per chiudere, alcune storie di telemetria (nei suoi usi e abusi) e di ChatGPT (vedi sopra).

Più mi scrivi meno ti leggo: riflessioni sulla messaggistica istantanea

Data di trasmissione
Durata 1h 50m 52s

Quali sono le relazioni che stabiliamo attraverso le App di messagistica instantanea? Come lo strumento ci induce a preferire dei comportamenti piuttosto che altri? E perche?
Abbiamo esplorato le caratteristiche di questi strumenti e delle interazioni che si stabiliscono tra esseri umani ed esseri macchinici quando inviamo dei messaggi istantanei; perché scriviamo molti messaggi? Che effetto ha su di noi questa enorme produzione di messaggi?

In parte, questo è dovuto alla tecnologia dell'instant messaging in sé;  in parte questo è alimentato con tecniche inserite negli strumenti da chi li ha progettati, tecniche finalizzate a farci produrre sempre più dati, in un'epoca dove i dati sono il nuovo petrolio. Ma non è tutto nero quello che appiccica e in chiusura proponiamo delle tecniche di autodifesa che ripartendo dall'idea di relazioni conviviali e consapevoli ci permettono di usare questi strumenti senza essere posseduti dai loro demoni!

Alt! quanti siete in canale? Sì, ma che giornale leggete? ...un fiorino!

Data di trasmissione
Durata 1h 33m 28s
Durata 47m 23s
Dato che a forza di parlare sempre di app e coronavirus ci siamo annoiati, torniamo a discutere di un nostro grande classico: copyright e diffusione dell'informazione. Lo facciamo partendo dalla denuncia della Federazione Italiana Editori Giornali nei confronti di Telegram (chiedendone la chiusura!) per via della presenza di "canali" che diffondono copie piratate dei quotidiani, che, a loro dire, avrebbe causato un ingentissimo danno alle testate giornalistiche. 
Facciamo una breve analisi di quanto siano realistiche queste ricostruzioni e dei motivi per cui questa denuncia arriva in questo momento ed esclusivamente verso una piattaforma, laddove lo stesso "servizio" è presente anche in altre.
Diamo poi qualche informazione più tecnica su come distribuire contenuti in modo ragionevolmente resistente al blocco/censura utilizzando il TorBrowser. Se volete vedere com'è, provate ad eccedere a questo indirizzo con il torbrowser: http://xfmro77i3lixucja.onion/
 
Continuiamo con la rubrica "cosa fanno gli hacker in quarantena" con un audio registrato da un compagno di firenze.
In chiusura commentiamo su un articolo sull'uso fatto dei "big" data nella lotta al coronavirus in Veneto.