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whatsapp

Differenze di potenziale, di velocità, di classe

Data di trasmissione
Durata 1h 23m 13s
Durata 23m 37s
Durata 21m 13s

Estate, tempo di viaggi: iniziamo quindi parlando di treni. Oggi approfondiremo il tema dell'interconnessione tra le linee ad alta velocità e quelle ordinarie. In altre parole: come mai quando ci sono guasti sulla linea AV i treni vengono deviati sulla linea più lenta, mentre quando ci sono guasti sulla linea lenta, i treni vengono soppressi? Motivi tecnici o differenziazione classista?

Proseguiamo con le vicende di Meta. Il suo esplicito posizionamento a fianco di Israele continua ad essere contestato dalle sue dipendenti. Sono inoltre uscite delle nuove vulnerabilità di sicurezza su Whatsapp (ma per la verità riguardano qualsiasi sistema di messaggistica) che hanno tutta l'aria di essere particolarmente utili al servizio di intelligence israeliano e particolarmente gravi per la vita delle persone palestinesi... sarà per questo che Whatsapp nega tutto e non sembra voler implementare dei rimedi efficaci?

Proseguiamo con varie notizie di politica internazionale:

  • blockchain e applicazioni più o meno realistiche
  • Intel interrompe i piani di sviluppo di un nuovo impianto in Israele
  • OpenAI interrompe l'accesso ai suoi sistemi dalla Cina
  • Mozilla blocca le estensioni che permettono di evadere la censura russa
  • Tim ha venduto a Kkr anche la rete primaria

 

Una notifica: cosa vuoi dirmi?

Data di trasmissione
Durata 1h 23m 50s

Puntata interamente dedicata alle tecnologie persuasive, in continuità con la puntata del 21 Aprile e quella sull'economia dell'attenzione.

Nella puntata precedente abbiamo passato in rassegna alcuni "pattern" usatissimi dalle grandi piattaforme, che ci convincono ad alcuni comportamenti. In questa puntata continuiamo, ma con l'attenzione non alle scelte più tecniche ma a quelle basate sulle comunicazioni più o meno esplicite. Insomma: quando Facebook ci dice che un nostro amico ha pubblicato una foto, cosa ci sta dicendo davvero?

L'AI uccide, il vostro engagement pure

Data di trasmissione
Durata 1h 50m 28s
Durata 44m 47s

Nella puntata di oggi guardiamo una notizia leggermente datata, ovvero l'inchiesta su Lavender, l'AI utilizzata da Israele per uccidere un numero incredibile di palestinesi. Da quella inchiesta, molti giornali hanno dedotto che Meta collaborerebbe in modo attivo a questo sistema, e dunque al genocidio in corso. È vero? Il materiale per i sospetti ci sono tutti, ma prove non ce ne sono ancora.
Del resto, è certo che Meta non solo collabori con il governo israeliano e con gruppi di destra israeliani, ma abbia anche già, con il suo "naturale" funzionamento, contribuito in modo attivo ad altri genocidi, tra cui quello in Myanmar.

Ci spostiamo in Polonia, dove delle inchieste fanno venire alla luce l'uso diffuso di Pegasus - malware di provenienza israeliana - da parte del governo Kaczyński.

Nei civilissimi USA, invece, si diffondono leggi per limitare l'uso dei bagni a quelli del sesso assegnato alla nascita; se ad un po' di transfobia ci aggiungiamo qualche "dimenticanza" tecnica, cosa esce fuori?

Il governo Russo si dà all'open source e sperimenta il fork di progetti di grande successo, ad esempio Wikipedia.

Per la serie "discorsi da Bar" facciamo gli auguri al BASIC, commentiamo l'aumento del biglietto del bus a Roma, e brindiamo all'avversa sorte dei nemici.

Dipendenti raccomandati

Data di trasmissione
Durata 49m 43s

Apriamo questa puntata più breve del solito  segnalando alcune iniziative di interesse per gli argomenti della trasmissione.

Passiamo poi a raccontare qualcosa sull'importanza dei sistemi di raccomandazione all'interno dei meccanismi di induzione al consumo. Nonostante si inizi a parlare di creazione di dipendenza sulle piattaforme di Internet, sembra ancora che questo sia specifico di persone particolarmente vulnerabili (come le persone minori) e non un meccanismo generale da combattere alla radice.

A seguire, rimandiamo l'approfondimento su Lavander fatto da stakkastakka, trasmissione di Radio Blackout.

Sorvegliamoli a casa loro

Data di trasmissione
Durata 2h 0m 19s
Durata 33m 32s
Riprende la nuova stagione delle dita nella presa! Stasera ripartiamo dai cavalli di battaglia: social network, sorveglianza, smartphone...
  • Come mai molte applicazioni utilizzano il "loro" browser invece di usare quello di sistema?
  • Qualcuno ha avuto un'ideona per scovare i pedofili: perché non mettiamo una IA che ti sorveglia _dentro_ al cellulare? Un esempio chiarisce le possibili conseguenze
  • Facebook fa di tutto per non essere trasparente riguardo alle pubblicità elettorali negli Stati Uniti. E per le prossime elezioni in Italia? Quì il problema non si pone nemmeno, perché non ci sono leggi in proposito...
  • Una azienda statunitense vende alle polizie sistemi di sorveglianza a basso costo che funzionano utilizzando dati raccolti per scopi commerciali.
  • E varie altre notiziole...

Una app per domarti, una app per trovarti...

Data di trasmissione
Durata 2h 17m 26s
Durata 1h 35m 19s
Durata 30m 25s

Oggi parliamo di WeChat: applicazione che definire di messaggistica è un eufemismo, poco conosciuta da queste parti ma usatissima in Cina. Seguiamone la storia dalla nascita per cercare di capire come ha potuto diventare quello che è: un sistema omnicomprensivo che include le funzionalità di messaggistica, social network, e-commerce, dating, pagamenti online, portale della Pubblica Amministrazione, e molto altro. Senza farsi mancare funzionalità di sorveglianza e censura (anche automatica).

Facciamo il paragone con lo scenario dalle nostre parti: se tutte le grandi aziende del web sognano di diventare come WeChat, non è detto che la cosa sia possibile: non solo perché il mercato è conteso e offre tante alternative, ma anche perché le regolamentazioni antitrust - per quanto non sempre efficaci - probabilmente non permetterebbero di espandersi quanto ha fatto WeChat. Cosa che sarebbe stata difficile anche in Cina, senza l'appoggio del governo.

A seguire, notiziole:

  • novità su Signal
  • resuscitano le discussioni sulla supersorveglianza con la scusa dell'anti-pedopornografia
  • Gli AirTag: un gadget, mille sorprese

Facebook: Da censore ad editore il passo è breve

Data di trasmissione
 
Iniziamo con le notizie serie: una tazza speciale che analizza tutto sulla vostra cacca. Sembra una stupidaggine, ma non è affatto il primo sistema di monitoraggio della salute. Si tratta di sistemi piuttosto invasivi, la cui utilità è discutibile ma il marketing è forte.
 
Parliamo poi di WhatsApp. Un'inchiesta di ProPublica mostra che l'azienda era in grado di leggere almeno una parte dei messaggi che i suoi utenti scambiavano, cosa che era stata esplicitamente negata dai suoi vertici. Con la scusa del controllo degli abusi - finalizzata a bloccare utenti che hanno comportamenti giudicati inadeguati - non solo i moderatori possono leggere i messaggi che vengono segnalati e quelli ad essi collegati, ma la app stessa analizza i messaggi che gli utenti inviano alla ricerca di possibili violazioni, e si autodenuncia in tale caso.
 
Proseguiamo con Facebook - che invece si è sempre saputo che modera i contenuti - che secondo l'alta corte australiana è responsabile per i commenti calunniosi al suo interno, quando questi non si possono configurare come una conversazione con l'autore del post.
 
Notiziole:
  • le grandi aziende del cloud fanno un manifesto d'intenti che dovrebbe rassicurarci... nel difendere i loro interessi
  • la politica di non tenere log sui server - strumento semplice ed efficace per evitare delazioni inutili - è attaccata: alcuni produttori televisivi sostengono che questa non sia valida quando viene implementata con l'esplicito proposito di facilitare la pirateria.
  • viceversa scaricare musica e video da piattaforme video potrebbe essere legale secondo la legge francese; peccato che i dettagli siano un po' confusi.
  • la California emana una legge che per la prima volta cerca di mettere ordine nel mondo dei lavori gestiti da algoritmi, chiarendo che questi ultimi non possono non essere noti ai lavoratori o al governo; e che non devono adottare metriche che penalizzino l'esercizio dei normali diritti dei lavoratori (vedi notizia di apertura!)
 

Tecnologia e automazione

Data di trasmissione

Digitalizzazione pervasiva e iperconnessione ci rendono automaticamente cittadini più informati e partecipi? Ne parliamo con gli autori del libro "Cittadinanza digitale e tecnocivismo", scaricabile gratuitamente dalla rete. Per il ciclo Tecnologia e automazione, affrontiamo con gli ospiti di oggi il tema della non neutralità della rete, dei rischi della violazione sistematica del diritto alla privacy, verificando come le infrastrutture digitali siano ormai diventate merci.

Più mi scrivi meno ti leggo: riflessioni sulla messaggistica istantanea

Data di trasmissione
Durata 1h 50m 52s

Quali sono le relazioni che stabiliamo attraverso le App di messagistica instantanea? Come lo strumento ci induce a preferire dei comportamenti piuttosto che altri? E perche?
Abbiamo esplorato le caratteristiche di questi strumenti e delle interazioni che si stabiliscono tra esseri umani ed esseri macchinici quando inviamo dei messaggi istantanei; perché scriviamo molti messaggi? Che effetto ha su di noi questa enorme produzione di messaggi?

In parte, questo è dovuto alla tecnologia dell'instant messaging in sé;  in parte questo è alimentato con tecniche inserite negli strumenti da chi li ha progettati, tecniche finalizzate a farci produrre sempre più dati, in un'epoca dove i dati sono il nuovo petrolio. Ma non è tutto nero quello che appiccica e in chiusura proponiamo delle tecniche di autodifesa che ripartendo dall'idea di relazioni conviviali e consapevoli ci permettono di usare questi strumenti senza essere posseduti dai loro demoni!

Trump scaricato: la censura che non è di Stato

Data di trasmissione
Durata 1h 42m 9s
Durata 22m 30s
Durata 35m 1s
Durata 20m 37s

Dopo il tentato colpo di stato, Trump viene bannato da molti social network e da varie aziende, i contenuti che invocano la frode elettorale bloccati da Facebook. È in questo modo, e non attraverso ordinanze federali, che Trump sta venendo estromesso dalla scena politica statunitense. Senza in nessun modo difendere Trump, dovremmo tuttavia chiederci come mai discorsi complottisti, autoritari e oppressivi siano così floridi sui social network; una riflessione che potrebbe portarci a scoprire che la censura non è il modo più efficace di affrontare il problema, e che forse è la forma della comunicazione online odierna ad essere problematica.

Dopo ciò, Trump si sposta su Parler, social network assai amichevole con gli utenti di estrema destra. Probabilmente il più usato dai suoi supporter che hanno tentato il coup kux klan. Questo ha scatenato molte reazioni contro Parler: l'app di Parler è stata eliminata dall'app store di Apple e dall'omologo di Google; Amazon ha revocato i servizi di cui Parler si avvaleva attraverso AWS; Twilio gli ha revocato l'account che utilizzavano per verificare gli indirizzi email degli iscritti. Ancora più importante, vari hacker attaccano Parler e riescono ad ottenere un dump piuttosto corposo contenente tutti i dati della piattaforma. Si scoprono così informazioni personali sugli iscritti, i luoghi da cui parlavano, si possono recuperare anche messaggi che gli utenti avevano apparentemente cancellato. Se vuoi approfondire l'argomento anche nei dettagli tecnici, ascolta il podcast di StakkaStakka su RadioBlackout. Noi facciamo invece delle riflessioni su come un servizio possa (o no) essere soggetto alla censura da parte delle aziende a cui si affida, più che a quella di Stato.

Cambiando argomento, parliamo di WhatsApp, che aggiorna i suoi termini di servizio con una mossa comunicativa poco riuscita. La verità è che non cambia moltissimo, che WhatsApp ha alcune pratiche antipatiche, ma che le aveva anche prima.