Incatenati all'ambasciata di Turchia al fianco del popolo curdo
Azione di solidali col popolo curdo si sta svolgendo in questi minuti in via Palestro, davanti all'ambasciata della Repubblica di Turchia: alcuni compagni si sono incatenati alla porta, altri/e formano un presidio.
La prima corrispondenza all'apertura del presidio, la seconda mentre si sta sciogliendo.
Segue il comunicato:
From Gezi to Kobane: stop Erdogan’s terrorism! Questa mattina intorno alle ore10, ci siamo incatenati al cancello dell’ambasciata turca per protestare control’aggressione militare avviata da Erdogan con il consenso di USA e UE. Dopo le ultime elezioni e dopo l’accordosul nucleare iraniano, Erdogan è sempre più debole e isolato, sia all’internoche all’esterno del Paese. Per questo, con la scusa di combattere l’ISIS, ha lanciato una campagna contro la resistenzacurda e contro le opposizioni interne. Centinaia di attivisti sono statiarrestati, mentre continuano i bombardamenti contro i civili curdi. Dopo mesi di solidarietà attivanei confronti della popolazione curda e delle sue unità di autodifesa, oggivogliamo rompere il muro di silenzio e menzogne creato intorno all’aggressionemilitare che stanno subendo. Chiediamo: - la finedei bombardamenti e la pace inKurdistan e in tutta l’area medio-orientale. - il rilascioimmediato di tutti gli oppositori al regime autoritario turco. - l’eliminazionedel PKK, unico fronte all’avanzata dell’ISIS e unico garante possibile perun processo di pace nell’area, dalleliste del terrorismo internazionale. - il riconoscimentodel confederalismo democratico del Rojava, per una possibilità di pace elibertà per i popoli del Medio Oriente. Roma per il Kurdistan