Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

violenza di genere

Contro la cultura dello stupro

Data di trasmissione
Durata 1h 48m 31s

Redazionale a cura di tutta la redazione di Radiondarossa dopo le gravi frasi pronunciate dai microfoni della radio inneggianti al piacere dello stupro. 

 

I temi affrontati spaziano dalla violenza di genere all'analisi del linguaggio sessista, dalla lotta al patriarcato alla lotta di classe. 

 

Diversi gli interventi telefonici di compagni e compagne all'interno della registrazione.

 

 

Trasmissione del 2/3/2016 "Calibano e la strega-Intervista a Silvia Federici""

Data di trasmissione
Durata 1h 9m 41s
 
Immagine rimossa.” I Nomi delle Cose” /Puntata del 2/3/2016 ” Intervista a Silvia Federici”

” Perché dopo cinquecento anni di dominio del capitalismo, all’inizio del terzo millennio, la figura del proletario è ancora quella del povero, del fuorilegge e della strega? Che rapporto c’è tra l’esproprio della terra, l’impoverimento di massa  e il continuo attacco alle donne? E che cosa possiamo apprendere sullo sviluppo del capitalismo, passato e presente, se lo analizziamo nell’ottica privilegiata di una prospettiva femminista?” Silvia Federici <Calibano e la strega>Mimesis 2015

Immagine rimossa.

 

Trasmissione del 10/2/2016 "Il patriarcato è un modello economico "

Data di trasmissione
Durata 58m 43s
"Nomi delle Cose” /Puntata del 10/2/2016 “ Il patriarcato è un modello economico

La coordinamenta verso l’8 marzo

 

Immagine rimossa.

 Lottare solo contro l’ideologia, la mentalità, la cultura patriarcale senza mettere in discussione i meccanismi che la perpetuano, è insufficiente se non fuorviante. Non trasformando i rapporti di produzione capitalistici iscritti nei processi di lavoro, questi riproducono continuamente tutti i ruoli della divisione sociale capitalistica, tutti i ruoli degli apparati politici e ideologici patriarcali” ATTI/ Il personale è politico-Il sociale è il privato- 2012/ Attualità femminista/Falsa immagine/Ricominciare da tre –Il Patriarcato è un modello economico"

A scuola di rispetto - audio per i 16 giorni di mobilitazione contro la violenza di genere

Data di trasmissione
Durata 28m 59s

 

In occasione delle sedici giornate di mobilitazione promosse dall'Associazione mondiale delle radio comunitarie, dal 25 novembre al 10 dicembre 2015, abbiamo voluto raccontare due esperienze riguardanti le azioni dirette alla prevenzione della violenza di genere, quale insieme di comportamenti maschili che hanno profonde radici culturali e storiche.

A Bologna la Casa delle Donne "Per non subire violenza" ha scelto di lavorare con giovani donne e giovani uomini in un percorso di educazione al riconoscimento e alla decostruzione dei comportamenti violenti dei ragazzi. Ce ne parla Silvia Carboni, coordinatrice delle attività.

 

A Roma, Zeroviolenza.it ha organizzato momenti formativi con genitori e insegnanti, per aiutarli a capire il contesto e le radici della violenza maschile contro le donne, attraverso momenti di confronto e di scambio su temi quali la formazione dell'identità di genere, l'aggressività e la violenza, l'importanza di una buona crescita. Ce ne parlano Monica Pepe (Zeroviolenza.it) e Geni Valle, piscanalista dell'Associazione italiana di psicoanalisi, che ha incontrato le partecipanti e i partecipanti al corso.

 

Durata totale: 27 minuti

Trasmissione del 2/12/2015 "La costruzione della nonnità/genere e classe"

Data di trasmissione
Durata 58m 53s

Questa è l’ultima puntata de “I Nomi delle Cose” del 2015, per problemi organizzativi riprenderemo le trasmissioni mercoledì 13 gennaio!

“I Nomi delle Cose” /Puntata del 2/12/2015 “La costruzione della nonnità/genere e classe”

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/12/04/podcast-della-trasmissione-del-2122015/

 

Immagine rimossa.

Das Stufenalter der Frau , Le età della donna, Cromolitografia, fine sec. XIX

”  Si può andare, venire, discorrere, scrivere, partire, ritornare, senza dare troppi conti a nessuno; si può amministrare la propriasostanza, grande o piccola, come si vuole(..) Maritarsi è bene, ma è anche male; non maritarsi, è male, ma è anche bene.”

 

 

” Welfare fai da te/ la costruzione della nonnità/ genere e classeChiacchierata con Elena De Marchi /Impero e aristocrazia/La trasmissione tra generazioni/incontro con le studentesse del Liceo Virgilio occupato”

Qui il libro di Elena De Marchi e Claudia Alemani http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/10/09/confronto-generazionale-e-lavoro-di-cura/

L’articolo “IN SERVIZIO PERMANENTE, Welfare  fai da te e cura familiare” di Elena De Marchi si trova su  Zapruder , Storie in movimento , Numero 38, appena uscito, dal titolo “Io sto bene io sto male”.

http://storieinmovimento.org/2015/11/11/trentottesimo-numero/

De Marchi_Zap 38_Zoom

Trasmissione del 21/10/2015 " Danzare su una polveriera"

Data di trasmissione
Durata 1h 0m 45s

“I Nomi delle Cose” /Puntata del 21/10/2015

“Danzare suna polveriera”

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/10/25/podcast-della-trasmissione-del-21102015/

Immagine rimossa.

“In quanto mestiza, non ho paese, la mia patria mi ha esclusa; eppure tutti i paesi mi appartengono, perché di ogni donna sono la sorella o l’amante potenziale (in quanto lesbica non ho razza, il mio stesso popolo non mi riconosce; ma sono tutte le razze, perché in ogni razza c’è il diverso in me). Sono senza cultura perché, in quanto femminista, sfido le credenze collettive cultural/religiose di orginine maschile tanto degli indo-ispanici quanto degli anglos; eppure sono piena di cultura perché partecipo alla creazione di una cultura ulteriore, di una nuova storia del mondo e della nostra presenza in esso, di un nuovo sistema di valori le cui immagini e simboli ci connettono le une alle altre ed al pianeta. Soy un amasamiento, sono l’atto di impastare, di unire e di mettere insieme, da cui ha preso forma una creatura che appartiene sia al buio, sia alla luce, ma anche una creatura che mette in discussione la definizione di luce e di buio e ne cambia il significato.”

 La conciencia de la mestiza – Gloria Anzaldua

Petronilla e la finanza/Corpo di Stato/Appello per una partecipazione femminista e lesbica, gay, trans, queer alle iniziative antimilitariste contro la Trident Juncture/Danzare su una polveriera”

Violenza di genere: adesso basta! assemblea giovedi @cagnesciolte

Data di trasmissione
Durata 57m 51s

giovedì 24 settembre alle 19 dalle Cagne Sciolte, via ostiense 137, assemblea delle donne sulla violenza di genere.

 

ADESSO BASTA! E' ORA DI SCEGLIERE!

Negli ultimi mesi si sono verificati molti casi di violenza sulle donne negli spazi che, come compagne e compagni, viviamo. E' nata spontanea la voglia di vederci per dare delle risposte, ma anche per costruire un luogo di riconoscimento e di presa di posizione pubblica contro la violenza.

Speravamo che definendoci compagno o compagna avessimo ormai assunto l'antisessismo e la lotta al patriarcato come necessari, innanzitutto mettendo in discussione gli atteggiamenti maschilisti e di possesso che agiamo nelle relazioni, sia intime che collettive.
Evidentemente non è così, se bastassero l'asterisco e la chiocciola quando scriviamo avremmo fatto la rivoluzione!

Le compagne femministe hanno sempre preso posizione e fatto un lavoro comune(anziché di nuovo collettivo) sulla violenza, ma continuano a scontrarsi con le dinamiche che s'innescano intorno all' aggressore: minimizzare, sminuire e isolare la compagna, relegare la violenza all'ambito del privato. Una vera e propria rete di protezione interna che può arrivare a far passare la reazione all'aggressione come un attacco alla realtà politica in cui è avvenuta la violenza.
Quando si dice «non vogliamo fare processi» in realtà si produce un meccanismo di giustificazione per cui si elude il confronto collettivo e si istituiscono mille processi informali alla donna, alimentati dal chiacchiericcio, che costituiscono un'ennesima violenza.

Nominare la violenza e le sue dinamiche per scardinarle non è fare un processo. Parlare di antisessismo, maschilismo, patriarcato, criticarsi nell'agire oppressivo, porsi delle domande fà sì che si possano dare delle risposte collettivamente.
Ora è necessaria un'assunzione di responsabilità e una presa di coscienza dei privilegi del proprio genere e dei ruoli assunti come maschi, soprattutto se bianchi ed eterosessuali.
E' ormai necessario che i compagni si formino sulle questioni di genere e scelgano concretamente le pratiche per combatterli, scardinando i meccanismi di delega e i ruoli educativi normalmente attribuiti alle compagne.

Che genere di relazioni vogliamo? Ci possiamo fidare di rapporti non basati sull'antisessismo? Vogliamo continuare a condividere spazi con compagni che tengono stretti i propri privilegi? Che genere di conflitto possiamo agire nei nostri spazi? Quali strumenti ci diamo per costruire luoghi in cui siamo a nostro agio? In cui siamo libere di arrabbiarci, usare il sarcasmo o l'ironia contro il sessismo e il machismo dei compagni?

Adesso basta! E' ora di scegliere!

Le relazioni di potere ci tolgono forza nelle lotte che portiamo avanti. Affrontarle e sovvertirle è imprescindibile! I panni sporchi non si lavano in famiglia, ma collettivamente.
Per questo abbiamo iniziato ad incontrarci come donne in un'assemblea aperta ed in continua evoluzione. Vogliamo costruire una rete di sorellanza in cui sia possibile riconoscersi, ascoltarsi, sostenersi reciprocamente e trovare insieme le pratiche di autodifesa.

Il prossimo incontro sarà giovedì 24 settembre alle 19 dalle Cagne Sciolte, via ostiense 137.

Adesso basta! E' ora di scegliere

Data di trasmissione
Durata 5m 49s

Ascolta intervento a Renoize!!

 

ADESSO BASTA! E' ORA DI SCEGLIERE!

 

Negli ultimi mesi si sono verificati molti casi di violenza sulle donne negli spazi che, come compagne e compagni, viviamo. E' nata spontanea la voglia di vederci per dare delle risposte, ma anche per costruire un luogo di riconoscimento e di presa di posizione pubblica contro la violenza.

 

Speravamo che definendoci compagno o compagna avessimo ormai assunto l'antisessismo e la lotta al patriarcato come necessari, innanzitutto mettendo in discussione gli atteggiamenti maschilisti e di possesso che agiamo nelle relazioni, sia intime che collettive.

Evidentemente non è così, se bastassero l'asterisco e la chiocciola quando scriviamo avremmo fatto la rivoluzione!

 

Le compagne femministe hanno sempre preso posizione e fatto un lavoro comune(anziché di nuovo collettivo) sulla violenza, ma continuano a scontrarsi con le dinamiche che s'innescano intorno all' aggressore: minimizzare, sminuire e isolare la compagna, relegare la violenza all'ambito del privato. Una vera e propria rete di protezione interna che può arrivare a far passare la reazione all'aggressione come un attacco alla realtà politica in cui è avvenuta la violenza.

Quando si dice «non vogliamo fare processi» in realtà si produce un meccanismo di giustificazione per cui si elude il confronto collettivo e si istituiscono mille processi informali alla donna, alimentati dal chiacchiericcio, che costituiscono un'ennesima violenza.

 

Nominare la violenza e le sue dinamiche per scardinarle non è fare un processo. Parlare di antisessismo, maschilismo, patriarcato, criticarsi nell'agire oppressivo, porsi delle domande fà sì che si possano dare delle risposte collettivamente.

Ora è necessaria un'assunzione di responsabilità e una presa di coscienza dei privilegi del proprio genere e dei ruoli assunti come maschi, soprattutto se bianchi ed eterosessuali.

E' ormai necessario che i compagni si formino sulle questioni di genere e scelgano concretamente le pratiche per combatterli, scardinando i meccanismi di delega e i ruoli educativi normalmente attribuiti alle compagne.

 

Che genere di relazioni vogliamo? Ci possiamo fidare di rapporti non basati sull'antisessismo? Vogliamo continuare a condividere spazi con compagni che tengono stretti i propri privilegi? Che genere di conflitto possiamo agire nei nostri spazi? Quali strumenti ci diamo per costruire luoghi in cui siamo a nostro agio? In cui siamo libere di arrabbiarci, usare il sarcasmo o l'ironia contro il sessismo e il machismo dei compagni?

 

Adesso basta! E' ora di scegliere!

 

Le relazioni di potere ci tolgono forza nelle lotte che portiamo avanti. Affrontarle e sovvertirle è imprescindibile! I panni sporchi non si lavano in famiglia, ma collettivamente.

Per questo abbiamo iniziato ad incontrarci come donne in un'assemblea aperta ed in continua evoluzione. Vogliamo costruire una rete di sorellanza in cui sia possibile riconoscersi, ascoltarsi, sostenersi reciprocamente e trovare insieme le pratiche di autodifesa.

 

Il prossimo incontro sarà giovedì 24 settembre alle 19 dalle Cagne Sciolte, via ostiense 137.

Le trasmissioni dell'estate " Riflessioni femministe sullo stupro"

Data di trasmissione
Durata 27m 55s
Durata 58m 32s
Durata 52m 1s

Durante l’estate, manderemo sempre nel nostro orario sintesi, approfondimenti, commenti, registrazioni…….

Le Trasmissioni dell’estate/ mercoledì 1 luglio 2015

“Riflessioni femministe sullo stupro”

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/07/08/riflessioni-femministe-sullo-stupro/

MATERIALI

i materiali di seguito riportati sono quelli che abbiamo nominato a vario titolo negli approfondimenti o che abbiamo visionato, ma con cui non necessariamente concordiamo.

– susan brownmiller “Contro la nostra volontà” (1976)

– joanna Bourke “Stupro. storia della violenza sessuale” (2009)

– te paske “Il rito dello stupro: il sacrificio delle donne nella violenza sessuale” (1987)

– marco cavina “Nozze di sangue” –> il capitolo II sul diritto di proprietà sul corpo del coniuge (in particolar modo della moglie) e sul debito coniugale (medioevo ed età moderna)

– angela davis “Bianche e nere”(1985)

– lorenzo benadusi ” Lecito e illecito. nascita della sessuologia e invenzione delle perversioni nell’italia tra 800 e 900″, zapruder n.6, genn-apr 2005.

– chiara volpato “Deumanizzazione” (2011) cap. sull’oggettivazione sessuale

-“Diario del mese”-rivista-numero monografico sullo stupro , n.6, 2006, reperibile alla Fondazione Lelio e Lisli Basso.

Trasmissione dell'8/04/2015 "Donne che si difendono, donne che si ribellano"

Data di trasmissione
Durata 1h 0m 53s
Puntata dell’8/04/2015 “Donne che si difendono, donne che si ribellano”

“Dalla parte delle donne che si difendono e si ribellano/Controllo cosciente /Condividiamo i nostri saperi/Il corpo della donna e l’autodeterminazione”

Immagine rimossa.

Scardinamento delle forme – Olga Rozanova

” Ci hanno chiamato streghe. Lesbiche pazze emarginate. Con tutti i nomi disponibili ci hanno ricondotto al confine della comunità, pronti a buttarci giù dalla passerella dei normali. Ci hanno rinominato, ridefinito, creato a immagine e somiglianza delle loro paure e dei loro desideri repressi e innominati.
 
Noi ci siamo riprese i nomi: ci siamo richiamate streghe, per rivendicare il nostro sapere; eretiche, per resuscitare la nostra ribellione; pazze, perché attorno a noi abbiamo riconosciuto altre sognatrici ….. “
Autodifesa femminista Genova.