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Rocksteady

"Fero e Piuma"

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Puntata bipolare che si apre con il rocksteady dei tapes di casa Peckings, e si conclude “Inna Year 3000 Style” con una monografica sugli Iration Steppas - Vanguard of Dub -, live a Roma questo fine settimana.
Partenza morbida e letteralmente "Easy" con Kelly Makeda, che riprende il brano scritto nel 1977 da Lionel Richie per i Commodores, adagiandolo sul- rocksteady riddim- del padrino del genere Alton Ellis, sul quale ascoltiamo anche Bitty McLean con "Walk Away from Love", scritta e cantata nel 1975 da David Ruffin.
Inaugurata la fiera della cover in levare, tra i dischetti targati Peckings che girano sul piatto ritroviamo Kelly Makeda, che si confronta con Mariah Carey interpretando "Shake It Off", e "Border", tributo di Peter Spence a Gregory Isaacs sul -pressure and slide- riddim. Ad impreziosire questi passaggi, ci sono due vere pietre miliari del genere, ovvero "The Loser" del cantante e seminale produttore Derrick Harriott, e "Left With a Brokenheart" di The Paragons.
Rimaniamo nel covers mood fino al giro di boa, e ascoltiamo Susan Cadogan con l'ammiccante "Do It Baby", un classico Motown dopo il trattamento di Lee Scratch Perry, Norma White  in casa Studio One che riprende "I Want Your Love" degli Chic, e infine " Ring My Bell" della meteora Anita Ward, nella versione letale de The Blood Sisters.


La seconda parte della puntata è dedicata agli Iration Steppas, nome cruciale dell' underground bass music.
Fondati all'inizio degli anni '90, gli Iration Steppas si sono affacciati sulla scena del Regno Unito con una visione futuristica della musica dub. Originari di Leeds, i membri Mark Iration, Dennis Rootical e Samy Dread hanno rapidamente costruito la loro reputazione, creando un suono unico e militante che ha conquistato anche il pubblico internazionale.
Sebbene ispirati dal rocksteady e dalle radici giamaicane, il loro stile artistico è stato fortemente influenzato anche dall'hip hop, dalla house e da altre musiche elettroniche.
Passando innumerevoli notti a mixare e produrre su attrezzature analogiche nel loro studio High Rise, utilizzando suoni techno e acid in modi mai sentiti prima, hanno creato un sound unico da loro stessi battezzato "Inna Year 3000 Style".
Negli ultimi 30 anni, questo stile è diventato un protagonista della scena dub internazionale, e gli Iration Steppas hanno ispirato le nuove generazioni di produttori e sound system, lasciando un'impronta indelebile nella storia del dub.

Kelly Makeda - Easy
Bitty McLean - Walk Away From Love"
Kelly Makeda - Shake it Off
Derrick Harriott - The Loser
Peter Spence - Border
The Paragons - Left With a Brokenheart
Susan Cadogan - Do It Baby
Norma White - I Want Your Love
The Blood Sister - Ring My Bell
Iration Steppas:
- Jah is My Protector
. Roots Radics
- Serious time
- Warrior
- Roadblock
- Scud Missile

"Summer Dance"

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Il collettivo di musicisti confluito nel gruppo -The Appetizers-, con un solido background  le cui fondamenta sono rinforzate dall’approfondimento delle seminali produzioni  Studio One e Treasure Isle, ci fa un doppio regalo in apertura  con il nuovo singolo “Summer Dance”, e lo splendido jingle per More Fire,  realizzata per l’occasione. Ricambiamo - regalandoci-  una versione – studio session – di “Dem Talk”, brano presente sul precedente album  di esordio “Listen Up” (Badasonic 2022).

Lasciamo l’Italia, ma continuiamo a -skankeggiare-  con le atmosfere vintage, e il rimaneggiamento  nostalgico della reggae band  londinese Junior Dell & The D-Lites,prodotte in casa Anderson della Original Gravity Label. La prima “Louie Louie”,  è tratta da un omonimo EP a 45 giri interamente dedicato  al brano scritto nel 1955 da Richard Berry, e declinato in quattro differenti versioni.

Dopo l’intermezzo in cui Payoh Soulrebel & Baay Selecta con “Up your vibez”  ci riportano alla mente i Wailing Wailers, la seconda cover in scaletta della band di Junior Dell, riprende addirittura Rebel Mc, oggi conosciuto come Congo Natty, e il suo classico hip-house di fine anni '80 "Street Tuff".  Rimaniamo sul-riddim-  di Toots & The Maytals, sul quale è costruito il tutto,  e facciamo girare  anche le  “Good Vibes” di Daddy Cookiz  degli Atomic Spliff. L’iconico Lone Range chiude la sezione con l’incalzante  “Ask Me”, prodotta dal canadese Dubmatix.

Lyrical Benjie ci porta con toni militanti al momento dedicato alla musica spirituale, e al “Sounds of reality”,  seguito dal Full Bloom Riddim Medley , prodotto dal  talentuoso collettivo di  Zion High Kings, nel quale abbiamo mixato le tracce ispirate di Micah Shemajah( "Dis ya Rockers) e Imeru Tafari (1930).

Ancora musica -consapevole-, insieme all’ormai consueto appuntamento con Roberto Sanchez, che compare in “Warmonger” di Benjammin, uscita per la Fruit Records, e suonata dagli strepitosi - The 18th Parallel- , e in “Life Is Free” di David Fendah, registrata proprio agli A-Lone Ark Studios.

L’ultimo segmento alza toni e BPM della puntata, aprendo con un nuovo progetto dalla Francia, la -F.I. Music-, crew composta da Future Irie e il suo beatmaker Fred Island, che ci scuote con l’energica “Ramp Up”, con evidenti richiami artistici a Kabaka Pyramid e Jr Gong.

Arriviamo così alla nuova uscita di Hussla D, dj-producer e cantante  inglese, il cui nome descrive l’esperienza di vita nella quale si è fatto avanti grazie alla sua rivendicata persistenza. Hussla ha affrontato una vasta gamma di stili e generi musicali, che ha filtrato e fuso con la cultura che gli appartiene per discendenza, e che ha consolidato  fin da quando era un giovanissimo selector nel Jah Trooper Sound System. L’incontro artistico cruciale, quello su cui ci focalizziamo, avviene nel 2018 con il leggendario produttore giamaicano King  Jammy’s, e l’uscita di “ Skanking  in the Dancehall”,  che ascoltiamo per introdurre il nuovo singolo realizzato nella collaborazione, che vede addirittura il pioniere Duke Vin, operator e selector del primo sound system inglese in stile giamaicano della storia, il “ "Duke Vin the Tickler's", raccontarene la nascita sul tappeto digital-reggae  di “ Sound System”.

In chiusura, continuiamo a celebrare la musica con la nuova uscita di Dubamine su etichetta Dub Stuy, che ascoltiamo a partire dal B-side, con “Mosquito Dub“, dedicata a David “Ram Jam” Rodigan e condita da un suo classico speech, e,  dopo “Sound is rockin’” del produttore polistrumentista Kanka cantata da Little R, ci salutiamo con il lato A, insieme al -crrrucial youth- Jonnygo Figure, e le distorsioni bizzarre di “Bulletproof”.

"Born Slippy"

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Una puntata ricca di tributi alla musica e non solo, che inizia dove si leva anche il sole con Inokasira Ranger, e la cover degli Underworld  "Born Slippy”, pilastro della colonna sonora di Trainspotting.
Da New York,  Sir Agent Jay (The Slackers) aka Crazy Baldhead , apre la parentesi su punk e grunge in chiave – rocksteady-  con la letale  “Astro Zombies” dei Misfits,  per poi calciare la palla nel Regno Unito fino al poliedrico producer & dub master  Prince Fatty,  con  la sua squadra di all stars che comprende tra gli altri anche il leggendario Horsemouth Wallace alla batteria. Insieme a lui, a completare il lavoro fatto sui Nirvana con “Battle for Seattle”, c'è ancora Little Roy accompagnato da Hollie Cook, e nella strumentale dagli ottimi Soothsayers, nel reprise di “Smells Like Teen Spitrits”. 
A questo punto il gioco di rimandi si fa ridondante con Rhoda Dakar (The Bodysnatchers),  che ricanta  - inna flying cymbals seventies style - “ The Man Who Sold The World”, una canzone di Bowie  molto cara allo stesso Kurt Cobain.
Usciamo dalla  - skavalcata -  della prima parte della puntata rallentando un pò il ritmo, con un - new classic- del genere in versione extended, la consapevole denuncia di “ Same Justice” di Pupa Jim & Stand High Patrol.
Anche nella seconda mezz’ora di More Fire la musica che ascoltiamo rimanda ad altro. In particolare, si inizia con il Jazz Etiope ripreso finemente in levare dai polacchi Dreadsquad con “Yèkèrmo Sèw “  feat. Don Fe, Craig Crofton e  Piotr Zabrodzki, e “Ethiopian Rhythm” dal loro prossimo EP in uscita. Ci spostiamo poi musicalmente in Turchia con un prodotto targato Dubquake,  la tradizionale “ Katibim”  - inna rockers style-  dalle mani di  Samity e la voce di Orçun SünearLa cruciale Sister Nancy, apre l’ultima sezione della puntata ripercorrendo la sua carriera  con la nuovissima “Rub a Dub Story” prodotta da Legal Shot, seguita  nella stessa chiave sonora  da Natto con “Love”,  accompagnato da Puppa Shan & Bass Culture Players.
La chiusura spetta a ben quattro nuove uscite di casa nostra. 
Dal Salento Papa Leu con “Basta Picchi” canta del valore dell’accoglienza e della ricchezza della multiculturalità. Di grande attualità, anche nel richiamo al testo di fine ottocento del poeta Peppino Mereu,  è la presa di posizione dei Train To Roots in “Gaza”, dove Nanneddhu diventa Mohammeddhu, nella denuncia dello stato di oppressione e miseria del popolo palestinese
Il gruppo maremmano dei Quartiere Coffee entrano in scaletta con Finaz della Bandabardò, e il singolo “Mr.Propaganda”,     che anticipa il nuovo album “ La mia terra”, che vede tra le collaborazioni anche Forelock, Tonino Carotone, e gli Israel Vibrations.
Prima di salutarci torniamo a casa,  e ascoltiamo a un paio di giorni dall’uscita di “Reggaediazepine”,  i romanissimi  Inna Cantina con l’estratto manieristico “Fino Al Sole”,  nel quale duettano con l’ illustre e amato expat  Puppa Albo aka Alborosie.

patata abita qui

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15 febbraio 2002 15 febbraio 2024
parliamo dell'appuntamento di venerdì 16 febbraio in ricordo di roberto "patata" massi al defrag.
un ricordo collettivo, proprio come gli sarebbe gradito. tuttx insieme in un concerto con 4 band, che amava (o avrebbe amato) passare nelle sue "esagitate" selezioni qui a radio ondaossa. ne parliamo con alcuni dei protagonisti della serata.
nel frammezzo "musichiamo" la puntata con più o meno queste tracce, più o meno in quest'ordine:

sonic youth - disconnection notice
direttiva 16 - keep on
klaxon - spirito punk rock
bloody riot - naja de merda
klaxon - libero
direttiva 16 - parabello
fun - come voi
direttiva 16 - r.a.s.h.
barbera e champagne - noia
atti vandalici - diffida
612 comma 2 - damnatio memoriae
erode - panico panico
razzapparte - è notte
gang - rumble beat
shot in the dark - tell me why
fratelli di soledad - col sangue agli occhi
the orobians - christine keller
askra - ghissadub
senza sicura - ascolta bene
frog legs - rocksteady 67
the international noise conspiracy - under a communist moon

hyperbole

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dapprima ci spingiamo l'evento di venerdì 3 giugno al "forte" in "sottoscriva" per ondarossa cui sono protagonisti i "pankow-панков".
ripercorriamo brevemente la storia della storica band fiorentina. l'appellativo storica in questo caso casca proprio a cecio riferito al combo di fm, e alex spalck & c. "since" 1980.
poi prendendo le mosse "dall'industrial", passiamo ai suoni e alle basi elettroniche "sporche", per arrivare alla conclusione rocksteady, nel frammezzo i nostri commenti azzardati condiscono l'ardita hyperbole

sonic youth - disconnection notice
pankow-панков
velester - 25 o’clock jingle
cccl - modularity
modeselektor - the germs
modeselektor - stadtschloss
underworld - mmm skyscraper i love
sleaford mods - stick in a five and go
serpe in seno - deltaplano
serpe in seno - martedì
pavel - peter steele
l'amorte - bella ciao/guardali negli occhi
idles - the new sensation
skasso - ghost town
frog legs - rocksteady '67
the international noise conspiracy - under a communist moon

scapoccio

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blue jeans stracciati per l'usura, camicioni a quadri di flanella, all stars calzate ai piedi, berretto di lana calato fino sotto le sopracciglia e pendente dietro la nuca, capelli lunghi, a volte molto lunghi, andatura dinoccolata a marcare un suono energico e scojonato, arrabbiato e dolce, ballads e selvaggio punk, allo stesso tempo.
una puntata prenatalizia spietata. senza alcuna ipocrisia di buonismo. politicamente scorretta. questo è il nostro solstizio di inverno.

la playlist
sonic youth - disconnection notice
screaming trees - butterfly
eyes adrift - telescope
turbonegro - all my friends are dead
turbonegro - wasted again
the cult - peace dog
wendy?! - spider girl
drenge - i wanna break you in half
fuzz - blind to vines
biblical prof of ufo - summer song
local h - back in the days
dinosaur jr. - get me
dead fly buchowsky - didn't i hear you right
alma irata - crushed bones
eyes adrift - pasted
path - holland & dozier
path - luci della città
frog legs - rocksteady 67
the international noise conspiracy - under a communist moon

Debutti in Giamaica

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Prima puntata tutta da ballare dedicata ai grandi esordi discografici registrati in Giamaica.

La scaletta:

The Skatalites - Ball Of Fire

The Skatalites - Exodus

Desmond Dekker - 007 (Shanty Town)

Desmond Dekker - Rude Boy Train

The Maytals - I'll Never Grow Old

The Maytals - Hallelujah

The Paragons - On The Beach

The Paragons - The Tide Is High

U-Roy - Version Galore

U-Roy - Wear You To The Ball

Bob Andy - Let Them Say

Bob Andy - Too Experienced

Alton Ellis - Breaking Up

Alton Ellis - Ain't That Lovin' You (For More Reasons Than One)

Justin Hinds - Natty Take Over

Justin Hinds - Carry Go Bring Come

 

Trojan Rocksteady

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Puntata dedicata al Rocksteady, genere musicale che ha avuto origine in Giamaica nella calda estate del 1966.

In scaletta una ricca selezione interamente tratta dal catalogo della Trojan Records.

 

La scaletta:

 

Alton Ellis - Rocksteady

The Paragons - Island In The Sun

The Paragons - On The Beach

The Melodians - Little Nut Tree

The Maytals - Just Tell Me

Justin Hinds & The Dominoes - Here I Stand

The Ethiopians - Come On Now

Errol Dunkley - You're Gonna Need Me

Pat Kelly - Somebody's Baby

Ike Bennet & The Crystallites - Illya Kuryakin

The Natives - You You

Phyllis Dillon - Don't Touch Me Tomato

The Uniques - My Conversation

The Gaylads - A.B.C. Rocksteady

Joe White - Rudies All Round

The Uniques - People Rocksteady

Delroy Wilson - Once Upon A Time

The Jamaicans - Ba Ba Boom

Ken Boothe - Can't You See

Lee Perry - The Upsetter

Derrick Harriot - Solomon

The Ethiopians - Engine 54

The Paragons - Wear You To The Ball

Justin Hinds & The Dominoes - Save A Bread

The Versatiles - The Time Has Come

Tommy McCook - The Shadow Of Your Smile

Prince Buster

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Puntata dedicata al leggendario cantante e produttore giamaicano Prince Buster scomparso l'8 settembre 2016.

 

La scaletta:

 

Prince Buster - Al Capone

Prince Buster - Oh Carolina

Prince Buster - Madness

Prince Buster - One Step Beyond

Prince Buster - Wash Wash

Prince Buster - They Got To Come

Prince Buster - Take It Easy

Prince Buster - Shanking Up Orange Street

Prince Buster - Time Longer Than Rope

Prince Buster - Wings Of A Dope

Prince Buster - Ska Ska Ska

Prince Buster - Fowl Thief

Prince Buster - Ghost Dance

Prince Buster - 30 Pieces Of Silver

Prince Buster - Hard Man Fe Dead

Prince Buster - Enjoy Yourself

Prince Buster - Don't Throw Stones

Prince Buster - Judge Dread

Nana' Vasconcelos - Main Man