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Repressione

5 ANNI DALLA STRAGE NELLE CARCERI 2020

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A 5 anni dalla strage nelle carceri del 2020, ripercorriamo quanto avvenuto in quel periodo. Era il periodo in cui la paura del virus nella società è deflagrata anche dentro le carceri, dove le informazioni era ancora più ridotte e le misure repressive ancora più restringenti.

Al seguito della corrispondenza ha chiamato una voce da Rieti, che ci ha ricordato come anche nel carcere a Rieti ci sono state 4 morti.

Kazakistan: attiviste lesbiche e femministe arrestate

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La repressione delle attiviste femministe e LGBTQI+ in Kazakistan è in aumento.

Venerdì scorso,  28 febbraio, ad Almaty (Kazakistan) Zhanar Sekerbayeva (membro del consiglio direttivo di EL*C) e 3 giorni dopo Aktorgyn Akkenzhebalasy sono state condannate a 10 giorni di arresto amministrativo essendo state accusate di violazioni delle norme sull'organizzazione e la partecipazione a raduni pacifici. Attualmente sono in prigione.

I loro arresti sarebbero dovuti alla loro partecipazione a una protesta che chiedeva giustizia in un caso di femminicidio. Sebbene la protesta non fosse specificatamente di persone LGBT, le autorità hanno fatto esplicito riferimento all'attivismo LGBT di Zhanar durante la sua udienza, rafforzando la persecuzione mirata dei membri del gruppo lesbico e femminista Feminita. Questi arresti sembrano essere una strategia per mettere a tacere attiviste chiave prima della Giornata internazionale delle donne e per impedire loro di partecipare alle mobilitazioni femministe.

Inoltre, giorni prima degli arresti, Gulzada Serzhan (co-fondatrice di Feminita e co-presidente di EL*C) e Zhanar sono state multate per 393.200 tenge (circa 750 euro) ciascuna. Le autorità hanno falsamente classificato Feminita come un'organizzazione politica, nonostante avessero tentato di registrarsi come una fondazione pubblica focalizzata sui diritti umani. Questa sentenza è stata utilizzata per penalizzarle in base alle leggi pensate per i partiti politici, limitando ulteriormente il loro attivismo.

Ne parliamo con Silvia Casalino di EuroCentralAsian Lesbian* Community (ELC) che ci comunica la preoccupazione per il peggioramento progressivo della situazione per le persone LGBT e le femministe in Kazakistan.

 

Messina: Repressione poliziesca contro il carnevale NO Ponte

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Sabato 1 marzo per le strade di Messina è stato organizzato un carnevale No Ponte che ha coinvolto migliaia di persone: le forze dell'ordine hanno però caricato in modo molto violento il corteo attaccando la testa. La sera poi intorno alle 22.30 le forze dell'ordine si sono presentati nella zona della movida giovanile della città alla ricerca di due giovani manifestanti che sono portati in caserma.

Ne parliamo con Antonio Mazzeo che sottolinea come questa militarizzazione potrebbe rappresentare una prova generale di quello che aspetta la città di Messina se davvero si arriverà ad approvare il cantiere.

Reclutare e zittire

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Nella prima parte della trasmissione, una corrispondenza con due compagni di "Ferrara per la Palestina" che ci raccontano ennesimo episodio di repressione della solidarietà alla popolazione palestinese avvenuto in una scuola della città: a seguito di un loro intervento in una scuola media, destinato a presentare agli e alle studenti le condizioni di vita e la cultura nella Cisgiordania occupata, l'associazione Italia-Israele ha chiesto e ottenuto dal ministro Valditara una "lezione riparatoria alla classe, per ripristinare un presunto "equilibrio formativo".

Passiamo quindi a una corrispondenza con l'Osservatorio contro la militarizzazione della Scuola e dell'Università: gli studenti dell'Istituto Sacco di Sant'Arsenio (Salerno) sono stati accompagnati a visitare il IV Reggimento carri della caserma di Persano, in occasione dell'anniversario della battaglia di Tobruk, con tanto di articolo celebrativo sul sito della scuola, dal titolo "L'esercito tra i banchi di scuola".

Concludiamo con una corrispondenza dal Quarticciolo dove, a fronte della propaganda collegata al DL "Emergenze, l'I.C. Pirotta è chiuso ormai da due settimane per la disinfestazione successiva a casi di legionella, senza che ci siano notizie sulla riapertura del plesso, con i bambini e le bambine costretti a frequentare le lezioni in altre scuole, anche lontane. Per questo è stato indetto un presidio davanti alla sede Marconi dell'I.C. Luca Ghini, in via del Campo 57, giovedì 30 gennaio alle ore 16.30

Luigi Spera sulla propria esperienza in carcere

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Luigi è stato arrestato ne marzo2024 in maniera preventiva con l'accusa di terrorismo per un'azione contro Leonardo S.p.a. Insieme a lui anche altr* 2 compagn* sono stat* colpit* da misure repressiva, con l'accusa di aver diffuso il video dell'azione che avevano ricevuto come Antudo. Inizialmente Luigi si è trovato nel carcere Pagliarelli di Palermo e successivamente è stato trasferito in Alta Sicurezza nel carcere di Alessandria. A inizio dicembre il tribunale del riesame di Palermo ha disposto la scarcerazione, dopo che l'accusa di terrorismo era già stata esclusa dalla cassazione.

La vicenda che ha coinvolto Luigi Spera e altr* 2 compagn* di Antudo è una storia che abbiamo seguito fin dall'inizio. E' una storia come in Italia ce ne sono tante: persone che non sono disposte di voltarsi dall'altra parte di fronte alle ingiustizie, persone che si battono nel quotidiano, magistrature che costruiscono castelli pur di criminalizzare chi lotta con l'auspicio di seppellirl* sotto diversi anni di carcere. E' la storia di questi tempi: tempi di guerra, globale e interna, di resistenze e strette repressive.

Lo stato dell'arte è che l'impianto processuale comincia a sgretolarsi, Luigi è uscito dal carcere ma non è del tutto libero (l'intervista a un certo punto è stata interrotta per un controllo della polizia). Anche le altre misure cautelari di obbligo di firma disposte per 2 compagn* sono state revocate dalla Corte D'Assise.

In quest'intervista con Luigi parliamo della sua esperienza in carcere, di come l'ha vissuta e di quello che ha visto. Parliamo del carcere come spaccato di questa società, in un momento in cui, solo nel 2024, le condizioni delle carceri hanno condotto 87 persone a suicidarsi fino ad oggi. Sempre durante il 2024 in decine e decine di carceri ci sono stati episodi di disperazione, rabbia, rivolta, denunciando la disumanità che sono questi luoghi. In carcere si muore e resiste ogni giorno.

Rilanciamo l'appuntamento di venerdì 20 dicembre alle 9:30 del processo contro Luigi e l* altr*; il presidio di lunedì 23 dicembre alle 17 sotto al carcere di Velletri e il presidio del 31 dicembre sotto al carcere di Rebibbia.


Nell'intervista Luigi fa riferimento all'appello Vogliamo rompere un tabù: https://www.rompiamountabu.org/index.html

Segnaliamo anche la raccolta fondi per le spese legali: https://www.produzionidalbasso.com/project/dalla-parte-giusta-della-sto…

Free all antifas: aggiornamenti su Gino

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Aggiornamenti su Gino, compagno milanese arrestato in Francia per una richiesta di estradizione in Ungheria, paese che ha emesso mandato di arresto europeo nei suoi confronti per i fatti di Budapest a Febbraio 2023 contro nazifascisti.

Abbiamo sentito un compagno milanese presente al presidio sotto il consolato francese a Milano tenutosi il 18 Dicembre, giorno dell'udienza poi rinviata al 15 Gennaio, e con l'avvocato Losco -che lo segue in collaborazione con gli avvocati francesi- riguardo la sua situazione giudiziaria.

21-28 dicembre: Settimana contro genocidio, guerra e repressione

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Settimana di mobilitazioni quella dal 21 al 28 dicembre in Abruzzo. Ne parliamo con un compagno del Campetto occupato di Giulianova.

CONTRO GENOCIDIO GUERRA E REPRESSIONE
 
•21 DICEMBRE ORE 18:00: BENEFIT PER TIZIANO circolo pescatori San Benedetto del Tronto.
 
•27 DICEMBRE ORE 14:30: PRESIDIO SEDE DI LEONARDO via Enrico Mattei 21, Chieti
 
•22 DICEMBRE ORE 18:00: PRESENTAZIONE FANZINE "IL BASSO", Casa del popolo Giulianova
 
•CORTEO 28 DICEMBRE TERAMO, ORE 16:00: concentramento largo Madonna delle grazie.
 
PARTECIPA, DIFFONDI, LOTTA.