Con Virginia, dell'associazione dei giovani iraniani in Italia, facciamo il punto sulla situazione relativa alle pressioni internazionali sul regime iraniano per chiedere la messa al bando internazionale dell'organizzazione dei pasdaran. Al termine, alcune breve notazioni su Hanieh Tarkian, docente italo-iraniana di studi islamici, che è stata invitata a partecipare a una kermesse della destra identitaria lombardo-veneta, "Alterfestival, antidoti per il pensiero unico", per raccontare la posizione del regime degli ayatollah sul ruolo della donna. Divisi dalla religione, uniti dal fondamentalismo, l'iniziativa è patrocinata dal presidente leghista della giunta regionale lombarda, Attilio Fontana.
La repubblica islamica dell'Iran ha giustiziato tre giovani manifestanti di Ishafan.
Secondo le agenzie di stampa governative tre prigionieri politici, Saleh Mirhashemi, Saeed Yaghoubi e Majid Kazemi sono stati giustiziati dal regime a Isfahan questa mattina, su sentenza di Khamenei
Dal 10 aprile la dittatura al potere ha mandato al patibolo almeno 110 persone.
Il 7 maggio 2023, un gruppo iraniano chiamato “Ghiam ta Sarnegouni” (rivolta fino al rovesciamento del regime) ha annunciato di essere riuscito a ottenere il controllo di 210 siti web, applicazioni software, server, banche dati e altri elementi del Ministero degli Affari Esteri (MFA) del regime.Ilgruppo ha ottenuto decine di migliaia di documenti, alcuni dei quali sono già stati pubblicati su Internet. L'Associated Press ha riferito lo stesso giorno che "le versioni memorizzate nella cache dei siti web delle postazioni diplomatiche iraniane a Dubai, Emirati Arabi Uniti,Monaco, Germania e Seoul, Corea del Sud, sembravano essere state deturpate con un messaggio in Farsi che recitava:" Morte a Khamenei, salve Rajavi.” e "C'è una grande rivoluzione in Iran, la rivolta andrà fino alla demolizione del palazzo dell'oppressione", si legge nel messaggio.
I documentirivelano incontri strategici di alto livello tra funzionari del ministero degli Esteri e del ministero dell'Intelligence e della sicurezza, discutendo i mezzi per screditare l'opposizione, in particolare l'Organizzazionedei Mojahedin del popolo iraniano (OMPI/MEK). Il documento afferma tra l'altro che il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale ha assegnato al Ministero dell'intelligence e della sicurezza (MOIS)l’istituzione di un comitatoresponsabile del contrastoaiMEK.
Ci racconta gli ultimi sviluppi della vicenda un'attivista dell'associazione delle e dei giovani iraniani in Italia.
Il gruppo informatico ghiamtasarnegouni è riuscito a infiltrarsi nel sito web e nei sistemi informatici del Ministero degli Affari Esteri del regime iraniano. Sulla home page del sito ufficiale ha campeggiato la scritta "Morte a Khamenei, saluet a Rajavi. Una grande rivoluzione è in arrivo in Iran: la rivoluzione democratica del popolo iraniano vincerà".
Il gruppo ha annunciato di avere distrutto i principali server e le banche dati del Ministero degli Affari Esteri di Teheran e di avere ottenuto documenti e informazioni preziosissime. Fra i documenti, l'attuale tessera che qualifica come appartenente alla milizia paramilitare Basij il ministro degli esteri Hossein Amir Abdullahian e copie del passaporto di Ali Shamkhani, segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale. Sono stati resi pubblici centinaia di documenti di identità, verbali di riunioni, corrispondenza ministeriale, numeri di telefono di funzionari ministeriali e nomi di 11.000 dipendenti del Ministero degli esteri.
La "Rivolta fino al rovesciamento" aveva già violato e disattivato diversi siti web e servizi del regime. Nel giugno 2022 ha violato oltre 5.000 telecamere di sicurezza di enti statali e 150 siti web appartenenti al comune di Teheran.
Nei giorni scorsi era in Italia il figlio dell'ex dittatore iraniano Reza Pahlavi, personaggio ambiguo il cui obiettivo è appropriarsi delle proteste in atto in Iran da mesi. Per fortuna, almeno per il momento, non non è riuscito nel suo intento. Con la sua visita in Italia – tra gli appuntamenti un convegno organizzato a Montecitorio dal Milton Friedman Institute, con la partecipazione dell’on. Roberto Bagnasco (FI), capogruppo in Commissione Difesa alla Camera dei Deputati – ha cercato di accreditarsi come un sincero democratico ma si tratta di un personaggio che continua a circondarsi dei capi dell’ex servizio segreto del padre, il famigerato SAVAK, oltre a vari Pasdaran.
Suo padre, lo scià, è stato un sanguinario dittatore, responsabile dell'arresto, della tortura e dell'uccisione di migliaia di dissidenti e di intellettuali.
Abbiamo parlato di questa visita con Ghazal, dell'associazione giovani iraniani in Italia.
La diffusione virale di un video in cui si vede un energumeno aggredire due donne colpevoli di non portare il velo, all'interno di un supermercato iraniano, ha riacceso per qualche momento l'attenzione su quanto avviene in Iran. Nonostante la cappa di silenzio che è calata sul paese il regime continua a mascherare la propria debolezza esasperando le misure repressive, in special modo contro la gioventù e le minoranze etniche, mentre manifestazioni e proteste nonostante tutto proseguono.
Nonostante la repressione non accenni a diminuire, l'Iran si prepara a festeggiare il Newroz, la festa di capodanno, continuando a scendere in piazza e a reclamare la fine del regime degli ayatollah. Presentato intanto l'ultimo report di Amnesty international sui diritti umani nel paese, che rileva l'incremento delle condanne a morte, delle incarcerazioni e dell'uso indiscriminato della tortura anche nei confronti di minorenni
Sono migliaia i casi di studentesse iraniane avvelenate in scuole sparse in tutta la geografia dello Stato iraniano. Si tratta di una vicenda apparsa solo ultimamente sui media di tutto il mondo ma che purtroppo va avanti da mesi. Ci racconta questa ennesima pagina nera del regime un'attivista dell'organizzazione delle e dei giovani iraniani in Italia
Insieme a un'attivista dell'associazione delle giovani e dei giovani iraniani in Italia raccontiamo la manifestazione di domenica scorsa a Parigi, dove migliaia di persone provenienti da tutta Europa hanno marciato in solidarietà con la rivoluzione democratica in Iran. A seguire aggiornamenti sulla situazione nelle carceri, le manifestazioni dentro e fuori il paese e le mosse del regime e della fazione monarchica.
Migliaia di persone oggi in piazza a Parigi, nell'anniversario della rivoluzione tradita del 1979, in risposta a un appello internazionale per chiedere ancora una volta libertà e democrazia per un Iran senza Scià e senza Mullah.