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migranti

Sgomberato il rifugio autogestito Chez Jesus a Claviere

Data di trasmissione
Durata 8m 50s

Questa mattina prima delle 8 il rifugio autogestito Chez Jesus di Claviere è stato sgomberato dalle forze dell'ordine che hanno proceduto alla distruzione del posto e all'identificazione dei compagni e delle compagne che si trovavano nel centro al momento dello sgombero.

Una corrispondenza realizzata intorno alle 8 di questa mattina con una compagna.

La giornata si è chiusa con una denuncia per occupazione in concorso.

https://www.facebook.com/Chez-Jesus-Rifugio-Autogestito-362786637540072/

Belgio: quando la polizia spara, lo Stato mente e i media rilanciano

Data di trasmissione
Durata 18m 35s

Corrispondenza con un compagno dal Belgio (Bruxelles).

Riprendiamo da Hurrya:

Il 23 settembre si è tenuto un presidio sotto le mura di recinzione del lager per migranti (CIE) di Bruxelles. Centinaia di persone hanno così commemorato i vent’anni dell’assassinio di Semira Adamu, una migrante soffocata dalla polizia durante il suo sesto tentativo di espulsione. Le persone recluse hanno risposto come potevano dalle grate delle loro celle alle grida, musica e battiture dei/delle solidali. La manifestazione sotto al lager fa parte di una serie di azioni organizzate in queste settimane e che proseguiranno anche la prossima settimana con un sit-in a Jumet (Charleroi) dove sarà costruita un’altra prigione per migranti.

Nei giorni scorsi, tuttavia, nel quartiere in cui si trova anche il parc Maximilien la polizia ha sparato a un uomo belga di origini egiziane che dormiva per strada. In molti, anche in Italia, hanno rilanciato la notizia diffusa dalla polizia che l’uomo avrebbe attaccato le guardie con un coltello. Le cose, tuttavia, non stanno affatto così. Qui di seguito la traduzione di un comunicato scritto da compagni e compagne e diffuso per le strade di Bruxelles: “Lunedì 17 settembre alle 9, nella via chaussée d’Anvers, vicino alla torre WTC (non lontano dalla stazione del Nord N.d.T). Un uomo che dormiva sul marciapiede, cade sotto i colpi da fuoco della polizia. 3 pallottole. Il “perimetro di sicurezza” circondato da teloni istallato in tutta fretta dopo il fatto rappresenta bene la non trasparenza del caso. Dal momento in cui il fatto è reso pubblico, la procura diffonde delle informazioni che mettono l’uomo, senza fissa dimora, nella posizione dell’ “aggressore” colpevole. La stampa rilancia il comunicato ufficiale, e titola già in prima pagina “un uomo pugnala un poliziotto al parc Maximilien”.

Due giorni dopo, un vicino che aveva filmato la scena dopo i tre colpi da fuoco della polizia spiega ai giornalisti di BX1 che “l’aggressore” era già immobilizzato quando i poliziotti gli hanno sparato: “Abbiamo visto tutta la scena e l’uomo era già immobilizzato quando i poliziotti gli hanno sparato addosso. Questi hanno prima usato lo spray lacrimogeno, poi gli hanno sparato. Erano dodici poliziotti attorno a lui, non due. L’uomo è stato ancora percosso dopo. Un altro uomo in borghese è arrivato dopo e gli ha fatto i primi soccorsi, ma non so se era un poliziotto”. A.E., 43 anni si trova tra la vita e la morte da lunedì, vittima delle leggi belghe, sempre più repressive contro migranti ma anche, contro tuttx i/le belgx quando hanno a che fare con il controllo sociale, il diritto al lavoro, l’accesso ai servizi, etc. Quanto accaduto è il frutto delle politiche razziste, di sfruttamento e d’oppressione condotte dallo Stato. La giustizia protegge la sua polizia. E le/i policitx, continuano ancora e sempre i loro discorsi di odio e di esclusione.

La situazione ricorda tristemente il dramma del 17 maggio passato, quando una guardia ha aperto il fuoco sul conducente di una camionetta che trasportava delle famiglie di migranti e la pallottola si conficcò nella testa di una bambina di 2 anni, Mawda. Anche su questo episodio la giustizia si tiene in un’opacità inquietante. Noi rifiutiamo la propaganda di Stato che criminalizza la vittima e riaffermiamo che svegliando brutalmente un uomo che dorme per strada e sparandogli addosso per ucciderlo, la polizia si è ancora una volta resa colpevole di una violenza di cui ha illegittimamente il monopolio. La violenza non viene affatto da un uomo che dorme per strada, ma da un governo che persevera nella sua impresa di criminalizzazione e di invisibilizzazione delle persone già marginalizzate, e il cui braccio armato può permettersi tutto senza preoccuparsi affatto”.

Fuoco alle galere!

Sgomberato stabile a San Ferdinando

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Questa mattina le forze dell'ordine hanno sgomberato un'ex fabbrica vicino alla tendopoli di San Ferdinando (RC) dove vivevano molte persone. Solidali e alcuni occupanti al momento della prima corrispondenza realizzata si trovavano in commissariato.

La seconda corrispondenza racconta tutta la mattinata e tira le fila della situazione.

Nella foto una protesta dei braccianti di questa estate

Presidio antifascista e antirazzista a Rocca di Papa

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Durata 5m 21s

In collegamento con un compagno da Rocca di Papa, dove si è tenuto oggi (ma anche ieri) un presidio antifascista e antirazzista. A Rocca di Papa, comune fuori Roma nella zona dei Castelli Romani, sono stati accolti i migranti della nave Diciotti.

I fascisti, assenti dal territorio, sono arrivati (da Roma e dal Litorale romano) scortati dalle forze dell'ordine.

This is Internet... le dita nella presa va in vacanza!

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Ultima puntata dell'estate!

Facciamo un breve report di Hackmeeting (ascolta la puntata precedente con anteprima sui seminari)

Due notizie dall'unione europea:rimandata la discussione della legge sul copyright; la multa a Google.

La polizia perquisisce la sede di Zwiebelfreunde e le case di alcuni suoi membri. Zwiebelfreuende è un'associazione che si occupa di aiutare la rete Tor (il sistema di anonimato online) a crescere gestendone alcune parti. Il tutto si rivela poi un'operazione contro Riseup, colpevole di ospitare un sito per organizzare un corteo contro una manifestazione neonazista.

Un'analisi di Android alla ricerca di software spia rivela che poche applicazioni utilizzano il microfono quando non dovrebbero; in compenso moltissimo collezionano "screenshot" del telefono mentre usa altre applicazioni. In questo modo ad esempio possono leggere le vostre chat.

Facebook brevetta lo stesso sistema di beacon usato da Silverpush; ne avevamo già parlato, ma ora Facebook ci vuole mettere il brevetto. Promette di non usarlo...

Chiudiamo con l'utilizzo dei dati presenti sugli smartphone per "indagare" sui richiedenti asilo e verificare le loro affermazioni.