Giornata di solidarietà, lotta antifascista e antirazzista domenica 22 aprile al confine italo-francese in alta Val Susa. Il corteo, partito dalla vicina Claviere, ultimo comune in territorio italiano, ha raggiunto il Monginevro. La marcia era stata organizzata per protesta contro la presenza dei militanti di estrema destra del movimento ‘Generation Identitaire’ a Nevache, vicino al Colle della Scala. Dopo aver superato il cordone di gendarmi francesi a Monginevro, i manifestanti, ai quali si sono aggiunti alcuni migranti, hanno proseguito fino a Briancon.
Sei compagni fermati: tre compagni italiani sono stati rilasciati, mentre proprio oggi sono stati convalidati l'arresto per Theo e Bastien nel carcere di Gap e Eleonora è stata invece trasferita al carcere di Marsiglia. L'accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in banda organizzata.
Con noi al telefono due compagni, di cui uno (seconda corrispondenza) arrestato nella giornata di domenica.
A Firenze un lavoratore senegalese viene ucciso a colpi d'arma da fuoco, mentre i dati elettorati certificano l'aumento del discorso razzista nel nostro Paese. Senza dimenticare la connivenza oggettiva tra estrema destra nazi-fascista e gli ex-padani.
Con Alessandro Dal Lago, sociologo e redattore di Alfabeta e aut aut, parliamo di politiche migratorie, e non solo. In questi giorni è uscito il suo libro "Blind Killer. L’Europa e la strage dei migranti" che raccoglie tutti i suoi editoriali sul tema usciti sul quotidiano il manifesto.
Domenica 25 Febbraio circa 15.000 persone sono scese in piazza a Bruxelles nell’ambito della campagna “Human Wave for solidarity and Humanity”, in solidarietà con i sans papiers e per protestare contro le politiche securitarie del governo belga (qui un articolo da Infoaut.org).
È l'occasione per parlare con un nostro redattore che risiede a Bruxelles per parlare delle politiche securitarie della Fortezza Europa in materia d'immigrazione.
Aggiornamenti da Macerta rispetto al corteo di Sabato. Nella corrispondenza con i compagni che stanno organizzando il corteo, si commenta la decisione da parte delle segreterie nazionali Anpi, Anci, Cgil e Libera di revocare il corteo nonostante non fosse stato organizzato esclusivamente da queste organizzazioni. Intanto, da tutta Italia ci si prepara a partire per il corteo.
In studio con alcuni compagni di "Torpignattara solidale", rete che ha indetto una manifestazione per questo sabato – dalle 18.30 a piazza Malatesta – perché, come si legge sul manifesto, "i fatti di Macerata devono segnare un punto di non ritorno". Il redazionale inizia dopo la canzone dei Serpe in Seno e contiene anche l'intervento di un radioascoltatore.
Un compagno del Csa Sisma (www.csasisma.org) ci racconta le fasi convulse di questi giorni a Macerata, dove vanno avanti i preparativi per la manifestazione nazionale del 10 febbraio contro razzismo e fascismo.
Le segreterie nazionali di ANPI, CGIL, ARCI e la presidenza di LIBERA – su sollecitazione della dirigenza del Partito Democratico – si sono tirate fuori dalla manifestazione invitando a non manifestare.
Alla reazione dei cittadini di Macerata che comunque vogliono scendere in piazza la Prefettura, in questi minuti (ore 22.30), ha risposto con un comunicato in cui si afferma che "qualora non intervenga l'auspicato senso di responsabilità si provvederà a vietare lo svolgimento delle manifestazioni".
Collegamento telefonico da Parigi per parlare dell'occupazione dell'università da parte di Migranti.
A seguire il comunicato di rivendicazione
Le persone esiliate occupano l’Università di Parigi 8.
Al popolo francese, alle studentesse e agli studenti, a coloro che dormono in strada, alle persone solidali, alle
persone torturate dal regolamento di Dublino.
Noi siamo delle e dei migranti di tutto il mondo, delle e dei dublinati/e, delle e dei rifugiati/e statutari/rie che
vivono in strada.
Ci hanno negato l’asilo, abbiamo attraversato il mare, siamo dei minori senza documenti. Noi occupiamo
l’università di Paris 8 dal 30 gennaio 2018.
Perché abbiamo fatto questa azione ?
In questi ultimi mesi, la Francia ha deportato numerose
persone. Molti di noi si sono tolti la vita. Tre mesi fa, un
amico dublinato in depressione, si é steso sui binari di
un treno che l’ha investito. Dieci giorni fa a Calais, la
polizia ha attaccato e gasato dei migranti che dormivano
in strada. La polizia ha sfigurato con un tiro di pistola il
viso di un giovane migrante.
Un amico che doveva andare alla prefettura é stato
arrestato e messo in un Centro di Detenzione
Amministrativa (CDA), prima di essere rinviato in Italia.
La polizia francese ha i suoi gas e le sue sierene, ma é
senza legge.
Quello che il sistema d’immigrazione francese si aspetta
da noi sono le nostre impronte digitali, ma non noi
stessi. L’arbitrario e l’aleatorio fanno parte del nostro
quotidiano all’OFPRA (l’ufficio francese di gestione
dell’immigrazione), alla Corte Nazionale del Diritto
d’Asilo, e alla prefettura.
Al termine delle pratiche alcune/i di noi sono stati
rifiutate/i, altri dublinate/i, agli arresti domiciliari,
deportate/i, senza nessuna logica.
Noi rivendichiamo quello che segue :
Dei documenti per tutte/i
Degli alloggi decenti e perenni
Poter imparare il francese e continuare i
nostri studi
La fine dei rifiuti del Dispositivo di
Valutazione dei Minori Stranieri/e Isolati/e
La fine immediata delle deportazioni verso
tutti i paesi, in Europa e altrove
Noi ci aspettiamo da tutte/i migranti che lottino
dappertutto in Francia contro l’oppressione e
l’ingiustizia e contro le pratiche violente della polizia
nelle strade.
Al popolo francese : voi che avete fatto questa
rivoluzione che studiamo nel libri di storia,
rimpossessatevene !
Noi ringraziamo le pesone che ci sostengono e che,
contrariamente al governo, ci mostrano la loro
solidarietà.
L’amministrazione dell’Università utilizza la carota e il
bastone nelle negoziazioni. Alcuni dicono che ci
daranno un altro posto all’Università , altri ci
minacciano facendoci intendere che faranno entrare la
polizia.
Noi chiediamo agli e alle altre/i studenti/esse e alle e ai
professori/esse dell’Università di Parigi 8 di sostenere le
nostre revendicazioni.
Vi ringraziamo e vi chiediamo di restare con noi fino in
fondo. Noi ci uniamo alla lotta degli e delle studenti/esse
senza documenti dell’università.
Ai e alle nostre/i amiche/i che attraversano il mare Alle nostre amiche violentate in Libia
Che si sono tolte/i la vita Non vi dimenticheremo
Morte/i attraversando le frontiere
Morte/i nel deserto
Le e i migranti di Parigi 8
Le fiamme hanno distrutto l'accampamento di migranti situato nei pressi di Rosarno dove una donna è morta carbonizzata. Ne parliamo con una compagna di Campagne in lotta.