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migranti

Voci dal Messico: orme della memoria 10 giorni di mostra ed iniziative

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Durata 1h 7m 6s

Uno speciale sul Messico con i contributi dal vivo di Alfredo, artista di Huellas de la Memoria, e Ana, madre hundorena di un ragazzo desaparecido. In questi 10 giorni il progetto huellas de la memoria è a Roma per 10 giorni tra il csa Astra e il Delollis Underground, oggi 26 aprile si inaugura al Delollis dalle 18 e durerà fino al 28. Vi invitiamo a partecipare!!

Huellas de la memoria è un’opera artistica, dove le orme dei passi piene di dolore, ma instancabili, dei familiari dei desaparecidos denunciano la situazione spaventosa della popolazione messicana e di quelle dei Paesi del Sud America.
Huellas de la memoria è solidarietà con i familiari, è un coro che si alza contro la violenza narco-Statale in Messico ed in Sud America. Huellas de la memoria è un’opera collettiva che dà voce a chi non ne ha.
Huellas de la memoria è una campagna internazionale contro la desapariciòn forzata.
Huellas de la memoria verrà esposta nel Regno Unito, Francia, Italia, Spagna e Germania.

 

Il "Mistero buffo" di Majakovskij a Roma

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Un gruppo misto di italiani e migranti di varie nazionalità insieme, in un percorso corpo a corpo, una riflessione teatrale sull’utopia di un mondo migliore e sulla solidarietà che i “diseredati e gli ultimi” devono attivare per cercare di costruirlo. Questo cercherà di essere "Mistero buffo" di Vladimir Majakovskij, in scena al Teatro India il 26 e 27 aprile 2017. 

Quando Majakovskij scrisse "Mistero Buffo, nel 1918, era convinto di scrivere un'opera futurista sia per il linguaggio e la metrica, sia per il contenuto. Nel testo ci sono molti richiami - sia linguistici che scenici - al teatro popolare di piazza. Majakovskij concepì l'opera teatrale come un'opera aperta, continuamente riscrivibile, tanto che il testo subì delle modifiche nel 1920 e l'opera fu rappresentata successivamente dal genio di Mejerchol'd, il primo maggio 1921. La commedia majakovskijana recava come sottotitolo: Rappresentazione eroica, epica e satirica della nostra epoca.

Commentava così lo stesso Majakovskij: "Mistero-buffonata" è la nostra grande rivoluzione, condensata nel verso e nell'azione teatrale. "Mistero" è quel che vi è di grande nella rivoluzione; "Buffonata" è quel che vi è di comico. Il vezzo di "Mistero-buffo" sono le parole d'ordine nei comizi, le grida della folla, la lingua dei giornali. L'azione è il movimento della folla, l'urto delle classi, la lotta delle idee, la miniatura del mondo nelle pareti del circo. "Mistero-buffo" è una carcassa di opera teatrale, è un movimento che di giorno in giorno si accresce di avvenimenti, di giorno in giorno attraverso nuovi fatti

Ne parliamo con il regista dello spettacolo Alessio Bergamo.

La canzone degli Airesis è riascoltabile qui.

 

Foggia: 24 aprile corteo nazionale campagne in lotta

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Durata 8m 12s

Nella giornata di domenica 2 aprile, presso lo Scugnizzo Liberato a Napoli, si è tenuta un’assemblea nazionale di coordinamento delle realtà in lotta contro i confini e contro lo sfruttamento. Dopo la manifestazione nazionale del 12 Novembre scorso a Roma, che ha visto in piazza migliaia tra lavoratori e lavoratrici, disoccupati, occupanti casa, e a seguito delle mobilitazioni del 6 febbraio in diverse città, la stretta repressiva del nuovo governo e il mancato rispetto delle promesse strappate in fase di incontro con il Capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno necessitano una nostra risposta, determinata e compatta. L’inasprimento delle misure di controllo e di sorveglianza contro chiunque lotti o alzi la testa in questo paese, e la parallela discriminazione, criminalizzazione e aggressione contro chi dai diversi “sud” del mondo cerca una vita migliore nell’Unione Europea dei muri e dell’austerità, ci dimostra quanto sia urgente consolidare il fronte di opposizione e rinsaldare la solidarietà tra diversi ambiti di lotta.

L’assemblea ha testimoniato come si stia verificando un generale peggioramento delle condizioni di vita in diversi contesti. In particolare in provincia di Foggia e nella Piana di Gioia Tauro assistiamo alla costruzione di veri e propri campi di lavoro come soluzione all’emergenza strutturale che caratterizza gli insediamenti abitativi presenti da decenni nei distretti di produzione agricola in Italia. Le deportazioni che hanno accompagnato lo sgombero del Gran Ghetto, e che interesseranno altri insediamenti nei prossimi mesi, sono misure propagandistiche, e hanno determinato l’ulteriore precarizzazione di chi è costretto a lavorare nei distretti agro-industriali dell’iper-sfruttamento. Le istituzioni si sono ancora una volta macchiate del sangue di due lavoratori immigrati, Mamadou Konate e Nouhu Doumbia – due abitanti del Ghetto di Rignano morti nell’incendio che ha accompagnato lo sgombero. Una repressione che fa il paio con gli attacchi sempre più virulenti nei confronti di chi lotta, attraverso fogli di via, denunce a tappeto, arresti e intimidazioni.

L’intera assemblea riporta l’attenzione sui gravissimi accadimenti della scorsa settimana, quando 26 persone residenti nel Cara di Borgo Mezzanone (Foggia), dopo la rivolta dello scorso ottobre in cui venivano denunciate le gravi violazioni compiute dai gestori del centro e in cui si rivendicava il riconoscimento della protezione internazionale, sono state arrestate per reati che vanno dall’aggressione alla devastazione e saccheggio. Ai questi fratelli e compagni va tutta la nostra incondizionata solidarietà e complicità. Da anni, migliaia di persone portano avanti percorsi di lotta auto-organizzati su vari territori, nelle campagne come nei centri d’accoglienza per richiedenti asilo e nelle periferie urbane. Continuiamo a creare e rafforzare legami, connessioni, e meccanismi di solidarietà attiva per supportare reciprocamente le singole vertenze. Nonostante il tentativo di strumentalizzazione di molti sulla miseria e sulla tragedia, è il protagonismo diretto di chi vive in questi luoghi l’unico processo concreto ed efficace per poter costruire un’alternativa reale che rompa con lo stato di cose esistenti.

Per queste ragioni l’assemblea accoglie le proposte di costruzione di nuovi momenti di mobilitazione generale. Il prossimo 13 aprile, in occasione di un incontro che si terrà tra una delegazione degli abitanti della Tendopoli di San Ferdinando e la Prefettura di Reggio Calabria, i lavoratori e le lavoratrici della piana di Gioia Tauro scenderanno nuovamente in piazza. Per il prossimo 24 aprile, accogliendo l’appello dei lavoratori e le lavoratrici della provincia di Foggia, viene lanciato un corteo nazionale di risposta alle nuove direttive del ministero dell’interno, in uno dei territori più emblematici in cui la stretta repressiva si è abbattuta con maggiore violenza, per rafforzare e sostenere le mobilitazioni costruite in questi mesi e per opporsi ad ogni ipotesi di nuovi sgomberi in assenza di reali alternative. Il 25 Aprile i richiedenti asilo e gli occupanti casa della provincia di Potenza saranno protagonisti di una ulteriore giornata di mobilitazione contro il sistema dell’accoglienza e i suoi abusi.

Libertà per gli arrestati, solidarietà a chi è vittima di repressione, unit* contro confini e sfruttamento!

Piana di Gioia Tauro protesta lavoratori migranti

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Corrispondenza da S.Ferdinando in Calabria sulla lotta dei migranti impiegati nel lavoro nelle campagne che chiedono documenti per tutti, libertà di movimento e di mantenere la tendopoli unica possibilità di alloggio a loro concessa  verso la manifestazione nazionale che si terrà a Foggia  il prossimo 24 Aprile.

Corteo degli abitanti della tendopoli di San Ferdinando (Rosarno)

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Questa mattina decine di abitanti della tendopoli di San Ferdinando (Rosarno) sono usciti in corteo per rivendicare documenti, casa e contratti di lavoro. 

La protesta vuole rompere il silenzio imposto dai media e smascherare le false promesse del sindaco e del prefetto che prendono tempo mostrando ancora una volta l'inadeguatezza e la malafede delle istituzioni che non vogliono assumersi le loro responsabilità circa la vita di migliaia di persone.

Già dalla mattina la celere tenta di intimorire i manifestanti con pressioni e provocazioni vicino alla tendopoli.

In questo momento continua il blocco sulla strada principale di San Ferdinando dopo che per ore si è bloccata la strada principale verso il porto di Gioia Tauro.

Nei prossimi giorni è stato inoltre annunciato lo sgombero del campo per sostituirlo con uno adibito solo a coloro che sono in possesso di documenti, sottraendo a centinaia di persone la possibilità di avere un tetto sopra la testa seppur umile. 

 

Bruxelles, 15 marzo: corteo contro la violenza della Polizia

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Durata 20m

Manifestazione contro la violenza della Polizia oggi a Bruxelles, che arriva alla sua quinta edizione.

Quest'anno la mobilitazione da centralità alle violenze subite dai migranti e dai sans papier.

 

La manifestazione è organizzata dalla rete dei Sans-Papier e dalla Campagna
Stop-Repression, una rete molto eterogenea che và dall'associazionismo
ai collettivo libertari passando per il sindacalismo, sia di base che non.

 

Ci siamo collegati con un redattore di Radio Onda Rossa che si trova nella capitale Belga con il quale abbiamo approfondinto il tema.

Gran Ghetto di Rignano: lo Stato sgombera, deporta e uccide

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Durata 15m 28s

Con un compagno della Rete Campagne in Lotta raccontiamo la maxi operazione di sgombero in corso al Gran Ghetto di Rignano. Nella corrispondenza parliamo della resistenza degli abitanti del ghetto allo sgombero e alle deportazioni comandate dalla Regione Puglia ed eseguite dalle forze dell'ordine.

Ieri, un corteo dei lavoratori sotto sgombero ha raggiunto la prefettura di Foggia, la protesta ha strappato un incontro con i rappresentanti del governo e della polizia, i quali hanno ribadito la volontà di sgomberare.

Durante la notte appena trascorsa, sono continuate le tensioni nel Gran Ghetto, fino ad arrivare allo scoppio di alcuni incendi. In uno di questi incendi sono morte carbonizzate due persone.

Solidarietà con i migranti, a Nizza assolto Cédric Herrou

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Durata 10m 14s

Cedric Herrou, un contadino residente in una vallata al confine fra la Francia e l'Italia noto per le sue attività di supporto verso i migranti in viaggio lungo il confine, è stato assolto dall'accusa penale di aver dato soccorso a stranieri privi di documenti, il tribunale di Nizza lo ha condannato solo al pagamento di una multa da 3000 euro, che peraltro potrebbe anche essere annullata nel proseguio amministrativo del procedimento.

Una sentenza positiva che arriva, come ci racconta il nostro corrispondente da Nizza, dopo una lunga serie di mobilitazioni in supporto e in solidarietà con Cedric.