Il 10 marzo in molti paesi si terranno iniziative a sostegno dello sciopero della fame intrapreso il 25 gennaio scorso da 300 migranti che si trovano ad Atene e Salonicco. Chiedono libertà di circolazione per tutti/e. A parlarcene è un compagno salentino impegnato nella promozione della giornata di solidarietà internazionale. Con lui ci soffermiamo a discutere degli sbarchi dei migranti che interessano anche le coste di quelle terre.
Al momento nel Cie di Lampedusa ci sono 1400 immigrati, ma tra pochi giorni, entro questa settimana, aprirà i battenti il villaggio della solidarietà di Mineo». Lo ha detto a Sky Tg24 Mattina il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso. «Noi siamo pronti a Mineo - ha aggiunto il commissario straordinario per l'emergenza immigrati - è questione di dettagli, anche per quanto riguarda l'organismo che dovrà gestirlo, la Cri.
Ascolta la corrispondenza con Fulvio Vassallo Paleologo, docente di Diritto privato e Diritto di asilo e statuto costituzionale dello straniero presso la Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Palermo, presso la quale svolge Seminari e partecipa a diversi Master in materia di immigrazione ed asilo. È componente del Collegio del Dottorato in "; Diritti umani: evoluzione, tutela, limiti"; presso il Dipartimento studi su Politica, diritto e società dell'Università di Palermo.
Il ministro degli Interni francese ha chiesto alle autorità italiane di “trattenere” i migranti sbarcati in Italia che cercano di recarsi in Francia. Ha affermato che dei 436 migranti fermati in Francia a febbraio, la maggior parte tunisini, 250 sono stati ricondotti in Italia. “Gli italiani stanno rispettando le regole del gioco, ci aspettiamo che le rispettino completamente”, ha dichiarato. Il ministro transalpino ha poi puntualizzato che “vorremmo ottenere dai nostri amici italiani che rispettino le regole europee. La responsabilità è del paese che accoglie. Gli chiediamo di trattenere le persone che si presentano da loro e che si riprendano quelle che sono rimandate”, sottolineando come la Francia sia “determinata a resistere” all’afflusso di clandestini. “Di fronte alle turbolenze nel Mediterraneo il governo francese ha due obblighi: accompagnare la marcia verso la democrazia e la libertà e fare in modo di non essere sommersi da un’ondata d’immigrazione”, ha detto Gueant, secondo il quale “sarebbe paradossale” accogliere persone giunte da un paese “che ha ritrovato la libertà”. Intanto quasi 200 persone vengono abbandonate al confine italo francese.
Dopo la vergognosa sistemazione dell'altra sera nel sottopasso Eur Fermi, i rifugiati somali hanno trovato ospitalità in centri più dignitosi. Si attende il tavolo convocato per venerdì, cui parteciperanno comune, prefettura e ministero dell'Interno.
In Belgio una protesta è scoppiata in un centro di permanenza per richiedenti asilo, che hanno appiccato un incendio, e alcuni dei quali minacciano di impiccarsi in segno di protesta per le condizioni di detenzione e per presunti soprusi delle guardie da loro denunciati. L'incendio si è sviluppato in un'ala del centro di permanenza di Steenokkerzeel, vicino all'aeroporto di Bruxelles. Alcuni degli ospiti del centro sono stati evacuati e condotti verso altre strutture simili, mentre altri sono saliti sul tetto. «Un'ala alla quale è stato dato fuoco - ha dichiarato il sindaco di Steenokkerzeel, Karel Servranckx - è ora inutilizzabile. Le famiglie con bambini possono restare. Noi stiamo cercando di evacuare le persone che sono salite sul tetto. Non si sa ancora quante di queste persone debbano essere evacuate», ha aggiunto. Alcuni dei richiedenti asilo hanno minacciato di impiccarsi alle sbarre delle loro celle. Da giorni denunciano maltrattamenti, fisici e psicologici, anche pestaggi, da parte dei guardiani e condizioni di detenzione dure. Alcuni hanno avviato da qualche giorno uno sciopero della fame
Da diversi giorni si susseguono le allarmanti dichiarazioni di Maroni sugli sbarchi di uomini e donne tunisini/e a Lampedusa. Molti di loro sono sull'isola trasformata in una sorta di Cie a cielo aperto. Altri sono stati trasferiti in diversi Cie d'Italia: Corelli, Gradisca d'Isonzo ecc. ecc. Il loro status giuridico è indefinito e rischiano la reclusione o l'espulsione immediata se non chiedono l'asilo, ma le richieste sono poche anche perchè precluderebbero la possibilità di ritornare, un domani, in Tunisia.
Ascolta il commento del prof. Fulvio Vassallo Paleologo
Nouraddine Adnar è un venditore ambulante marocchino di 27 anni che lo scorso venerdi 11 Febbraio si è dato fuoco per protestare contro l' atto repressivo dei vigili urbani di Palermo che, dopo l'ennesimo controllo ( fra il mese di Gennaio e i primi di Febbraio ne aveva subiti quattro) gli avevano sequestrato la merce ignorando la regolare licenza di vendita da lui posseduta.
La reazione della comunità marocchina e del movimento, spinta dalla rabbia dell'accaduto e fomentata dalla situazione di precarietà e sfruttamento che si trovano a vivere i migranti nella nostra città, non si è fatta aspettare e dopo un'assemblea nell'aula Rostagno del palazzo delle Aquile (gremita di immigrati e paleRmitani) il 15 febbraio, è stato lanciato per sabato 19 un corteo di solidarietà e denuncia contro gli "sceriffi" DI PERI e Cammarata presenti solo quando c'è da reprimere ma del tutto assenti sotto il profilo delle politiche sociali in città.
Sono note le dichirazionI dello stesso DI Peri di qualche giorno fa proprio in merito a quest Ifatti in cui vi è una parziale ammissione di colpe da parte della municipale nel momento in cui si sostiene che " le mele marce" presenti nel corpo dei vigili urbani saranno rimosse ed eventualmente sanzionate, come se non si comprendesse che questa è la linEa decisa dalle istituzioni in materia di immigrazione. Appuntamento 19 febbraio alle ore 16.30 a piazza Castelnuovo (Politeama) per stare al fianco di tutti i migranti.
Decreto flussi, respingimenti alle frontiere, sanatorie truffe, deportazioni forzate, mancanza di reddito sono condizioni che non devono essere accettate più da nessuno, che sia italiano o meno.
Alcune riflessioni di una compagna, in vista della costruzione della giornata del 1 marzo 2011, data nella quale in maniera simbolica, tutte e tutti i lavoratori migranti in questo paese dovrebbero scioperare.