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Repressione

Amburgo: nuova udienza per Fabio Vettorel, da quattro mesi in carcere

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Fabio Vettorel è stato arrestato in occasione delle giornate contro il G20 di Amburgo. È ancora in carcere, ormai da quattro mesi. Oggi c'è stata una nuova udienza del processo: si spera nella scarcerazione, che potrebbe avvenire - finalmente! - già da domani.

Nel disinteresse generale della stampa italiana (a differenza invece di quella tedesca, piuttosto presente in aula), si segnala l'unico articolo uscito (puoi leggerlo qui) sui nostri media.

Abbiamo intervistato la mamma di Fabio, Jamila Barone.

FABIO LIBERO!

Roma: presidio in solidarietà con la comunità LGBTQI egiziana

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Sentiamo una compagna de le cagne sciolte che ci racconta del presidio di oggi alla gay street in solidarietà con la comunità lgbtqi ancora colpita dalla repressione di Al Sisi in Egitto

 

Il 18 ottobre facciamo qualcosa di concreto per LGBTQI d’Egitto, per Alaa e per tutt* le prigioniere/i politiche/i

In Egitto la repressione quotidiana continua ogni giorno più dura. Dalla fine del 2013 sono all’ordine del giorno le violazioni dei diritti umani da parte delle autorità militari del regime di Al Sisi.

Il 23 settembre scorso, durante il concerto della band libanese Mashrou’ Leila alcune persone hanno sventolato la bandiera rainbow, simbolo delle lotte LGBTQI.
In seguito a questa azione la repressione del regime ha colpito tempestivamente, con arresti e detenzioni, e molte/i sono sotto indagine da parte dei servizi di sicurezza. Finora sono state arrestate più di cinquanta persone, molto giovani, “presunte” appartenenti alla comunità LGBTQI, alcuni hanno già subìto processi sommari con relative condanne, tra cui una persona a sei anni di carcere.

Con la scusa della bandiera rainbow sventolata in pubblico, la polizia effettua perquisizioni e retate nelle case delle persone che hanno manifestato la propria solidarietà alla comunità LGBTQI. Il bilancio per ora è di 57 arresti, 9 condanne già effettuate, 35 procedimenti in corso, 2 persone sotto indagine e 11 persone detenute in luoghi sconosciuti – le sparizioni di persone ‘scomode’ al regime sono la prassi in Egitto.

Ricordiamo che l’Egitto intrattiene con l’Italia e l’Unione Europea relazioni politiche e militari. Recentemente sono stati siglati accordi per il blocco dell’immigrazione verso l’Europa e per la detenzione di persone migranti, essendo l’Egitto uno dei maggiori paesi di origine, transito e arrivo di persone migranti, molte delle quali vogliono raggiungere l’Europa.
Come è possibile stringere accordi con un regime che incarcera, fa sparire e giustizia decine di migliaia di oppositrici e oppositori politici?


Facciamo nostro l’appello rivolto alle comunità LGBTIQ internazionali di manifestare il 18 ottobre di fronte alle Ambasciate e ai Consolati Egiziani in ogni città, per denunciare queste violazioni e fare pressione sul governo egiziano, nonché diffondere la notizia della repressione attraverso i media.

Facciamo anche nostro l’appello per chiedere il rilascio di Alaa Abdel-Fattah il cui appello per una condanna di 5 anni -di cui ha già scontanto 3 anni e mezzo – sarà il giorno dopo.

Il 18 ottobre manifesteremo la nostra solidarietà contro la repressione del regime di Al Sisi.
Invitiamo tutte, tutti e tuttu ad unirsi a noi.
Appuntamento alle ore 18,30 all’entrata del parco di Colle Oppio su via Labicana.

Venite rainbow, favolos* e glitterat*!

#freeLGBTQI
#freeAlaa
Liber* tutti e tutte!!!!

LGBTIQ SOLIDALI CONTRO LA REPRESSIONE

Roma: sabato 21 ottobre assemblea allo Spallanzani per Alessia e Lorenzo

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Sentiamo una compagna di Alessia e Lorenzo sull'assemblea che ci sarà sabato 21 ottobre all'ospedale Spallanzani a Roma.

 

Alessia e Lorenzo sospesi per 4 mesi e denunciati perché in un’ intervista radiofonica difendono i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici e degli utenti della sanità. La voce di chi lotta per una sanità pubblica, gratuita, universale e di qualità non può essere silenziata da provvedimenti di tipo repressivo da parte dello strapotere delle aziende che con il supporto di leggi come la Brunetta e la Madia si permettono di decidere sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici.

Le nostre voci e le nostre grida devono diventare tantissime e rumorose per fermare la repressione delle aziende e per opporci al silenzio dei sindacati collaborazionisti.

La lotta di Alessia, Lorenzo e del Coordinamento dei lavoratori e delle lavoratrici dello Spallanzani vorremmo diventasse quella di tutti e tutte perché è la lotta per difendere la nostra Salute: Roma è l’unica tra le 28 capitali dell’Ue ad avere peggiorato i suoi indicatori di salute negli ultimi anni.

Tagli, privatizzazioni, esternalizzazioni dei servizi, blocco delle assunzioni, favorire servizi come l’intramoenia, liste d’attesa di mesi, lo sfruttamento dei lavoratori non hanno fatto altro che corrodere il sistema sanità pubblica fino a portare ad un aumento della mortalità e ad un peggioramento delle malattie croniche.

Il 18 luglio davanti a questo Istituto centinaia di persone hanno portato solidarietà a Lorenzo ed Alessia. Tre mesi dopo torniamo davanti a questo Istituto per dimostrare che Alessia e Lorenzo non sono soli e per chiedere l’ immediata revoca delle sospensioni e della denuncia penale.

Vogliamo rispetto per i lavoratori, le lavoratrici e le loro condizioni di lavoro, rivendichiamo il diritto ad un orario che non ci riduca allo stremo, chiediamo assunzioni stabili, vogliamo la fine dei ricatti e dei provvedimenti disciplinari, pretendiamo tutto quello che ci spetta e non ci stancheremo di lottare per ottenerlo.

SABATO 21 OTTOBRE ORE 10

ENTRATA SPALLANZANI – VIA PORTUENSE 292

ASSEMBLEA PUBBLICA E MOBILITAZIONE

Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Spallanzani

Lavoratori Lavoratrici e Utenti della Sanità

Sda: aggiornamenti sulla vertenza di Carpiano (MI)

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Corrispondenza con un compagno del Si Cobas per aggiornamenti sulla vertenza SDA di Carpiano (MI). La parte padronale non sembra intenzionata a concedere nessuna delle condizioni poste dai lavoratori, con ingenti perdite per l'azienda, a testimonianza della natura tutta  politica della vertenza. Nella giornata di oggi dichiarazione del senatore Pd Stefano Esposito che invita la prefettura milanese al pugno duro contro il sindacato ed i suoi iscritti.

Catalogna: la partita a scacchi tra Puidgemont e Rajoy

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Approfondimento con il nostro corrispondente da Barcellona sulla situazione in Catalogna, dopo il continuo rimpallo di responsabilità tra il governo catalano e lo Stato spagnolo.

 

Ieri sera il premier spagnolo Mariano Rajoy ha aperto la strada verso l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, che consente di sospendere l’autonomia della Catalogna, destituire il governo catalano, dichiarare lo stato di emergenza e convocare nuove elezioni regionali. Rajoy ha detto di avere inviato al presidente catalano Puidgemont una richiesta di chiarimento, per sapere se ha effettivamente dichiarato l’indipendenza. E’ il primo passo previsto dalla legge prima che il governo possa chiedere al Senato l’attivazione del 155. L’ultimatum di Rajoy scade lunedì.

Lotta per la casa: a fianco di Luca, dopo l'assemblea di ieri all'Esquilino

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Questa mattina, al fianco di Luca, presidio a piazzale Clodio, davanti al tribunale, contro la richiesta di altri due anni di sorveglianza speciale per il compagno del Coordinamento di Lotta per la casa.

L'udienza è stata rinviata al 20 novembre.

la corrispondenza è anche l'occasione per fare un punto sull'assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all'abitare che si è svolta ieri in piazza Esquilino.

San Ferdinando - Lo Stato prova lo sgombero forzato della tendopoli

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In diretta con un compagno che vive nella tendopoli di San Ferdinando cerchiamo di capire l'operazione in corso da questa mattina.

In queste lunghe ore le persone sono state costrette a mettersi in fila per l'identificazione forzata e ancora in questo momento l'operazione continua a coinvolgere centinaia di abitanti della tendopoli.

Il fine sarebbe quello di costringere chi lavora nelle campagne della Piana di Gioia Tauro a sopravvivere ammassato/a in una fabbrica affittata da un privato.

In questi minuti i media di regime parlano di una resistenza al trasferimento delle persone che vivono in tendopoli e che rivendicano una casa. Questa opposizione, sempre secondo i media, avrebbe costretto lo Stato a rinviare l'operazione repressiva. Ci aggiorneremo più tardi con chi vive e lotta nella tendopoli per conoscere l'esito dell'odierna operazione brutale.

 

Roma: 8/10 Assemblea Nazionale di Abitare nella Crisi in Piazza

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Corrispondenza con un compagno del Movimento per il Diritto all'Abitare per parlare dell'assemblea nazionale indetta dai movimenti Domenica 8 Ottobre alle ore 11 in Piazza Indipendenza (luogo da confermare).

 

Di seguito l'appello di convocazione:

 

Rilanciamo il grido della resistenza meticcia: 8.10 ore 11 assemblea @piazza Indipendenza

 

Domenica 8 Ottobre 2017 vogliamo tornare in tanti e tante a piazza Indipendenza per una grande assemblea nazionale meticcia. Vogliamo farlo per riprenderci una piazza che sarà per sempre nostra. Una piazza dove il coraggio e la dignità di centinaia di rifugiati, uomini e donne, che hanno resistito per giorni ed ore alla violenza della polizia e dello stato e alla deportazione, hanno infuso coraggio, trasmesso il desiderio e la volontà di cambiamento, rappresentando un messaggio che travalica confini di appartenenza, che scuote e che ci chiama a raccolta. Proponiamo di incontrarci proprio in questo luogo altamente simbolico, per ragionare insieme sulle ripercussioni di provvedimenti come le “Leggi Minniti” sui temi dei migranti e dei rifugiati e sulla cosiddetta sicurezza urbana, per comprenderne ancora più a fondo le modalità ed i risvolti, per immaginare collettivamente percorsi, lotte, mobilitazioni in grado di animare nel paese un forte e radicale dissenso ad un’idea di paese modellato sulla paura e sull’esclusione sociale.

Domenica 8 Ottobre riempiremo, di nuovo piazza Indipendenza che diventerà piazza della resistenza meticcia, perché non possiamo accettare di vivere in un paese che nega allo stesso tempo diritto di residenza e libertà di movimento, che segrega migranti e rifugiati per cancellare i diritti di tutti e tutte, che vuole farci credere che l’emergenza abitativa possa essere risolta con gli sgomberi. E’ necessario unire le forze e le energie antirazziste e conflittuali, i movimenti, le associazioni, le forze sane sindacali e del mondo del lavoro.

Territori e soggetti sociali diversi possono e devono incontrarsi e collegarsi per fermare la folle corsa del governo e delle principali forze di opposizione alla guerra fra poveri e contro i poveri: strumento per continuare ad appropriarsi della ricchezza prodotta, a rinchiuderla sempre di più in poche mani, a schiacciare umanità e vite in nome del profitto. E’ ora di decidere e sviluppare una forte mobilitazione nazionale contro i provvedimenti e le politiche che ora vengono incarnate dalla figura del ministro dell’Interno Minniti: prendiamo parola, è l’ora della lotta e della mobilitazione.

Movimento per il diritto all’abitare romano – Assemblea dei rifugiati sgomberati da via Curtatone

1974 - 2017 Fabrizio Ceruso Vive: approfondimento a 43 anni dalla Battaglia di San Basilio

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Redazionale di approfondimento sulla storia di San Basilio, la battaglia per la casa del 1974 e la morte del 19enne Fabrizio Ceruso, ucciso dalla polizia l'8 settembre 1974 a San Basilio durante lo sgombero di alcune palazzine occupate in quartiere.

All'interno:

audio del documentario "San Basilio, storie de Roma"

corrispondenza con un compagno romano presente nella piazza dell'8 settembre

corrispondenza con un compagno di Tivoli, militante del Comitato Proletario dove militava Fabrizio

corrispondenza con un compagno di San Basilio per parlare della lotta per la casa oggi nel quartiere e non solo