Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

sciopero della fame

VOCI CONTRO IL 41bis

Data di trasmissione
Durata 1h 45m 1s

Dal 5 maggio 2022 un anarchico è stato trasferito in 41bis. In questo regime di isolamento non è permesso alcun rapporto con l'esterno, viene concessa solo un'ora al mese di colloquio, con un vetro che rende impossibile alcun contatto fisico. Un'ora d'aria al giorno, fra quattro mura troppo alte per permettere di guardarvi oltre, la possibilità di immaginare viene attaccata e limitata. La posta è censurata o bloccata, nessun libro, rivista, nulla proveniente dall'esterno. Si tratta del 41 bis, regime di annientamento e deprivazione sensoriale, nonché una vera e propria tortura con l'obiettivo di annichilire, piegare il sottoposto e far da monito a chi vi guarda dall'esterno. Siamo di fronte alla forma più esplicita del carcere come tortura di Stato.

Dal 20 ottobre l'anarchico Alfredo Cospito ha cominciato uno sciopero della fame contro il regime di 41 bis e l'ergastolo ostativo, che intende portare fino alla fine. Tutto questo avviene nell'indifferenza della quasi totalità di politici e delle principali testate giornalistiche. Prendere parola sembra sempre più difficile, il tema ha l'aria di costituire un tabù sul quale non ci si possa esprimere criticamente senza subirne uno stigma. In questo approfondimento cerchiamo di rompere questo silenzio e lo facciamo in compagnia di un avvocato che ci spiega meglio in cosa consiste e come nasce questo regime di isolamento. Al seguito di questo intervento contattiamo anche chi, nonostante il clima, prova a costruire una mobilitazione su queste tematiche e in solidarietà con Alfredo. 

 

Di seguito alleghiamo anche l'appello degli avvocati che viene menzionato durante l'incontro.



https://www.infoaut.org/divise-e-potere/appello-degli-avvocati-sul-preo… 

Egitto: Alaa Abdel Fattah in sciopero della fame

Data di trasmissione
Durata 22m 5s

L’attivista egiziano Alaa Abdel Fattah, volto della rivolta di Piazza Tahrir nel 2011, condannato a dicembre 2021 a cinque anni di carcere ha iniziato il 3 aprile uno sciopero della fame in prigione.Dovranno scontare quattro anni di carcere anche il suo avvocato Mohamed el-Baqer e il blogger Mohamed Ibrahim.

Delle pesanti condizioni carcerarie, delle restrizioni e dell’ isolamento imposto ne parliamo con una compagna.

La puntata del 29 04 2021

Data di trasmissione

Il primo audio con il Bollettino n6, l'informativo settimanale della Coordinadora 18 de octubre sui fatti riguardanti i processi dex prigionierx politici della rivolta, anarchici e mapuche.

Nel secondo abbiamo parlato della situazione nel Gulumapu ( territrio mapuche occupato dallo stato cileno), con le continue irruzioni di polizia e militari nelle comunità in recupero territoriale, il ferimento e conseguente perdita di un occhio di un giovane mapuche, e le ormai chiare pratiche razziste che si usano nei tribunali negando le misure alternative solo ai detenuti mapuche.

l'ultimo audio è la trasmissione completa.

La puntata del 15 04 2021

Data di trasmissione
Durata 11m 38s

Nel primo audio il consueto informe settimanale della Coordinadora 18 de Octubre sui fatti che settimanalmente riguardano i prigionieri e le prigioniere politiche, mapuche e della rivolta.

Il secondo è l'audio la lunga e profonda intervista che abbiamo fatto al telefono con Claudio Bravo, prigioniero politico della rivolta a San Antonio che da martedì scorso, dopo la sentenza del suo processo, è di nuovo a casa ai domiciliari dopo un anno di carcere preventivo e l'emergenza sanitaria vissuta in reclusione.

Grecia - Sistema carcerario e resistenza

Data di trasmissione
Durata 27m 24s

Con un compagno in diretta da Atene parliamo dello sciopero della fame che il compagno Dimitris Koufondinas sta portando avanti per ottenere il trasferimento, alla luce della recente riforma carceraria in Grecia. Forte la solidarietà sia in carcere, con altri compagni detenuti che hanno intrapreso uno sciopero della fame di due settimane, che per le strade del paese con varie giornate di lotta e azioni dirette. Anche a Roma, nella giornata di ieri, e oggi a Milano sono stati organizzati dei presidi sotto le sedi consolari e diplomatiche per esprimere solidarietà e vicinanza a Dimitris.

Per Ebru, PER Aytac, per i diritti umani in Turchia

Data di trasmissione
Durata 21m 13s


Ebru Timtik è morta in difesa della giustizia, del diritto alla difesa e della dignità della professione forense, dopo 238 giorni di sciopero della fame mentre era detenuta.
L’Avv. Aytac Unsal, come lei detenuto e condannato in appello in un processo svolto in violazione di ogni regola, dopo 213 giorni di sciopero della fame, dopo la morte di Ebru e dopo la mobilitazione internazionale dell’Avvocatura e dell’opinione pubblica, il 3 settembre è tornato in libertà, per decisione della Corte Suprema, che ha deciso la sua temporanea scarcerazione (e il divieto di lasciare il Paese) in attesa che le sue condizioni di salute migliorino, sulla base della perizia medico legale che già a fine luglio aveva definito le sue condizioni (come quelle di Ebru) incompatibili con la detenzione. Peraltro, la Corte Suprema non ha ancora sciolto la riserva nel merito per questo processo per il quale altri colleghi ad oggi continuano ad essere detenuti in carcere.
È davvero intollerabile, un affronto ai principi stessi dello stato di diritto, che molte avvocate ed avvocati siano ancora in carcere in Turchia, con accuse che si fondano sull’esercizio del diritto/dovere di difesa.
E', a maggior ragione,  ancor più intollerabile che a detenuti in gravi condizioni fisiche perchè debilitati dallo sciopero della fame, come Aytac, e prima di lui Ebru Timtik, di 42 anni, İbrahim Gökçek, di 40 anni, Helin Bölek e Mustafa Koçak, di 28,per citare solo i morti del 2020, sia impedito l'accesso a cure mediche di fiducia e l'applicazione delle misure cautelari in una forma tale da garantire il loro diritto alla salute, al punto tale da determinarne la morte.
Il governo italiano, l’Unione europea ed il Consiglio d'Europa levino finalmente la voce per denunciare la responsabilità di Stato per queste morti, ed intraprendano ogni azione necessaria per garantire il diritto alla vita ed al giusto processo per Aytac e per tutti gli avvocati ed avvocate ancora ingiustamente detenute.
Venerdì 11 settembre alle ore 14.30 tutti-tutte a Roma, Piazza Montecitorio, gli avvocati e le avvocate in toga, per ricordare Ebru e chiedere la liberazione di Aytac Unsal e di tutti i difensori, magistrati, parlamentari, giornalisti, accademici e docenti, detenuti ingiustamente nelle carceri turche.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare agli eventi  che verranno organizzati dalle associazioni e dagli Ordini Forensi mobilitati anche a livello europeo e proponiamo per lunedì  28 settembre, in occasione del trigesimo dell’assassinio di Ebru,  una giornata di  mobilitazione in tutte le sedi giudiziarie
Promuovono la manifestazione: ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI insieme a : Unione Camere Penali Italiane-Osservatorio Avvocati Minacciati, Legal Team Italia, Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA), Associazione Studi Giuridici sull’immigrazione (ASGI), MGA sindacato nazionale forense, Magistratura Democratica, Movimento Forense

Aggiornamenti sulla protesta nel carcere dell'Aquila

Data di trasmissione
Durata 18m 17s

In collegamento telefonico con una compagna ci aggiorniamo sullo sciopero della fame iniziato il 29 maggio scorso e sulla situazione attuale delle proteste nelle sezioni AS2 da parte di compagni e compagne

Buon Ascolto!

DAL REGNO DELL’AQUILA - AGGIORNAMENTI SULLO SCIOPERO DELLA FAME:
Oggi, 28 giugno 2019, le tre compagne anarchiche rinchiuse nella sezione A.S.2 del carcere di L’Aquila, hanno posto fine allo sciopero della fame iniziato dalle stesse Silvia e Anna lo scorso 29 maggio, facendone comunicazione ufficiale all’istituto penitenziario.
Hanno anche scritto una dichiarazione di conclusione dello sciopero che hanno spedito via posta ad alcune realtà di movimento.
Dal colloquio che si è svolto stamattina con alcune delle avvocate, apprendiamo anche la notizia relativa alla prosecuzione dello sciopero della fame in sostegno alle rivendicazioni delle compagne, oltre che di Marco, detenuto ad Alessandria, anche di Alfredo, detenuto a Ferrara. È ora urgente dare anche a loro comunicazione tempestiva dell’interruzione dello sciopero da parte delle compagne.
In vista di un’udienza che si terrà presso il tribunale di Torino il prossimo 2 luglio, che vede imputata con altri/e anche Silvia alla quale è stata autorizzata la presenza in aula, comunichiamo che il suo trasferimento è avvenuto già oggi.
Anna e Natascia proseguiranno nei prossimi giorni la protesta tramite battitura, unendosi a quella ancora in corso nelle sezioni di 41bis.
A breve le dovute considerazioni.

SCIOPERO DELLA FAME: aggiornamenti sulle compagne e i compagni - PRESIDIO AL CARCERE DI L'AQUILA [domenica 23/6]

Data di trasmissione
Durata 25m 17s

DOMENICA 23 GIUGNO – ORE 15:00

TUTTE E TUTTI A L’AQUILA, ANCORA UNA VOLTA!

PRESIDIO AL CARCERE DI PRETURO

Anna e Silvia, anarchiche rinchiuse nella sezione di Alta Sicurezza 2 del carcere di Preturo, il 29 maggio hanno intrapreso uno sciopero della fame.

Chiedono il trasferimento in un altro carcere e la chiusura della sezione A.S.2 de l'Aquila.

Altre anarchiche ed altri anarchici prigioniere/i le hanno affiancate in questa lotta entrando a loro volta in sciopero della fame nelle carceri di Ferrara, Alessandria, Sollicciano (Firenze), Lucca, Uta (Cagliari).

Numerose azioni di solidarietà sono state compiute in Italia e in altri paesi.

Ora tutti sanno che il trattamento a cui le due compagne sono sottoposte nel super-carcere de L’Aquila è emanazione diretta delle regole imposte nelle sezioni immediatamente prossime alla loro, quelle a regime di 41bis, che qui contengono circa 150 persone.  

Ora tutti sanno che il regime di 41bis regolamentato dal D.A.P. per conto del Ministero della Giustizia dello Stato Italiano istituzionalizza la tortura.

La notizia della prosecuzione dello sciopero della fame, in seguito ad alcune azioni che hanno costretto media e TG a parlarne, ha raggiunto anche le celle del 41bis del carcere di Preturo. Lunedì 17 giugno è iniziata una battitura nella sezione femminile, che è andata avanti nei giorni, per la durata di mezz’ora. La sua eco è arrivata fino alle sezioni di 41bis maschili, dove si è rafforzata, perché altri detenuti hanno iniziato a battere sulle sbarre.

Il 20 giugno, un’altra anarchica è stata portata nella stessa sezione A.S.2 per la cui chiusura Silvia, Anna, gli altri - tra cui Marco e Alfredo anche loro ancora in sciopero della fame - e noi tutti/e ci stiamo battendo. Si tratta di Natasha, arrestata un mese fa in Francia, portata a Roma-Rebibbia in seguito all’estradizione e tradotta infine nel carcere de L’Aquila.

Al suo arrivo ha formalizzato la sua adesione allo sciopero della fame in corso, iniziato da lei due giorni prima a Rebibbia.

Il medico che da settimane sta facendo richiesta di entrare a visitare Silvia e Anna non ha ancora ricevuto l'autorizzazione.

Alla 4° settimana di sciopero della fame dobbiamo, e vogliamo, tornare sotto le mura del carcere de L’Aquila.

Al fianco delle nostre compagne. Al fianco di tutti e tutte le detenute in lotta.

I Compagni e le Compagne

21 giugno 2019