Radio Africa ci aggiorna sulla grave situazione in Tigray, sulle ripercussioni in Etiopia e nei paesi vicini; parla delle proteste in Sudan e della repressione operata dalle forze di polizia contro i manifestanti nel regno di Eswatini.
Oggi parliamo della Libia e del nuovo governo di transizione, della Somalia in cui si aggrava la crisi istituzionale e non si intravede una via d’uscita allo stallo politico sul processo elettorale, del Sudan in cui la crisi economica infiamma le piazze e diventa anche crisi politica.
Sudan, nuove proteste contro il governo represse con la forza.
Tunisia, 10 anni dopo la protesta di Mohamed Bouazizi, giovane venditore ambulante che si diede fuoco il 17 dicembre del 2010 contro miseria, corruzione e vessazioni della polizia.
Centro Africa, elezioni del 27 dicembre, mai cessati gli scontri dal 2012.
Parliamo delle pressioni degli Stati Uniti sul Sudan per normalizzare i rapporti con Israele,delle piazze che si infiammano sia in Sudan che in Nigeria e delle prossime elezioni del 31 ottobre in Costa d'Avorio che ripropongono lo spettro della guerra civile.
-SUDAFRICA: la sterilizzazione forzata in Sudafrica di oltre 50 donne e lo sgombero violento di un'occupazione di migranti rifugiati in una Chiesa metodista;
-BURKINA FASO: gli sviluppi circa l'omicidio del giornalista indipendente Zongo' (il governo francese ha autorizzato l'estradizione di Francois Compaoré, fratello dell'ex presidente accusato di omicidio).
"Parliamo della decisione del Consiglio sovrano del Sudan di permettere l'estradizione di Omar al-Bashir, il presidente dittatore che per oltre 30 anni ha vessato il suo popolo in Sudan, per essere consegnato alla Corte penale internazionale dell’Aja, dove dovrà rispondere delle accuse di crimini di guerra e contro l’umanità e genocidio commessi in Darfur;dell' invasione delle locuste connessa ai cambiamenti climatici;della distruzione della kora del musicista Ballakè Sissoko;dello scontro diplomatico sul cambio CFA /ECO."
SUDAN: In questi giorni è stato firmato un accordo dai generali con i leader della contestazione, accordo che prevede una condivisione del potere durante il periodo transitorio di tre anni che dovrà portare il Sudan alle elezioni e quindi a un governo civile. I leader richiedono una inchiesta sui massacri di Karthum e la partecipazione al voto anche nei luoghi critici come il Darfur; nonostante il presunto accordo, nuove manifestazioni sono state violentemente caricate in questi giorni.
CONGO: L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato l’epidemia di Ebola un’emergenza internazionale di salute pubblica con oltre 1.600 morti. Il presidente Tshisekedi ha istituito un comitato per supervisionare la situazione con conseguente dimissione del ministro della sanità Oly Ilunga.
Questo comitato ha dato la possibilità di ricorrere a un secondo vaccino in maniera sperimentale, questo comitato di esperti vorrebbe mettere in atto questo vaccino per bloccare quella che viene definita Ebola facendo sostanzialmente una sorta di blocco rispetto alla possibilità di epidemia. Le ricadute non saranno solo sanitarie perché questo vaccino viene prodotto da una società belga Merck che dipende dalla Johnson & Johnson, entra in campo un aspetto della Big Pharma: vaccino sperimentale di una società che ci lavora da tempo, la gestione di Ebola passa in mano al presidente congolese, vaccino che può proteggere la persona solo per 12 mesi è sostanzialmente un vaccino secondario perché metterà un freno momentaneo all'Ebola e soprattutto un vaccino di cui non si conoscono le controindicazioni. Quindi interessi corposi da parte della Big Pharma, i flussi ingenti di denaro che arrivano.
COSTA D'AVORIO: ci si avvicina alle elezioni a Dicembre 2020, il rischio è che i protagonisti siano gli stessi della profonda crisi del 2010 che condusse a una tragica guerra civile.
- delle mobilitazioni in Liberia contro il governo Weah, che è stato eletto a gennaio 2018. In Liberia una parte della popolazione vive senza i servizi essenziali, come acqua corrente e energia elettrica, in parte riconducibile alla corruzione endemica;
- cosa si cela dietro i cosiddetti scontri etnici e religiosi in Mali;
- Sudan: è ripreso il negoziato tra i gruppi di opposizione e i militari, effetto della repressione del 3 giugno in cui l'esercito ha sparato sui manifestanti uccidendo più di 100 persone.