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Carovana per una Calabria Aperta e Solidale

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In comunicazione telefonica con Vincenzo Montalcini, Direttore di Crotone News e autore del libro Quale umanità?, abbiamo parlato della Carovana per una Calabria Aperta e Solidale, una serie di appuntamenti dal giovedì 20 al mercoledì 26 febbraio per chiedere memoria, giustizia e verità per Cutro e le altre stragi. 

A continuazione il programma:

Giovedì 20

Accoglienza a Marigliano presso la Scuola di Italiano per Stranieri attiva nel Castello Ducale:
alle 17:00 proiezione di Un mare di porti lontani, incontro con il regista Marco Daffra, e a seguire le parole con la Rete Vesuviana Solidale. La serata si concluderà con una cena interetnica a Scisciano.

 

Venerdì 21

Alle 9:00 partenza da Scisciano, incontro con l'Associazione don Vincenzo Matrangolo e SAI di Acquaformosa (Cs), paese arbëreshë, insieme fino alla mattina successiva.

 

Sabato 22

Alle 9:00 partenza da Acquaformosa per Cerzeto (Cs), incontro con il SAI e partenza tardo pomeriggio per Rosarno.

 

Domenica 23

Alle 10:00 incontro a Dambe So. Dopo pranzo incontro con migranti del ghetto a S. Ferdinando e nel pomeriggio partenza per Cosenza. Nel tardo pomeriggio a Palazzo Spadafora proiezione del film Un mare di porti lontani, segue dibattito con il regista e testimonianze di superstiti e testimoni della strage di Cutro.

 

Lunedì 24

Alle 10:00 a Cosenza, conferenza stampa in via Macallè 17 presso La Base. Intervento dalle ore 12.00 nella lezione inaugurale del corso su Migrazioni e cittadinanza globale (Dispes, Università della Calabria).

Alle 17:30 seminario internazionale pomeridiano nell'aula studio liberata Unical (cubo 18C, piano terra) su "Memoria, Verità e Giustizia per Cutro e le altre stragi". Segue serata interculturale

 

Martedì 25

Alle 9:00 partenza da Cosenza per Crotone per partecipare alle iniziative della Rete26febbraio per il secondo anniversario della strage di Steccato di Cutro

 

Mercoledì 26

Alle 18.00 a Crotone, in piazza della Resistenza, flash mob "Lenzuoli della memoria migrante" con Carovane Migranti e i testimoni dalle rotte migratorie.

Decreto Cutro e cosiddetti "scafisti"

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Insieme a Gianfranco Schiavone, giurista dell’ASGI, parliamo del Decreto Cutro, proposto dal governo in seguito alla strage di migranti avvenuta a Steccato di Cutro il 26 Febbraio.
All’interno di questo decreto oltre a non esserci soluzioni per intervenire sul tema delle migrazione, vengono inasprite le pene per i cosiddetti “scafisti”, e viene attaccato il diritto di asilo.
È evidente come il governo in carica, nonostante le responsabilità del mancato soccorso dell’imbarcazione spezzata in due a largo di Cutro, abbia risposto in maniera propagandistica e vuota al decennale problema dei migranti, rendendo esplicita il razzismo di stato.
Abbiamo anche approfondito la figura degli “scafisti”, che puntualmente di fronte a queste stragi diventano il capro espiatorio, scontando anni di carcere senza avere nelle maggior parte dei casi effettive responsabilità nei naufragi.

Manifestazione nazionale a Cutro - Fermare la strage subito!

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Corrispondenza telefonica con la manifestazione
 
 
FERMARE LA STRAGE, SUBITO!
Manifestazione nazionale 
11 marzo ore 14.30 - Steccato di Cutro
La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l'ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare. 
Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell'assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo.
I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull'obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti.
Se le persone morte nel mare davanti a #Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita.
Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare.
Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura. 
Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare. 
È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.
• Chiediamo un'indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo.
• Chiediamo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera.
• Chiediamo di realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo, e sollecitiamo il  governo italiano a chiedere agli altri Stati membri di implementare questo programma.
• Chiediamo di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti,  consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze di poter attraversare le frontiere europee in sicurezza e legalità. 
• Chiediamo di attivare ogni via d'accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a governi non UE.
• Chiediamo di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori.
È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi.
Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14 per esprimere la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie. 
Le reti promotrici di questa mobilitazione si propongono di aprire un percorso di iniziative, dibattiti, manifestazioni, affinché realmente queste politiche "invertano rotta". 
Ritrovo: ore 14, Lungomare di Cutro (di fronte al Madama Club Village)
Chi non potrà essere presente a Cutro per la manifestazione, può indossare una "fascia bianca" in segno di adesione dovunque si trovi e condividere sui social delle fotografie con l'hashtag #fermiamolastrage

Il governo contestato a Cutro

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Contestazioni e proteste in occasione del consiglio dei ministri che è stato celebrato ieri in Calabria, domani la manifestazione nazionale antirazzista convocata a Cutro.

11 Marzo: Manifestazione nazionale a Crotone, Mai più stragi di migranti nel Mediterraneo

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La Rete 26 Febbraio ha indetto per l'11 Marzo una manifestazione nazionale a Crotone per prendere parola sulla strage di Cutro, sulle vergognose e complici prese di parola istituzionali, sul mancato soccorso dell'imbarcazione, sul tentativo di rendere responsabili dalla strage minorenni presunti "scafisti".

Ne parliamo con un redattore di Radio Ciroma

Corrispondenza dal presidio sotto la prefettura di Crotone

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Corrispondenza telefonica dal presidio sotto la prefettura di Crotone con un compagno

La manifestazione è organizzata per chiedere la verità sui fatti avvenuti e soprattutto a continuare a lottare contro le condizioni che determinano la fuga di queste persone. Siamo ad un passo della terza guerra mondiale per la guerra in Ucraina in uno scenario di altre decine di guerre locali , dove alla fine scopri che nascono per guerre di altro tipo ma non meno distruttive che sono quelle economiche. Dalla nostra città porteremo a Crotone il dolore di una comunità cittadina che ha vissuto affianco ai naufraghi di una altra tragedia del mare ; quella della Kater I Rades affondata dalla nave militare Italiana Sibilla il venerdì santo del 28 marzo 1997, di fatto su ordine del Governo Prodi che aveva dichiarato “una vera guerra” alle barchette albanesi. Oggi assistiamo ad un mancato aiuto ad una barca seguita fin dal sabato precedente agli avvenimenti ed a uno scambio di responsabilità che poco ci appassiona. Mentre chi interviene in mare a salvare vite umane come le organizzazioni umanitarie vengono spediti in “Porti sicuri” a migliaia di Chilometri solo per motivi politici. Insomma con motivazioni diverse ma pur sempre secondo noi vere e proprie “Stragi di Stato” ;stragi di uomini,donne ,bambini, che portano a galla dal profondo del mare responsabilità ben più enormi . Sono quelle dei Governi che con le loro politiche le hanno provocate .

Strage di migranti a Cutro: quali sono le responsabilità istituzionali?

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Insieme a Lorenzo D'Agostino, giornalista freelance che si occupa di migranti, parliamo della tragedia avvenuta di fronte alla spiaggia di Steccato di Cutro, dove ieri un'imbarcazione proveniente dalla Turchia è naufragata, portando per ora a 64 morti.

La vicenda ha ancora degli elementi poco chiari, soprattutto rispetto alla gestione del soccorso in mare e dell'intervento della Guardia di Finanza. Ad ora ci sono 4 presunti "scafisti" arrestati, sui quali scaricare la responsabilità dell'accaduto, oltre ad attribuire la colpa della strage avvenuta ai migranti stessi che sono naufragati, come ha fatto Piantedosi con le sue dichiarazioni.

Nella corrispondenza approfondiamo la linea di continuità che esiste fra questo naufragio e quelli avvenuti negli ultimi anni, e fra la politica di questo governo e di quelli precedenti, anche rispetto alle iniziative giudiziarie che vengono intraprese in risposta alle stragi in mare.