Domani è prevista l'udienza preliminare che vede coinvolte 25 persone accusate di devastazione e saccheggio per gli scontri di piazza del 15 ottobre 2011. Presidio a partire dalle 9.30 a piazzale Clodio. Ne discutiamo con l'avvocata Simonetta Crisci e con un compagno della rete Evasioni.
Due corrispondenze alla partenza del corteo "Complici e solidali" indegùtto per oggi a Teramo in solidarietà con i 6 compagni condannati per la manifestazione del 15 ottobre 2011.
Una prima corrispondenza con un compagno di Teramo, che ci racconta del clima costruito in città pere l'arrivo della manifestazione; la seconda raccolta alla parenza del corteo.
Il punto con un compagno di Azione Antifascista Teramo sulla manifestazione indetta per sabato 9 febbraio in solidarietà e complicità coi condannati e denunciati per i fatti del 15 ottobre 2011.
Una compagna ci ricorda che tra gli accusati di devastazione e saccheggio per il 15 ottobre ci sono 5 tra compagni e compagne del coordinamento cittadino di lotta per la casa. Oggi assemblea alle 18 all'occupazione abitativa di Porta Pia corso Italia 108
Le pesantissime condanne per il reato di devastazione e saccheggio nei confronti di 5 compagni di Teramo per i fatti del 15 ottobre 2011 necessitano di una ferma risposta da parte dei movimenti sociali. Il 9 febbraio a Teramo è previsto un corteo di solidarietà: domani un'assemblea pubblica indetta presso l'occupazione di Porta Pia discuterà della costruzione di questa giornata di lotta. Appuntamento alle 18 in Corso Italia 108.
Per i/le compagni/e imputati del processo relativo allo scorso 15 ottobre, anch'essi accusati del reato di matrice fascista di devastazione e saccheggio, il Pm chiede il riesame e l'aggravamento delle misure cautelari.
Venerdì mattina si terrà l'udienza per il riesame.
Il Comitato cittadino di lotta per la casa lancia l'appuntamento per un presidio a piazzale Clodio il 20 luglio alle ore 9.00.
Per stare al fianco degli imputati per la manifestazione del 15 ottobre e ribadire il "NO ALLA DEVASTAZIONE DEI NOSTRI TERRITORI, NO AL SACCHEGGIO DEI NOSTRI SOLDI E DELLE NOSTRE VITE" e LIBERTA' PER TUTTI E TUTTE!
Sull'operazione di polizia contro i compagni e le compagne che hanno partecipato alla manifestazione del 15 ottobre a Roma e, in particolare, sulla perquisizione avvenuta stamattina nell'occupazione di via di Casale de Merode.
Corrispondenza con una compagna dal presidio sotto il tribunale di Roma, dove era in corso l'udienza del processo contro Ilaria, una delle arrestate del 15 ottobre.
L'assemblea Notav di Roma aderisce alla chiamata di mobilitazione sotto le carceri italiane indetta dal movimento No Tav della Val Susa, convocando un presidio sotto il Carcere di Velletri per sabato mattina alle 10.00, dove è recluso Giovanni, uno dei ragazzi arrestati per i fatti del 15 ottobre.
Oltre ad esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, ricordiamo che
"il carcere come ogni altra gabbia, è tra gli strumenti di cui i poteri politici economici giuridici si dotano per mantenere la loro stessa esistenza".
Alla vigilia della manifestazione del 25 febbraio in Val di Susa a sostegno del movimento NO TAV, la magistratura ha inflitto condanne pesantissime a due imputati per i fatti accaduti durante la manifestazione del 15 ottobre 2011 a Roma: 5 anni di reclusione a Giuseppe Ciurleo e 4 anni a Lorenzo Giuliani che si vanno ad aggiungere a quelle di 3 anni e 4 mesi a Giovanni Caputi e 2 anni a Robert Scarlett, anch’essi inquisiti per i medesimi fatti. A questo punto ogni componente del movimento non può evitare la domanda: perché la repressione opera oggi con tale ferocia? Al di là della evidente sproporzione tra reati contestati e condanne, avvertiamo il peso tutto politico di questa sentenza. Emerge netta un'offensiva dello Stato che, nel quadro generale di costrizioni e minacce che stiamo vivendo, di attacco al salario, ai diritti e alle condizioni di vita, cerca di imporre al conflitto di classe rigide regole di comportamento. Gli arresti del 14 dicembre 2010, del 15 ottobre 2011, del movimento NoTav sono tutte dentro questo tentativo di imposizione di regole e modelli che vogliono segnare uno spartiacque tra un "dentro" e un "fuori" delle compatibilità del quadro capitalistico di gestione della crisi. Regole che, all'interno del movimento, hanno lo scopo di recidere ogni legame solidaristico tra i movimenti e di avallare la nauseante differenza tra "buoni" e "cattivi". Di questo passo, per usare le affermazione del procuratore di Torino Giancarlo Caselli, gli articoli del Codice penale finiranno per essere gli unici strumenti regolatori del conflitto di classe. Non cadiamo nel tranello, come sta avvenendo per le condanne di Genova 2001. Vediamo con preoccupazione il riproporsi di una sostanziale incomprensione di alcune componenti del movimento, pensiamo al contrario che queste sentenze, dal duro monito repressivo, non debbano passare sotto silenzio. Radio Onda Rossa continua ad essere al fianco dei compagni e compagne arrestate per il 15 ottobre e di tutte e tutti coloro che pagano con le denunce e la galera la loro voglia di ribellione. La redazione di ROR