Nella puntata di oggi, mercoledì 20 aprile, Sapienza Clandestina ha dato largo spazio ad Achtung Banditen e alle varie iniziative che si terranno nella rassegna resistente in corso all'università "La Sapienza" di Roma.
25 aprile 2015: Resoconto del corteo antifascista della Liberazione svoltosi a Napoli.
Il corteo, non istituzionale, è stato ampio ed ha raccolto la partecipazione degli abitanti dei quartieri che ha attraversato, tra cui molti migranti. Lungo il percorso è stata apposta una targa per ricordare Jolanda Palladino, uccisa dai fascisti dell'MSI nel 1975, targa che è stata rimossa prima di sera.
Uno spropositato dispiegamento di forze dell'ordine ha blindato il corteo per difendere le sedi fasciste in prossimità del percorso, sconvolgendo le abitudini degli abitanti.
Puntata del 22/04/2015“ Ri-Conosci il fascismo/Continua a R-Esistere”
“ Omaggio alle donne che resistono/Fascismo di ieri, fascismo di oggi/Mercanti di morte/Colloquio con Ilenia Rossini”
Mika-MicaelaEtchebéhère
Carla Capponi
Annamaria Ludmann
Maria Soledad Rosas-Sole
Diana Blefari
Stralci da:
“Poche feroci”e “nuove streghe”. Le donne, la violenza agita, la Resistenza.
di Ilenia Rossini /Roma aprile 2014 (Introduzione al libro “Un fiore che non muore” RedStarPress,2014)
“…In molti di questi frammenti, tuttavia, si sente-pesante come un macigno-il peso più o meno esplicito della parola “anche”. Ci sono gli uomini, i valorosi e coraggiosi combattenti e accanto a loro ci sono anche le donne.(….) Gli uomini, dunque, sarebbero stati la Resistenza, mentre le donne vi avrebbero “contribuito”: ma “contribuire” non è sinonimo di “essere parte”, è più che altro un’azione di supporto, una convergenza momentanea e parallela alla lotta armata. Il contributo femminile non viene considerato un fattore fondamentale per lo sviluppo stesso della lotta resistenziale: ma perché?
La risposta a questo interrogativo tocca un nodo culturale di fondamentale importanza: la supposta incompatibilità delle donne con la guerra, che trova la sua origine nella contrapposizione tra la possibilità di dare la vita e quella di toglierla(…)
La difficoltà nell’affrontare il rapporto tra donne e violenza agita è presente anche nella maggior parte delle analisi e delle opinioni sull’esperienza femminile in organizzazioni rivoluzionarie che scelsero la lotta armata, in particolar modo degli anni ’70 e ’80. Una presenza che stupisce l’opinione pubblica, ogni volta sorpresa nel constatare che tra i “terroristi”-uso questo termine per fedeltà alle opinioni correnti, pur rifiutando che la categoria di “terrorismo” si possa applicare alle formazioni armate di sinistra degli anni ’70 e ’80- “c’era una donna”: si notava così che anche le donne fanno la lotta armata….”
Questa mattina al corteo per il 25 aprile al Colosseo all'apertura delle bandiere palestinesi, c'è stato un attacco da parte di alcuni esponenti della comunità ebraica di roma e qualche compagno è stato anche ferito alla bocca. La polizia ha anche impedito allo spezzone con le bandiere palestinesi di entrare nel corteo stesso.