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altra economia

Tecnologia e decrescita

Data di trasmissione
Durata 40m 56s

Prosegue il nostro viaggio nella tecnologia, volto ad accorciarne le distanze dal nostro orizzonte di lotta e di cambiamento, a superarne le sempre sane e spesso fondate diffidenze, a ricercarne le qualità intrinsecamente proficue per l'altro mondo possibile a cui miriamo. La tecnologia può essere senz'altro una lente con cui leggere le contraddizioni del capitalismo, dalla deturpazione dei territori, alla fabbricazione di prodotti devastanti per l'ambiente e i contesti socio-economici. D'altro canto è anche possibile vedere il capitalismo come fattore distorcente della tecnologia: un esempio su tutti, quello dell'obsolescenza programmata. Per questo difficile e tortuoso viaggio, ci siamo messi in valigia le considerazioni uscite fuori dalle assemblee della conferenza internazionale sulla decrescita, svoltasi a Lipsia nello scorso settembre. Lungi dal voler dare liste esaustive di caratteristiche desiderate o tassonomie complete delle tecnologie, vi presentiamo alcuni primi risultati su cui riflettere insieme, anche nelle puntate successive. Innanzi tutto i capisaldi inderogabili: A) La vita deve rimanere possibile sulla Terra B) I prodotti devono poter essere usati permanentemente C) L'uso di prodotti non deve promuovere il consumo, ma deve mostrare qualità di autolimitazione D) Occorre tenere in considerazione anche le esternalità negative e in particolare i costi permanenti Abbiamo provato a suddividere le tecnologie che ci interessano in base alla loro relazione con il capitalismo. - Tecnologie che provano a mettere una toppa ai disastri del capitalismo (come quelle legate al riuso) - Tecnologie che competono sullo stesso piano di quelle supportate dal sistema capitalista (ad esempio le tecnologie legate alle energie rinnovabili) - Tecnologie che prescindono dai presupposti capitalisti e generano sistemi nuovi (come il Software Libero e le tecnologie a supporto delle produzioni locali e per l'autosufficienza) - Tecnologie che mirano a disintegrare il capitalismo (come quelle connesse all'hacking e alla privacy) Buon ascolto!

 

5- 1 Dic - Tecnologia e decrescita

 

Mutazioni del capitale

Data di trasmissione
Durata 42m 40s
Domenica 2 novembre, a Copenhagen, è stato presentato ufficialmente all’Assemblea dell’Onu il V° rapporto dell’IPCC  e i dati già resi noti nel corso di quest’anno hanno ricevuto una approvazione formale. Il rapporto presenta i risultati raccolti da  30.000 ricerche, che sono state poi analizzate da 800 scienziati, commentate da un altro migliaio e riviste da altri 2000 studiosi.
 
La temperatura è aumentata globalmente di 0,85 gradi nella bassa atmosfera terrestre dalla fine del XIX ° secolo
Il livello degli oceani è salito di 19 centimetri
I rapporto sottolinea che le analisi sono ormai così approfondite e concordi tra loro che “Non ci sono più scuse, l’ignoranza non può più essere un pretesto”.
 
Quali sono le principali indicazioni relative alle scelte politiche da adottare e alle misure da approvare al più presto, contenute nel Rapporto ma gli Stati dovrebbero ormai considerare delle indicazioni incontrovertibili e vincolanti:
 
  • Le emissioni dovranno superare il loro picco, cioè il livello massimo nel 2020
  • Le emissioni mondali a effetto serra dovranno diminuire tra il 40 e il 70% entro il 2050 rispetto al 2010
  • E dovranno essere totalmente scomparse ( se non addirittura raggiungere livelli inferiori allo 0) entro il 2100
  • Nel 2050 bisognerà arrivare ad avere almeno l’80% di energie rinnovabili
  • Ed entro il 2100 l’energia fossile dovrà essere eliminata. 
  • Gli investimenti in energie alternative e nell’aumento dell’efficienza dovranno ammontare a svariate centinaia di miliardi di dollari prima del 2020  (cioè nei prossimi sei anni)
 
Il rapporto, come è noto, afferma pure che abbiamo solo 15 anni per invertire radicalmente le tendenze del sistema economico internazionale e che le relative misure dovranno essere approvate il più presto possibile e non verso la fine del periodo.
 
I negoziati internazionali dovranno pervenire a un accordo firmato a  Parigi da 195 paesi entro il mese di dicembre 2015, mentre a dicembre prossimo ci sarà a Lima un primo incontro preparatorio.
 
Ma sono 25 anni che l’IPCC lancia allarmi sempre più documentati e verificati ma senza esiti apprezzabili.
 
I 28 paesi europei hanno raggiunto un accordo alla fine di ottobre che però è solo un compromesso ai minimi livelli, per cercare di compensare tra loro situazioni ancora molto distanti (la Germania ha un buon livello di energie alternative ma fa ancora funzionare molte centrali a carbone, la Francia sembra avere una situazione ottimale ma che dipende dall’esistenza di 56 centrali nucleari,  l’Inghilterra si rifiuta di affrontare questi problemi, solo i paesi nordici mostrano di aver fatto delle scelte reali a favore delle energie solari ed eoliche). 
L’Italia sta addirittura approvando le trivellazioni nel mare Adriatico e aumentando quelle da tempo in corso in tutta la Basilicata, cioè di fatto non ha ancora deciso di partecipare attivamente alle linee di fatto approvate dall’Assemblea dell’Onu e che saranno trasformate in accordi vincolanti entro la fine del prossimo anno. Solo per il risparmio energetico sono state approvate delle norme qualche mese fa, ma ancora non hanno minimamente inciso sui livelli di consumo e di emissioni dannose.

 

Per ascoltare la puntata, cliccare sul link qui sotto:

 

3- 10 nov - Mutazioni del capitale

 

Tecnologia e decrescita

Data di trasmissione
Durata 49m 40s

Stasera, lunedì 20 ottobre 2014, seconda puntata di Entropia Massima. Vi aspettiamo alle ore 20:15, subito dopo il GR della sera, per parlare di Tecnologia e decrescita, uno degli assi tematici dell'edizione 2014-2015.

 

La tecnologia è spesso associata all'efficienza economica. Con la rivoluzione industriale, la tecnologia ha giocato il ruolo centrale di fattore di incremento della produzione. Ma la tecnologia pre-esisteva al capitalismo. E certamente gli sopravviverà! In quanto la tecnologia influenza il benessere degli individui e della collettività. In un periodo storico in cui la tecnologia ha perso del tutto la condizione di neutralità, è lecito chiedersi quali siano le caratteristiche delle tecnologie che portano reali benefici e quali quelle che favoriscono il proliferare di sperequazioni e nocività. Vogliamo, in particolare, chiederci quale siano le relazioni tra tecnologia e decrescita, non per stilare pretenziose liste di "buoni" e "cattivi", ma per ragionare su criteri di preferenza che possano guidare uno sviluppo tecnologico sano e gratificante, che guardi con decisione all'orizzonte della decrescita.
Ci muoveremo su alcune caratteristiche desiderabili e le metteremo alla prova volta per volta con esempi pratici: decentralizzata/distribuita, sostenibile/ecologica, accessibile/aperta (per l'autogestione), diversa/multiforme (non omologante), centrata sui bisogni/sulla comunità, centrata sulla cooperazione/sulla mutualità.

 

 

Per ascoltare la puntata, cliccare sul link qui sotto:

 

2- 20 ott - Tecnologia e decrescita

 

Torna Entropia Massima!

Data di trasmissione
Durata 47m 14s

Stasera, lunedì 13 ottobre, alle 20:15, dopo il GR, torna Entropia Massima con una puntata sull'acqua pubblica. Per la stagione 2014-2015, quattro saranno gli assi tematici:

 

1) Acqua pubblica e dissesto idrogeologico

2) Tecnologia e decrescita

3) Salute sotto attacco

4) Mutazioni del capitale

 

Ecco un breve abstract dell'asse tematico che aprirà stasera la stagione. Buon ascolto!

 

Con il decreto “Sblocca Italia” si svelano le reali intenzioni del Governo, ovvero il tentativo di consegnare l'acqua e gli altri servizi pubblici locali agli interessi dei grandi capitali finanziari. Infatti, con questo decreto si modifica profondamente la disciplina riguardante la gestione del bene acqua arrivando ad imporre un unico gestore in ciascun ambito territoriale e individuando, sostanzialmente, nelle grandi aziende e multiutilities, di cui diverse già quotate in borsa, i poli aggregativi.
Ciò si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano di privatizzazione e finanziarizzazione dell'acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la Legge di Stabilità.
In questo provvedimento, probabilmente, verranno inserite quelle norme, in parte già presenti nelle prime versioni del decreto circolate all'indomani del Consiglio dei Ministri di fine agosto, volte a imporre agli Enti Locali la collocazione in borsa delle azioni delle aziende che gestiscono servizi pubblici, oltre a quelle che costringono alla loro fusione e accorpamento secondo le prescrizioni previste dal piano sulla “spending review”. Si arriverebbe, addirittura, a costruire un vero e proprio ricatto nei confronti degli Enti Locali i quali, oramai strangolati dai tagli, sarebbero spinti alla cessione delle loro quote al mercato azionario per poter usufruire delle somme derivanti dalla vendita, che il Governo pensa bene di sottrarre alle tenaglie del patto di stabilità.

Obiettivo di questo anno per quanto riguarda il filone tematico sull'acqua pubblica è seguire da vicino la mobilitazione che il movimento per l'acqua e altre realtà che si battono a difesa dei beni comuni metteranno in campo per contrastare tali processi.

 

E' possibile ascoltare la puntata al seguente link:

 

1- 14 ott - Acqua pubblica e dissesto idrogeologico

 

 

 

Bitcoin e crypto-currencies: monete senza stati e senza banche

Data di trasmissione
Durata 43m 38s

Le "crypto currencies" sono valute basate sulla crittografia. Bitcoin è la crypto-currency più diffusa, al momento. E' una moneta scarsa, basata su algoritmo che ne permette la produzione fino a una quantità definita e dunque non può essere inflazionata. E' una moneta distribuita, basata su un protocollo peer-to-peer (P2P), dunque è impossibile per una sola autorità gestirla da sola. E' pseudonima, cioè basata su un nick, dunque non proprio anonima. Tutte le persone possono vedere a chi appartiene una certa quantità di moneta, ma non si può collegare direttamente quella quantità ad una persona fisica. E' possibile, però, rendersi completamente anonimi attraverso altri strumenti, per esempio Tor.

E' basata su un protocollo Open Source. E' dunque possibile per gli utenti collaborare in modo decentranto per modificarla. Creare un portafoglio per accogliere i bitcoin è facile. Occorre generare una chiave pubblica da distribuire e una privata da custodire. Attraverso la chiava privata, solo il proprietario può accedere al wallet (portafoglio). Per creare il wallet si possono usare software su computer, ma ultimamente è più diffuso il metodo di utilizzare servizi in cloud. Solo quando accediamo attraverso il nostro browser, possiamo decrittare in locale ed entrare nel sistema per gestire il proprio portafoglio. Ma sconsigliamo questo metodo per ragioni di privacy. Meglio usare i programmi in locale sul proprio computer, anche se è un po' meno immediato.

Per entrare in possesso di Bitcoin. si possono fare 2 cose. La prima è minarli, come con l'oro. Esiste un algoritmo che attraverso un protocollo permette la generazione di nuovi Bitcoin. L'algoritmo tende asintoticamente a non poterne creare più (tra qualche decennio). La difficoltà di minare è appunto sempre più costosa, come con l'oro, il petrolio ed altri materiali preziosi scarsi. Mano a mano che si estrae, ci vogliono macchinari sempre più costosi. Fino a qualche anno fa era possibile crearli con il computer di casa, oggi solo allestendo un'industria si possono creare Bitcoin in modo vantaggioso. La seconda possibilità è comprarli da chi ce li ha. Sono molto distribuiti, grazie al processo di mining fatto nei primi anni, e si possono ottenere semplicemente scambiando tramite libero mercato. Si può dare beni o servizi in cambio di bitcoin (spesso lavori online). Ci sono poi exchange online: si fa un bonifico bancario e i possessori di bitcoin li assegnano alla nostra chiave privata. In alcune capitali europee come Berlino e Londra, lo si fa acquistando in contanti tramite smartphone.

La manipolazione del denaro ad opera degli stati può creare cicli e bolle economiche di entità macroscopiche. Il mercato sta scoprendo il valore dei bitcoin e questo causa oscillazioni che in questa fase sono molto ampie. Ma non può esserci controllo malizioso da parte di un potere che abbia una facoltà di manovra privilegiata, come uno stato. Può esserci, però, accaparramento da parte di chi ha hardware e risorse informatiche. E questo potrebbe aprire scenari su cui vigilare. Anche per decidere di percorrere altre strade. Durante la trasmissione, infatti, parliamo anche di freecoin/Dcent, un progetto alternativo basato sullo stesso principio di Bitcoin, che valorizza la partecipazione diretta ai processi sociali e la cittadinanza attiva.
 

Puntata 18 - 10 gennaio 2014 - Tecnologia e autogestione

Le amazzoni: un lignaggio femminile nella storia

Data di trasmissione
Durata 44m 20s

 

LE AMAZZONI: UN LIGNAGGIO FEMMINILE NELLA STORIA

 

Il significato del termine “amazzone”, che per molto tempo è stato erroneamente tradotto dagli studiosi “quella senza seno”, alimentando così molte storie e leggende sulle guerriere amazzoni che si tagliavano un seno per poter tirare con l’arco e le frecce, recentemente è stata ritenuto superato dai linguisti. Nel suo libro favoloso, Warrior women, Jeannine Davis-Kimball documenta come la parola amazzone derivi da un termine proto-indoeuropeo che significa “ quella senza marito”.

 

Secondo lo  studio di Vicky Noble,  la teoria è questa:  quando gli invasori dediti alla pastorizia vennero in contatto con le culture matriarcali, le videro come “amazzoni” cioè quelle senza marito. Durante una visita a Efeso viene a sapere che la città era stata fondata da una Regina Amazzone chiamata Efesia (2.000 p. e.c.).

 

Ci sono le amazzoni dell’area frigia, delle steppe caucasiche della via della seta, ma esistono altre Amazzoni che sono narrate nel libro di Heide Goettner- Abendroth nel libro Le Società Matriarcali – studi sulle culture indigene del mondo.

 

Ma le amazzoni sono un mito, una leggenda oppure una realtà storica? Ne parliamo lunedì 3 gennaio alle ore 20:15 in Entropia Massima. Stay tuned!

 

 

Ecco la puntata del 3 gennaio 2014

 

Puntata 17 - 3 gennaio 2014 - Società matriarcali

 

FreePTO: vita dura per la repressione

Data di trasmissione
Durata 46m 40s

Il web diventa sempre più uno spazio di controllo, dominato da colossi fuori controllo. Impariamo a proteggerci quando usiamo la rete Internet, a salvaguardare le nostre comunicazioni e i nostri dati personali. Durante la puntata di oggi parleremo di come vengono intercettate le informazioni in rete, di come comunicare in modo sicuro via chat e via mail, di come proteggere i dati, di come navigare in internet senza essere visti. Lo faremo con uno degli sviluppatori di FreePTO, una distribuzione GNU/Linux predisposta per la tutela della nostra privacy. Completa e pronta all'uso, FreePTO viene distribuita su penna USB, per poterla portare sempre in tasca.

 

Ascolta la puntata:

 

Puntata 11 - 20 gennaio - Tecnologia e autogestione

Matriarché: il principio materno per una società egualitaria e solidale

Data di trasmissione
Durata 43m 36s

C’è stato un momento nella storia dell’umanità in cui sono esistite società egualitarie e solidali, fondate sull’armonia con la natura? Secondo alcuni non solo ci sono state ma esistono tuttora, in alcuni luoghi del mondo, società pacifiche, fondate sull’equilibrio di genere e in accordo con la natura. Si tratta di organizzazioni matrilineari o matrifocali in cui la maternità è considerata il valore fondante. Matriarché è un progetto interdisciplinare volto proprio allo studio di queste società che, in passato, ma soprattutto nel presente creano un contesto sociale più armonico, dove la relazione uomo-donna e le relazioni in generale sono fondate sui princìpi della cura e della nonviolenza.

Partendo dal lavoro della ricercatrice tedesca Heide Goettner – Abendroth tradotto finalmente in italiano nel libro le società matriarcali proveremo a mettere  in evidenza  la connessione tra le società matriarcali e le “sensate” società della decrescita.

L'autrice scrive : “ In questi studi c’è comunque una aspetto che supera per importanza tutti gli altri, ed è l’insegnamento che offrono le società matriarcali, dalle quali possiamo trarre soluzioni ai problemi sociali di oggi ed il coraggio per fare i passi politici necessari a stimolare il processo di trasformazione della società patriarcale in una società umana. Alla luce delle profonde crisi ecologica, economica e politica che oggi stiamo affrontando, questa è un’assoluta necessità.”

L’idea che esisteva una forma di società chiaramente distinta dal patriarcato comparve solo nel XVIII e XIX con il lavoro di J.J. Bachofen e altri. Nel 861 scrive “Il diritto della Madre” aprendo la strada alla discussione in questo campo.

Tuttavia nel 1724 Joseph Francois Lafitau propone una narrazione della vita quotidiana degli Irochesi, presso i quali viveva in Canada, dando una descrizione particolareggiata specialmente per quanto riguarda l’importante ruolo delle donne. Il suo libro è un importante fonte di dati.

Il malinteso nato sull’idea del dominio delle donne è dovuto proprio allo studio di Bachofen che, scrivendo del matriarcato, usava anche il termine ginocrazia e diritto della madre. Questo pregiudizio ostacola ancora oggi la ricerca inerente gli studi matriarcali.

Ne parliamo lunedì 9 dicembre in Entropia Massima. Saranno presenti con Daniela Degan (Laboratorio Itinerante della Decrecita) Monica di Bernardo e Francesca Colombini le curatrici del Libro "Matriarché. Il principio materno per una società egualitaria e solidale".

 
In questo link trovate il documentario sugli studi matriarcali:
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https://www.youtube.com/watch?v=XrFP0QdxcKI
sollecitazioni su forme di socialità più armoniche e dove il rispetto tra i generi sia reale.

 

 

Ecco la puntata del 9 dicembre 2013:

 

Puntata 8- 9 dicembre 2013 - Società matriarcali