Prima puntata del ciclo Economia e Ambiente, curato da Alberto Castagnola. Cosa è successo tra luglio e settembre 2021? Ripercorriamo gli eventi climatici senza precedenti avvenuti questa estate, commentando i dati rilevati dalle stazioni metereologiche locali, dati che non sono stati inseriti nell'ultimo IPCC in quanto non ancora disponibili alla data di pubblicazione, e che rappresentano una svolta (peggiorativa) rispetto alle stime finora considerate attendibili.
Nuova stagione di Entropia Massima, 2021-2022, puntata collettiva di presentazione. Ripartiamo dalla cosiddetta Transizione Ecologica, dopo le farneticazioni di fine estate di Cingolani. Parliamo di quello che è successo alla pre Cop di Milano, della presentazione della prima parte del nuovo IPCC (4000 pagine) con dati ancora più critici del precedente, dei progetti di spesa dei fondi del PNRR per niente ambiziosi e vuoti di contenuti concreti, dell'incompatibilità dell'ecologismo con il capitalismo e della conseguente necessità di ripartire dal basso.
Sesta puntata del ciclo Economia e Ambiente, parliamo di clima e di conseguenze dell'inquinamento atmosferico su scala planetaria. In particolare riportiamo i dati sui migranti per ragioni ambientali, stimati in 140-150 milioni di migranti ambientali entro il 2050.
L' ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ha presentato il 22 luglio scorso l’edizione 2020 del rapporto su consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici, la settima dedicata a questi temi, che fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, che continuano a causare la perdita di una risorsa fondamentale, il suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici.
Il consumo di suolo, il degrado del territorio e la perdita delle funzioni dei nostri ecosistemi - con le loro conseguenze analizzate approfonditamente in questo rapporto - continuano a un ritmo non sostenibile, i dati restituiscono la velocità con cui il suolo è consumato: due metri quadrati al secondo - e di come si continui a costruire anche nelle zone a rischio sismico e idrogeologico nonostante la popolazione stia diminuendo.
Quasi la metà del suolo perso in 12 mesi si trova nelle città. Roma si conferma il Comune che ha trasformato di più il suo territorio: nel 2019 ha aumentato la superficie artificiale di 108 ettari.
Ne parliamo con Michele Munafò, responsabile del rapporto ISPRA sul consumo di suolo.