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ecologia

Consumo del suolo in Italia. Siamo al tracollo

Data di trasmissione
Durata 20m 44s

L' ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ha presentato il 22 luglio scorso l’edizione 2020 del rapporto su consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici, la settima dedicata a questi temi, che fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, che continuano a causare la perdita di una risorsa fondamentale, il suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici.

Il consumo di suolo, il degrado del territorio e la perdita delle funzioni dei nostri ecosistemi - con le loro conseguenze analizzate approfonditamente in questo rapporto - continuano a un ritmo non sostenibile, i dati restituiscono la velocità con cui il suolo è consumato: due metri quadrati al secondo - e di come si continui a costruire anche nelle zone a rischio sismico e idrogeologico nonostante la popolazione stia diminuendo.

Quasi la metà del suolo perso in 12 mesi si trova nelle città. Roma si conferma il Comune che ha trasformato di più il suo territorio: nel 2019 ha aumentato la superficie artificiale di 108 ettari.

Ne parliamo con Michele Munafò, responsabile del rapporto ISPRA sul consumo di suolo.

 

Global warming will be televised (on demand)!

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Puntata dedicata all'ecologia ed in particolare ai consumi energetici dell'uso delle tecnologie digitali. Ripartiamo quindi da quanto abbiamo raccontato nel ciclo di trasmissioni sulla materialità del digitale a proposito della produzione dei dispositivi digitali, ma stavolta parliamo dell'uso. Può sembrare sorprendente, ma buona parte del consumo dell'ecosistema digitale è da attribuire al trasferimento dati e in particolare allo streaming video, una tendenza che si prevede ulteriormente in aumento. Vediamo insieme quali scelte tecniche hanno provocato questa situazione e diamo alcuni suggerimenti di buone pratiche di ecologia digitale.

Anabbagliante rotto? Prendi il cacciavite trilobato!

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Durata 2h 0m 1s

Puntata conclusiva del ciclo sui trasporti!

Nell'ultima puntata avevamo parlato di come l'eccesso di elettronica nelle automobili rende alcune riparazioni più complesse. Oggi ripartiamo dallo stesso argomento per parlare di altri modi in cui una automobile può rompersi prima del dovuto a causa di scelte ingegneristiche e stilistiche, e di come le case produttrici sacrifichino la manutenibilità del veicolo rispetto a qualsiasi altro fattore più commercializzabile: prestazioni, costo, aspetto, dimensioni del veicolo. Oltre a disincentivare la riparabilità, anche dal punto di vista legale.

Sentiamo spesso parlare di veicoli meno inquinanti: tuttavia l'attenzione pubblica si rivolge troppo spesso al tema delle emissioni durante l'utilizzo della macchina, mentre il grosso dell'inquinamento deriva dalla produzione dei veicoli. La manutenibilità è quindi anche una questione ecologica.

Ti ricordi quando per spannare il parabrezza non serviva un computer?

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Durata 1h 42m 44s

Continuiamo a parlare di trasporti, questa volta soffermandoci sulla possibilità di far vivere a lungo un'automobile riparandola. Malgrado la produzione di un veicolo sia una fase molto inquinante (oltre che costosa) il messaggio che ci arriva da giornali pubblicità e istituzioni sembra essere che cambiare spesso il veicolo sia un fatto positivo. Noi la pensiamo diversamente, e quindi in questa puntata andiamo a guardare uno dei meccanismi che rende la sostituzione di un'automobile più attraente della sua riparazione: l'abuso di elettronica.

Lo facciamo anche con l'intervento telefonico di un compagno che ci racconta il punto di vista di chi le automobile prova a ripararle.

Aggiornamenti sul calendario:

Il motore perfetto e altre leggende

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Durata 1h 53m 3s

Quando sentiamo parlare di inquinamento legato ai mezzi di trasporto, spesso ciò di cui si parla sono i combustibili o comunque le fonti energetiche in questione. La premessa che in molti sembrano dare per scontata è che la ricerca di una "soluzione ecologica" consista nell'invenzione di un tipo di motore che ci dia un trasporto di paradigma automobilistico/individualista ma che magicamente inquini meno. Non ci sembra che questo genere di soluzioni sia in vista; esploriamo perciò le principali opzioni sul tavolo, mostrando come lo stesso problema di "inquinare meno" sia definito in maniera quantomeno incerta e che nessuna delle proposte tecniche sembra nettamente migliore delle altre.

Facciamo una disamina delle varie tecnologie che nel tempo sono state acclamate come "la soluzione", il "motore perfetto" ecc.

Ascolta anche Ma l'auto elettrica è davvero così pulita? (marzo 2018), le altre trasmissioni delle dita nella presa sui trasporti.

Il tema dell'anno 2019-2020

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Prima puntata della stagione 2019-2020! Il tema dell'anno sarà Scienza e Potere. In Entropia Massima parliamo di trasformazioni. Trasformazioni dell'ambiente, del cyberspazio, del territorio. Parliamo quindi di aumento di Entropia. Forniamo strumenti per orientarsi in questi profondi e drammatici cambiamenti. Strumenti per resistere all'egemonia che il sistema e i suoi apparati di potere esercitano in questi processi, imponendo sistematicamente la direzione anche in quelli più dirompenti o innovativi.

Trasporti e ambiente: incentivi pubblici e costi energetici, i conti non tornano

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Le dita nella presa oggi si sbilancia su un argomento molto analogico: i mezzi di trasporto e i loro costi ambientali. A darci l'occasione è la proposta del DL Clima, che dietro argomentazioni apparentemente ambientaliste mette delle pezze poco convincenti.

È apprezzabile (ma ben poco credibile) che per una volta la rottamazione non sia proposta come meccanismo per comprare una macchina nuova; vediamo infatti quanto la rottamazione - anche in favore di veicoli meno inquinanti - sia in molti casi un meccanismo assolutamente antiecologico. Questo è dovuto al consistente impatto della fase di produzione, troppo spesso ignorata.

Molto meno accettabile è invece il parallelo tra trasporto pubblico e car sharing: la propaganda politica ci dice che il car sharing è una  forma moderna ed efficiente di trasporto pubblico, tralasciando piccoli dettagli sul modo in cui viene usato e sull'inquinamento derivante dalla gestione del servizio.

Monte Amiata: vinta la battaglia contro le perforazioni

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Durata 14m 14s

"Apprendiamo, con grande soddisfazione - si legge ancora nella nota di Aagorà CittadinanzAttiva -, che: “Il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio ha deliberato ai sensi dell’art 14-quater l.241/90: DI NON CONSENTIRE LA PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE, RELATIVO AL PROGETTO CONCERNENTE LA “PERFORAZIONE DEL POZZO ESPLORATIVO MONTE LABBRO 1, COMUNE DI CINIGIANO (GR)”, NELL’AMBITO DEL PERMESSO PER RISORSE GEOTERMICHE DI CUI È TITOLARE RENEWEM S.R.L..”

Questo significa che ora la Regione Toscana dovrà riaprire la Conferenza dei Servizi per dare un PARERE NEGATIVO ALLA PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO DI AUTORIZZAZIONE, RELATIVO AL PROGETTO CONCERNENTE LA “PERFORAZIONE DEL POZZO ESPLORATIVO MONTE LABBRO 1 Per cinque anni il Comitato Agorà, i cittadini, l’Amministrazione comunale, i produttori locali, hanno portato avanti con determinazione e tenacia una lotta su più piani: legale, politico, sociale.