Paolo Franchi, noto giornalista e opinionista, scrive oggi - 01.02.2016 - sul Corriere della Sera le seguenti parole in un editoriale intitolato "Dalla democrazia parlamentare a quella plebiscitaria":
La "gente nova" ha bisogno di un capo indiscutibile, simile a lei ma migliore di lei, cui la leghino vincoli scritti e non scritti di fedeltà assoluta [...]
Serve un cambiamento di sistema, il passaggio, cioè, da quel poco o nulla che resta della nostra democrazia parlamentare a qualcosa che ha molto da spartire, se non ci spaventiamo delle parole, con una democrazia plebiscitaria, seppure all'italiana. Può darsi che sia questo l'unico esito possibile, e magari anche l'unico esito realisticamente auspicabile, per una crisi democratica che travaglia tutto l'Occidente, spesso in forme più acute di quelle italiane
Intanto andrebbe chiesto a Franchi cosa intende per "democrazia plebiscitaria"; sembra una definizione per mascherare un regime dittatoriale, d'altronde lo stesso Mussolini si vantava di sottoporre il popolo italico a dei plebisciti.
È sintomatico che il principale quotidiano borghese e liberale si prodighi nel divulgare esiti "realisticamente auspicabili" di un "cambiamento di sistema" che si traduce in un passaggio de facto al governo di un "uomo forte", messianicamente invocato.
Siamo di fronte ad un rigurgito neoautoritario in salsa gollista?
Nel caso dell'avvento di una "democrazia plebiscitaria" dell'"uomo forte", come quella invocata da Franchi, sapremo da che parte stare. Contro ogni dittatura, per la libertà!
[contenuto estratto dalla rassegna stampa]