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Kurdistan

Continui attacchi turchi nel Nord Est della Siria

Data di trasmissione
Durata 18m 20s

Con il direttore dell'ufficio d'informazione del Kurdistan in Italia parliamo degli attacchi perpetrati dal governo turco contro i civili nella regione del nord-est della Siria, in palese violazione della legge internazionale, nel silenzio dell’opinione pubblica mondiale.

Link all'appello:

https://retejin.com/2024/01/15/appello-urgente-ai-media-affinche-informino-sui-continui-attacchi-della-turchia-in-violazione-della-legge-internazionale/
 

Non si ferma la guerra di Erdogan contro i curdi

Data di trasmissione
Durata 13m 51s

Da oltre tre mesi, nell'indifferenza dei media e nel silenzio delle organizzazioni internazionali, l'esercito turco continua a martellare le popolazioni del Rojava e della Siria del nord, nel tentativo di fiaccare la resistenza delle popolazioni locale. Facciamo il punto della situazione con Ylmaz, dell'Ufficio di informazione sul Kurdistan in Italia.

Pensieri che spezzano le sbarre: non potete imprigionare le idee!

Data di trasmissione
Durata 11m 54s

Domenica 10 Dicembre 2023 Ore 16:00
Città dell’Altra Economia Largo Dino Frisullo - Roma

Pensieri che spezzano le sbarre: non potete imprigionare le idee!

Il 10 dicembre 2023 ricorrono i 75 anni da quando, nel 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nonostante ciò, non passa giorno in cui i diritti umani non vengano sistematicamente violati in Kurdistan e in altri luoghi del mondo. L'isola-prigione turca di Imrali e l'isolamento di Abdullah Öcalan, il principale teorico del movimento curdo per la libertà, rappresentano un caso limite. Abdullah Öcalan è in isolamento in Turchia da oltre 24 anni ed è stato tagliato fuori da qualsiasi mezzo di comunicazione con il mondo esterno. In questo modo vengono isolate anche le sue idee politiche e la possibilità che queste vengano messe in pratica nell'ambito di un processo di pace. Non è possibile fare affidamento sulle istituzioni esistenti per la difesa dei diritti umani e contro la tortura in carcere, come il Comitato europeo per la prevenzione della tortura CPT, il Consiglio d'Europa e la Corte europea dei diritti dell'uomo. Nonostante le numerose richieste e le molte informazioni disponibili, queste istituzioni non hanno mai adempiuto all'obbligo di intervenire contro la pratica illegale del suo isolamento, che è considerata una tortura e che prevede che gli vengano preclusi tutti i contatti con il mondo esterno, con i suoi avvocati e con i suoi parenti.

La libertà di Abdullah Öcalan rappresenta anche la possibilità che nella lotta per la libertà della società curda possa emergere una soluzione politica al posto dell'isolamento, della repressione e della guerra. Gli scritti di Abdullah Öcalan e la sua filosofia politica sono discussi e messi in pratica dalle forze sociali di tutto il mondo, nonostante il suo isolamento e la diffamazione da parte degli Stati egemoni. Queste idee ispirano intellettuali, liberi pensatori, scienziati, lavoratori, attivisti, artisti, sindacalisti, movimenti sociali, politici, famiglie e società intere.

A partire dal risveglio democratico della cosiddetta Primavera araba, nel nord e nell'est della Siria/Rojava sta emergendo un sistema sociale autonomo di autogoverno ispirato alle idee di Abdullah Öcalan. Il fondamento di queste idee si basa sui tre pilastri della liberazione delle donne, dell'ecologia e della democrazia radicale. Il movimento di liberazione curdo non ha solo organizzato democraticamente ed educato politicamente la società curda in Turchia, Siria, Iraq e Iran, ma anche nella diaspora, e in particolare in Europa. Al di là di questo, la filosofia politica e l'esempio del movimento curdo stanno avendo un impatto sulle persone che stanno ritrovando la speranza in cambiamenti democratici e di libertà e si stanno unendo e organizzando politicamente contro la frammentazione e l'isolamento. Attraverso la filosofia politica del movimento curdo sviluppata da Abdullah Öcalan, possiamo ritrovare la fiducia nella possibilità di realizzare un sistema sociale democratico. A questo processo di profonda democratizzazione e di rottura dei rapporti di dominio tra i generi, tra i diversi gruppi sociali e con le risorse della terra, possiamo dare grande forza e nuovo slancio. Se Öcalan sarà liberato, la situazione cambierà al punto da rendere concreta una soluzione per il popolo curdo; la liberazione di Öcalan è il presupposto necessario per un processo di pace.

Gli scritti di Öcalan in carcere costituiscono una straordinaria prospettiva di un movimento per la libertà incentrato sulla liberazione delle donne, sulla democrazia e sull'ecologia. Öcalan ha contribuito a rinsaldare il movimento curdo per la libertà, tracciando un percorso rivoluzionario verso quella che è senza dubbio la più profonda definizione di democrazia che il mondo abbia mai visto. "Oltre lo Stato, il potere e la violenza" e soprattutto il suo Manifesto della civiltà democratica in cinque volumi è una ricerca mozzafiato sulla vita senza Stato e sul movimento di liberazione curdo, nonché una visione di una società democratica-ecologica che offre anche una prospettiva aggiornata e necessaria alla ricerca di un nuovo socialismo. Gli appelli di Öcalan a forme non gerarchiche di organizzazione sociale democratica meritano l'attenzione di chiunque cerchi un pensiero sociale costruttivo o la riorganizzazione della società secondo principi femministi ed ecologici.

PROGRAMMA

Letture tratte dagli scritti di Abdullah Öcalan a Cura di Giorgia Narcisi, Eugenio Papalia, Fabiana Simonelli e Luisa Casasanta con accompagnamento musicale di Ernesto Ranieri.

Interventi con:
Comitato Libertà per Öcalan
Fabio Marcelli - CRED
Margherita Cantelli - CRED
Simonetta Crisci - Presidente di Senzaconfine
Cesare Antetomaso - Giuristi Democratici
Vito Scalisi - ARCI Roma
Giovanni Caputo - Scrittore
Rete No Bavaglio

Ufficio D'Informazione del Kurdistan in Italia

Assemblea di Rete Kurdistan Italia a Bologna

Data di trasmissione
Durata 6m 54s

Il 28 e il 29 ottobre 2023 a Bologna, presso i locali del TPO, si tiene l'assemblea nazionale di Rete Kurdistan Italia. Di seguito il testo della convocazione.

Le popolazioni del Kurdistan ed in Medio Oriente stanno attraversando una situazione drammatica. A seguito alla riconferma di Erdogan per un altro mandato presidenziale, lo Stato turco ha intensificato le sue politiche di guerra e genocide.

Da più di due anni è in corso una campagna di invasione nel Kurdistan del sud (nord Iraq). In Rojava il progetto rivoluzionario dell’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord Est cresce e si sviluppa nonostante l’intensificarsi delle politiche di guerra dello Stato turco, che quotidianamente assassina con droni da guerra figure civili e militari dell’AANES. Oltre agli attacchi diretti, lo Stato turco mira a spopolare la regione attraverso atti di terrorismo, bombardamenti costanti, utilizzo dell’acqua come strumento di pressione e molto altro. Tra 5 e 10 ottobre 2023, l’aviazione turca ha lanciato un’intensa campagna di bombardamento contro le infrastrutture civili dell’AANES, escludendo circa due milioni di persone dalla rete elettrica e distruggendo le scorte di gas e carburante essenziali per il sostentamento della popolazione civile. L’attacco è stato preceduto da una dichiarazione del Ministro degli Esteri Turco Hakan Fidan, che ha dichiarato esplicitamente l’intenzione di colpire le infrastrutture civili della regione, definendo questi “bersagli legittimi” nonostante la distruzione di infrastrutture civili è un crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Da 30 mesi non ci sono notizie sullo stato di salute di Abdullah Ocalan e di Ömer Hayri Konar, Veysi Aktaş e Hamili Yıldırım che si trovano in detenzione sull’isola carcere di massima sicurezza di Imrali. Il 25 Marzo 2021 a seguito di una crescente preoccupazione dell’opinione pubblica è stata concessa una telefonata ad Abdullah Ocalan da parte di suo fratello Mehmet Öcalan, interrotta dopo appena due minuti. Prima di allora l’ultima visita da parte dei familiari risale al marzo 2020 e l’ultimo colloquio con i suoi avvocati all’agosto 2019. Le visite degli avvocati vengono impedite con motivazioni pretestuose che impedirebbero l’accesso all’isola, tra cui continue sanzioni disciplinari applicate arbitrariamente ad Abdullah Ocalan.

Il Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti del Consiglio d’Europa (CPT) è l’unica istituzione che può recarsi immediatamente sull’isola-prigione senza dover richiedere un permesso. Eppure, il CPT non ha reso pubblici i dettagli della sua ultima visita alla prigione di Imrali tra il 20 e il 29 settembre 2022, nonostante i numerosi appelli degli avvocati di Öcalan.

A seguito ad una conferenza stampa tenutasi di fronte al Parlamento Europeo il 26 Luglio 2023, a cui hanno aderito più di 40 tra organizzazioni sindacali, partiti politici, amministratori locali, avvocati, intellettuali e accademici,è stata espressa dai partecipanti l’urgenza di incrementare gli sforzi e ampliare la lotta per la liberazione di Abdullah Ocalan,aprendo una nuova fase della campagna internazionale per la sua liberazione.

La prima fase di questa nuova campagna è consistita in più di 100 conferenze stampa simultanee in tutto il mondo di cui 15 in Italia, nello specifico a Roma, Torino, Milano, Firenze, Bologna, Napoli, Genova, Pisa, Salerno, Caserta, Palermo, Bari, Rovigo, Ghilarza, Campobasso.

Per queste ragioni desideriamo invitarvi all’assemblea nazionale di Rete Kurdistan in Italia che si terrà a Bologna il 28 e 29 Ottobre presso Centro Sociale Tpo. Via Casarini 17/5, con il seguente ordine del giorno:

28 Ottobre dalle ore 11.00 alle 13:30

Relazione introduttiva e approfondimento sulla situazione politica nelle quattro parti del Kurdistan
Interventi e dibattito politico con:

Dr. Abdulkarim Omar, Rappresentante in Europa dell’ Amministrazione Autonoma del Nord-Est Siria

Zilan Diyar, Movimento delle Donne Curde

Pranzo dalle 13:30 alle 15:00

-28 Ottobre dalle ore 15:00 alle 18:00
Interventi e dibattito politico

programmazione di iniziative, campagne e attività per i prossimi mesi.

-29 Ottobre dalle 10:00 alle 14:00
Plenaria
Conclusioni

Tempo di Speranza

Data di trasmissione
Durata 10m 6s

Per la libertà e l'autodeterminazione della popolazione curda

Per la liberazione di Abdullah Ocalan e di tutti i prigionieri politici

Domenica 8 Ottobre 2023 a partire dalle h 16.00 dibattito e presentazione dei volumi "Sociologia della libertà"

e "Tempo di Speranza" al Centro Socio-Culturale Ararat  Largo Dino Frisullo (Roma)

 

io te l'avevo detto - PreAntiFestival 2023

Data di trasmissione
Durata 2h 28m 23s

Puntata di lancio dell'ormai tradizionale Antifestival.

Abbiamo sentito l'amministratore della pagina Giovanni All'Heavy per prepararci a dovere per domani.

A Milano si prepara la quattro giorni in ricordo di Dax, abbiamo sentito un compagno che si occupa di questo.

Interventi e voci dal corteo Kurdo per la liberazione di "Apo" Ocalan.

Il tempo è arrivato, libertà per Ocalan!

Data di trasmissione
Durata 5m 19s

Tra il 2013 e il 2015, 10 milioni e 300 mila persone nel mondo hanno sottoscritto un appello internazionale che chiedeva la libertà per Abdullah Öcalan, rapito da un complotto internazionale il 15 febbraio 1999, e per i prigionieri politici in Turchia. Da oltre 24 anni Öcalan è segregato nel carcere di massima sicurezza di Imrali. Nel 2015 il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan aveva posto fine unilateralmente al processo di risoluzione democratica con Abdullah Öcalan e con il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) avviatosi attraverso la delegazione di Imrali di HDP che aveva potuto incontrare il leader del popolo curdo dopo un lungo sciopero della fame di massa che aveva coinvolto ampi strati della società civile. Davanti alle rivendicazioni di autonomia democratica avanzate dalle municipalità curde del sud-est della Turchia, il governo turco ha avviato una massiccia offensiva militare che ha posto sotto assedio intere città curde attraverso lunghi coprifuoco, che hanno provocato lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone e centinaia di vittime civili, decretando così la fine del processo di pace. È il caso delle città di Cizre, Nusaybin, e del quartiere Sur di Diyarbakir. Poi ha esteso l’offensiva contro il popolo curdo, prima attraverso l’operazione “ramoscello d’ulivo” consegnando il cantone di Afrin in Siria all’occupazione milizie Jihadiste, e poi nel Kurdistan del sud (Nord Iraq) dove attraverso operazioni militari transfrontaliere e di invasione vengono colpiti insediamenti civili con il pretesto della lotta al “terrorismo”. Più volte è stato denunciato da organizzazioni internazionali l’utilizzo di armi chimiche vietate dalle convenzioni internazionali.

Erdoğan ha ormai esteso la sua politica imperiale neo ottomana non solo contro i curdi ma contro tutti i paesi confinanti della Turchia, inclusi Libia, Armenia, Iraq, Nagorno-Karabakh/Artsakh, Cipro e in Grecia.

Nel frattempo i popoli del nord-est della Siria ispirati dal pensiero di Öcalan, attraverso le loro istituzioni democratiche di autogoverno e della società civile hanno trasformato la loro terra in un grande bastione di coesistenza pacifica e di democrazia – a dispetto dei costanti e continui attacchi militari dell’esercito turco e delle bande jihadiste affiliate, che minacciano di invadere Kobane, la città che per prima ha sconfitto ISIS.

La perdurante incarcerazione di Öcalan, l’isolamento disumano al quale resta soggetto, la repressione del dissenso in Turchia e in Kurdistan del Nord, gli attacchi al nord-est della Siria, l’invasione in corso nel nord Iraq/Sud Kurdistan, sono tutti aspetti dello stesso approccio utilizzato dallo stato turco: attaccare le forze democratiche, in particolar modo i curdi, con tutti i mezzi possibili, arrivando anche a colpire gli attivisti politici curdi in diaspora in Europa, come nel caso dell’assassinio di tre rappresentati del popolo curdo a Parigi 10 anni fa, e del massacro avvenuto ancora una volta a Parigi appena un mese fa.

Ad oggi da quasi due anni non ci sono notizie sullo stato di salute di Ocalan e fatta eccezione per una breve conversazione telefonica con suo fratello avvenuta nel 2021. Da più di 24 mesi non si hanno notizie di Ömer Hayri Konar, Veysi Aktaş e Hamili Yıldırım che si trovano in detenzione nella stessa prigione del leader curdo Abdullah Öcalan, che è detenuto in pesanti condizioni di isolamento nel carcere di massima sicurezza di tipo F di İmralı da 24 anni.  Il Comitato per la Prevenzione della Tortura ha visitato l’isola carcere nel 2022 asserendo di non aver potuto incontrare Ocalan. Ad oggi il CPT non ha ancora rilasciato un rapporto sulla delegazione in Turchia. Gli avvocati dello studio legale Asrın hanno presentato una nuova richiesta al Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) del Consiglio d’Europa in merito ai loro assistiti. Nella richiesta al CPT è stato chiesto di divulgare il rapporto sulla loro visita a İmralı tra il 20 e il 29 settembre 2022. Secondo gli avvocati sono state bloccate le visite di familiari e avvocati, così come i diritti telefonici, di corrispondenza e di comunicazione. Sono stati bloccati anche il diritto alla difesa e al giusto processo. Questi diritti sono tutelati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). La situazione di incommunicado (non ricevere notizie) è peggiorata. Negli ultimi 3 mesi sono state presentate domande regolari all’ufficio del procuratore capo di Bursa e alla direzione del carcere di massima sicurezza di tipo F di İmralı, senza ricevere alcuna risposta.

 

La liberazione di Abdullah Ocalan è una condizione indispensabile per l’inizio di un nuovo processo di pace che metta fine alla guerra che da troppo tempo infuria in Kurdistan, la cui fine accenderebbe una luce sulla possibilità di estendere la pace in tutta la regione ed in tutto il Medio Oriente.

ReteKurdistan Italia e l’Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia invitano partiti, sindacati, associazioni,  esponenti della società civile, a scendere in piazza per una manifestazione nazionale a Roma l’11 Febbraio 2023 in piazza  Esquilino a partire dalle ore 14.30.