L'intervista a Cosimo, osservatore internazionale durante le ultime elezioni in Turchia che denuncia brogli di ogni genere, sottolinea come il regime fascista di Erdogan violi continuamente i diritti umani e perpetri continue stragi nei confronti dei Kurdi senza che l'Unione Europea spenda alcuna parola in merito. Manifestazioni di solidarietà verso il popolo Kurdo arrivano a livello internazionale e si fa appello ad una mobilitazione generale il 17 febbraio
Le proteste in Iran contro la corruzione e il carovita sembrano essere giunte al capolinea. Il capo dei Pasdaran - le "Guardie della Rivoluzione" -, il generale Mohammad Ali Jafari, ha annunciato ufficialmente "la fine della sedizione". Il generale, che risponde direttamente all'ayatollah Ali Khamenei, si è detto sicuro che le rivolte non continueranno (fonte RaiNews). Non sono mancate, tra l'altro, manifestazioni pro-governative, che hanno sfilato quest'oggi.
Ma cosa significano queste proteste nella Repubblica islamica iraniana? Col nostro corrispondente parliamo anche della situazione nel Kurdistan iracheno.
Ne parliamo, tracciando un quadro più ampio e problematico a livello geopolitico, con Alberto Negri, già inviato in Medio Oriente per "Il Sole24Ore".
Approfondimento su quanto sta accandendo nella regione del Kuristan iracheno con Luigi D'Alife, reporter e regista del documentario Binxet - Sotto il Confine.
Non cessano le proteste nel Kurdistan iracheno, dell’euforia del 25 settembre non resta nulla. L’entusiasmo per la vittoria del referendum sull’indipendenza voluto dal presidente Barzani si è dissipata sotto i colpi delle potenze vicine contrarie a qualsiasi secessione dall’Iraq, dell’embargo aereo e delle minacce. A galla sono tornati tutti i limiti del Governo regionale del Kurdistan, le disuguaglianze socio-economiche, la corruzione dilagante e il potere incentrato in poche mani incapaci di gestire la regione.
Ieri, dopo le proteste di lunedì, nuove manifestazioni hanno portato in piazza la rabbia di migliaia di persone, tra loro tanti dipendenti pubblici senza stipendo da mesi – alcuni da anni – ma anche cittadini stanchi della doppia autorità Puk-Kdp, i due principali partiti che da decenni si spartiscono fisicamente il Kurdistan iracheno e le sue ricchezze economiche.
Le richieste sono precise: non solo il pagamento degli stipendi in stand by da anni e non solo la fornitura di servizi essenziali, collassati sotto la crisi economica che da tre anni attanaglia Erbil, ma anche le dimissioni immediate dell’attuale governo. E non mancano i riferimenti più politici: la folla ha gridato slogan contro l’esecutivo responsabile di aver ceduto al governo centrale di Baghdad le zone contese, durante l’offensiva lanciata dalle forze irachene post-referendum e che ha permesso loro di riprendere aree che dal 2014 i peshmerga curdi controllavano. Sinjar, parti della provincia di Nineve, ma soprattutto la ricca Kirkuk, da decenni contesa tra curdi e arabi che ne rivendicano la proprietà.
Sono iniziati i processi contro i due co-presidenti del Partito Democratico dei Popoli (Hdp). In carcere da oramai 13 mesi sono accusati di terrorismo e di vicinanza al Pkk.
Entrambi i giorni è stato vietato alle delegazioni internazionali di parlamentari e osservatori dei diritti umani di presenziare ai processi. Insomma, continua la dura repressione del sultano Erdogan.
Intanto, inoltre, sono iniziati - martedì 5 dicembre - al palazzo di giustizia di Istanbul i primi processi agli accademici turchi accusati di “propaganda terroristica” a favore del Pkk per aver sottoscritto nel gennaio 2016 un appello che chiedeva la fine delle ostilità tra esercito e ribelli nel sud-est del Paese a maggioranza curda. A firmare la dichiarazione furono 1.128 docenti di 89 atenei, che adesso rischiano condanne fino a 7 anni e mezzo di carcere. Alla sbarra decine di docenti di almeno 7 università, ma il numero degli imputati potrebbe aumentare con nuovi rinvii a giudizio nelle prossime settimane.
La giurista Simonetta Crisci (Centro Ararat) ci aggiorna sulle diverse situazioni processuali e sul ruolo della Turchia nel Medio Oriente, a margine di una recente conferenza mondiale a Bruxelles.
Seconda corrispondenza dei compagni romani in Kurdistan della delegazione di Infoaut. Testimonianza che racconta la situazione odierna di Kobane e del Rojava a seguito della liberazione completa della città di Raqqa.
Questa, per chi se lo fosse persa, è la prima corrispondenza della settimana scorsa -> Racconti dal Nord della Siria - Corrispondenza dei compagni romani in Kurdistan.
Venti giorni fa due compagni di Progetto Degage e Sapienza Clandestina sono partiti per il Nord della Siria, insieme ad altre venti persone come parte della delegazione di Infoaut che in queste settimane sta conoscendo il popolo curdo e imparando dall'esperienza rivoluzionaria del Kurdistan
I compagni hanno mandato una corrispondenza per Radio Onda Rossa che abbiamo mandato in diretta e proponiamo anche qui.
"Da militanti autonomi siamo qua perché vogliamo toccare con mano questo esperimento politico di trasformazione radicale della società, vogliamo comprendere il metodo e l'approccio alla formazione continua sia dei militanti che della società tutta. Questa rivoluzione ha qualcosa da insegnare anche a noi? Sicuramente. In quali termini? Quanto determinanti sono le differenze della società italiana e del nostro modo di pensare? Questo ancora non lo sappiamo. Non inseguiamo il fascino esotico per una rivoluzione in mancanza di alternative praticabili nei nostri paesi. Al contrario siamo qui per accorciare le distanze tra una rivoluzione in atto e quella che ci impegniamo a costruire nel nostro paese."
Aggiornamento con una compagna dell'Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia sulla situazione nella Siria del Nord, dal fronte di Afrin e da quello di Raqqa, il ruolo della Turchia, gli attacchi al Confederalismo Democratico, il processo ad alcuni attivitsti in Belgio ed il corteo nazionale del 7 ottobre a Milano
Oggi in studio abbiamo intervistato il regista curdo Haşim Aydemir per parlare del suo film 14 Luglio che sarà presentato in anteprima alla Città dell'Altra Economia il 21 e il 22 Giugno. Il film tratta il periodo storico conseguente al regime turco del 1980 con la persecuzione e l'attacco alle comunità curde. In particolare si tratta del carcere di Diyarbakir. Da Rete Kurdistan riportiamo l'introduzione e il programma.
Dedicato a quelli che amano la vita tanto da essere disposti a sacrificare le loro stesse vite” una storia vera,un dolore indimenticabile nel cuore ai curdi. Sulla verità dal carcere di DiyarbakirIl 12 settembre 1980 lo Stato turco ha compiuto un golpe militare per soffocare la lotta dei curdi per i diritti umani e la libertà – La loro esistenza, identità, lingua e cultura veniva negata e bandita. Decine di migliaia di curdi e rivoluzionari in Turchia sono stati mandati in carcere. Per annientare i loro sogni e desideri, sono stati torturati nel modo più orrendo all’interno del carcere n. 5 di Diyarbakir, la città più grande del Kurdistan – in modo così feroce da ricordare Auschwitz. Un gruppo di curdi combattenti per la libertà iniziò una resistenza senza precedenti contro gli oppressori e per i loro diritti umani e la libertà. Una parte importante della resistenza è stato lo sciopero della fame a oltranza iniziato il 14 luglio 1982 …
21 e 22 giugno
ore : 18:00- aperitivo cura di centro socio culturale AraratIl 12 settembre 1980 lo Stato turco ha compiuto un golpe militare per soffocare la lotta dei curdi per i diritti umani e la libertà – La loro esistenza, identità, lingua e cultura veniva negata e bandita. Decine di migliaia di curdi e rivoluzionari in Turchia sono stati mandati in carcere. Per annientare i loro sogni e desideri, sono stati torturati nel modo più orrendo all’interno del carcere n. 5 di Diyarbakir, la città più grande del Kurdistan – in modo così feroce da ricordare Auschwitz. Un gruppo di curdi combattenti per la libertà iniziò una resistenza senza precedenti contro gli oppressori e per i loro diritti umani e la libertà. Una parte importante della resistenza è stato lo sciopero della fame a oltranza iniziato il 14 luglio 1982 …
Ore 19:00- proiezione a seguire incontro con il regista . Biglietto 7 euro – potete acquistare e prenotare da centro socio culturale Ararat….