Verso il 1 novembre: 25 ottobre alle cagne sciolte
Venerdì 25 ottobre iniziativa di solidarietà con il Kurdistan all' occupazione delle Cagne Sciolte.
Ne parliamo con una compagna di Uikionlus che ci aggiorna anche sulla situazione in Kurdistan.
Venerdì 25 ottobre iniziativa di solidarietà con il Kurdistan all' occupazione delle Cagne Sciolte.
Ne parliamo con una compagna di Uikionlus che ci aggiorna anche sulla situazione in Kurdistan.
Due audio nel primo parliamo con una compagna in Rojava( collegamento in francese con traduzione in italiano) e successivamente con un compagno che dall'Italia ci descrive la situazione attuale in Rojava e in Turchia.
In collegamento telefonico da Kamishlié una compagna ci racconta, da uno dei luoghi di conflitto, la guerra e l'invasione dello stato turco ai danni della popolazione kurda e siriana.
Buon Ascolto!
Si pare a Roma, a partire dal prossimo 4 ottobre, una conferenza internazionale dal titolo "Confederalismo Democratico, Municipalismo e Democrazia Globale", organizzata da diverse realtà solidali con la lotta del popolo curdo.
Un compagno di Uiki onlus ci racconta come si svolgerà l'iniziativa, il cui programma e i materiali sono reperibili qui: https://www.confederalism.eu/
Domenica 23 giugno 2019 si svolgeranno le esequie di Lorenzo Orsetti, il compagno Orso, il partigiano Tekoser, morto combattendo a fianco delle compagne e dei compagni corde/i contro l'Isis.
La cerimonia si svolgerà a Firenze, a Rifredi, il quartiere di Orso, dalle 17 all'Sms di Rifredi, in via Vittorio Emanuele II, 303, dove dalle 10 alle 20 di domenica 23sarà organizzata l'accoglienza della salma.
Da Roma vengono organizzati pullman che partono nella mattina di domenica dal Centro Ararat. Per prenotare i posti contattare il Centro Ararat oppure telefonate o scrivete a Radio Onda Rossa.
Assemblea pubblica questo pomeriggio presso il centro socio-culturale Ararat di Roma. Di seguito il comunicato della rete Kurdistan di Roma.
Vi invitiamo martedì 7 maggio all’assemblea ore 18.30 presso il Centro
Socio-Culturale Ararat. La deputata HDP Leyla Güven dal 7 novembre scorso
ha iniziato lo sciopero della fame, finora si sono unite migliaia di
persone dentro e fuori dalle carceri turche, in Kurdistan, in Turchia, in
Iraq e in diversi Paesi europei.
A Strasburgo lo sciopero della fame di 14 attiviste e attivisti curdi è in
corso dal 17 dicembre, sono decedute 8 persone.
Finora nessun governo e nessuna istituzione europea è intervenuta in modo
diretto a sostegno della richiesta degli scioperanti e anche il Comitato
per la Prevenzione della Tortura e dei Trattamenti Inumani del Consiglio
d’Europa, unica istituzione che ha la possibilità di accedere all’isola
carcere di Imrali, non sta compiendo il suo dovere. In Italia la Comunità
Curda e la Rete kurdistan ha organizzato diversi scioperi della fame a
staffetta in varie città.
Dal 21 marzo il rifugiato politico curdo Erol Aydemir è entrato in
sciopero della fame. La richiesta delle/degli scioperanti che vengano
create le condizioni in cui Öcalan, come Presidente di un movimento
legittimo, possa vivere e lavorare per poter così contribuire a una
soluzione della questione curda. L’odg
– Lo sciopero della fame, metodo di lotta tradizionale del movimento curdo
– Far conoscere all’opinione pubblica le richieste delle attiviste e degli
attivisti in sciopero
– 11/12 maggio appello mobilitazione nazionale di solidarietà e iniziative
da proporre
Rete Kurdistan Roma
Un messaggio da Erol, il compagno curdo che è arrivato ormai al quarantesimo giorno di sciopero della fame, per ricordarci la necessità della mobilitazione antifascista internazionale. Dalle carceri turche arriva purtroppo la notizia che quindici detenuti curdi hanno annunciato lo sciopero della fame ad oltranza, fino alle estreme conseguenze.
Il 13 febbraio, a Batman, in Turchia, il regista Veysi Altay è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per “propaganda terroristica”. In realtà il tribunale turco ha messo sotto accusa il suo film “Nû Jîn”, che racconta la storie delle guerrigliere nella città di Kobane.
Il tribunale ha condannato alla stessa pena anche l’organizzatore delle proiezioni del film nella città di Batman.
Si tratta dell’ennesimo caso di repressione nei confronti di registe e registi curdi in Turchia, ogni giorno sottoposti a minacce, ritorsioni, divieti di uscire dal paese, detenzioni arbitrarie.
Nell’ottobre 2018 un altro regista era stato colpito da una misura simile: Sehir Giyasettin, condannato con l’accusa di presunte “attività terroristiche”. Nella città di Batman anche i registi Çayan Demirel e Ertuğrul Mavioğlu sono sotto processo per il film “Bakur”. L’accusa è sempre la stessa ma nel loro caso è stata richiesta di una condanna a 5 anni. Anche il regista Kazim Öz è accusato di essere membro di una organizzazione terroristica e di aver fatto propaganda terroristica.
Film e documentari curdi sono censurati dal governo turco. La repressione non colpisce solo i cineasti ma anche altri artisti e intellettuali come gli attori di teatro, i cantanti e le organizzazioni culturali.
In un periodo in cui lo stato turco sta concentrando il suo attacco contro quanto è stato realizzato nelle zone autonome del Nord della Siria, queste condanne colpiscono in particolare chi decide di rompere il muro di silenzio e chi denuncia quanto accade ad artisti, attivisti, esponenti politici della dissidenza in Turchia, paese al primo posto per le violazioni dei diritti umani denunciate alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Nelle ultime due settimane, 7 attivisti curdi sono morti a seguito degli scioperi della fame organizzati per chiedere la fine dell’isolamento e la liberazione di Abdullah Öcalan.
Inviamo questo appello alle autorità italiane, affinché il Ministero per i beni e le attività culturali e il Ministero degli Esteri condannino la censura e la negazione della libertà di espressione di decine di artisti in Turchia.
Il cinema curdo deve continuare a vivere. La cultura è un diritto fondamentale di ogni popolo e il governo turco non può continuare a reprimere il mondo culturale curdo.
Questo appello si rivolge a tutto il mondo della cultura italiano, affinché sostenga la battaglia per la libertà che i registi e le registe curde cercano di portare avanti ogni giorno
UIKI – Ufficio per l’Informazione del Kurdistan in Italia
Centro socio culturale Ararat – Roma
Rete Kurdistan – Roma
per adesioni: cinema.curdo@gmail.com
Continuano nella nostra città e in tutta Europa gli scioperi della fame per chiedere che venga revocato il regime di isolamento cui è costretto il presidente Abdullah Ocalan. Un compagno della comunità curda ci racconta come stanno andando queste mobilitazioni.
Continua lo sciopero della fame di massa portato avanti da centinaia di persone in tutta Europa per chiedere la fine dell'isolamento per il presidente Abdullah Ocalan. Da Roma, dove lo sciopero si tiene presso il centro Ararat, ci aggiorna sull'andamento dell'iniziativa Vincenzo della Confederazione COBAS.